sabato 29 novembre 2008

Non è reato far entrare clandestinamente i figli

sabato 29 novembre 2008, 14:31

Immigrati, la Cassazione "allarga" le frontiere: "Non è reato far entrare clandestinamente i figli"


Roma - L'immigrato che ha un lavoro da noi può fare entrare clandestinamente i figli per "non abbandonarli" nel Paese d'origine. Il comportamento non merita censure, è giustificato dallo "stato di necessità". Lo sottolinea la Cassazione (Prima sezione penale, sentenza 44048) nel bocciare il ricorso della Procura di Trieste contro l'assoluzione dal reato di favoreggiamento dell'ingresso clandestino nel nostro territorio accordata ad un macedone, con un lavoro regolare, che aveva fatto entrare clandestinamente la figlia dodicenne rimasta sola in Macedonia.

La sentenza della Cassazione Ilco R., un macedone 39enne con un lavoro stabile in Italia, aveva portato con sè la moglie e un figlio, per i quali aveva ottenuto il ricongiungimento, mentre aveva fatto entrare clandestinamente la figlia di 12 anni costretto dalla "necessità di non abbandonarla" nel luogo d'origine. Ne era scaturita una denuncia per favoreggimanento dell'ingresso clandestino conclusasi con una assoluzione piena da parte del Tribunale di Trieste, nel dicembre 2007. Contro l'assoluzione, la Procura di Trieste ha fatto ricorso in Cassazione lamentando la "carenza dello stato di necessità" da parte di Ilco R., sulla base del fatto che il padre avrebbe potuto abbandonare il lavoro in Italia e cogliere "le opportunità dell'espansione dell'economia macedone" per non abbandonare la figlia.

I motivi della Corte Piazza Cavour ha respinto il ricorso della Procura e ha sottolineato che il pm "affida la sua censura a considerazioni meramente congetturali afferenti improbabili o evanenscenti scelte alternative di Ilco R. la cui valutazione, a fronte dell'argomentazione dell'impugnata sentenza, non può avere ingresso in questa sede". Per la Cassazione, dunque, il padre immigrato che ha fatto entrare clandestinamente la figlia va assolto perchè ha agito "in stato di necessità" per evitarne "l'abbandono".
FONTE

lunedì 24 novembre 2008

RAI DI TUTTI.... IPOCRISIA...... 'AD ALTA QUOTA'

Rai censura un ospite

24 Novembre 2008, 08:00

Sfuggita al raket e mandata a casa

Non le avrebbero permesso di manifestare il proprio dissenso sul decreto del ministro Carfagna contro la prostituzione: è successo ad Adelina, ex vittima del racket della prostituzione, che afferma di essere stata censurata da autori e giornalisti Rai, poco prima di andare in onda nel corso della trasmissione 'Italia sul due'.

Sarebbe stata censurata dalla trasmissione di Raidue la donna libera grazie al proprio coraggio, che ha fatto arrestare 40 persone e indagarne altre 80 in seguito alle sue denunce. La giovane donna, che ha scritto libri sul problema delle donne ridotte in schiavitù e che conduce due volte alla settimana la trasmissione 'Le stelle del cuore' su Radio Voce della Speranza, era stata inviata a partecipare alla trasmissione in diretta di ieri.

La Rai - racconta - le ha pagato l'albergo e l'aereo. Ma quando si è trovata in sala trucco, insieme coi giornalisti della redazione e con altri ospiti, politici e telegiornaliste come Monica Setta, su sollecitazione di uno degli autori Adelina ha espresso il suo parere assolutamente negativo sul decreto contro la prostituzione del ministro Carfagna. Affermando tra l'altro che serviva soltanto a "far morire altre ragazze, così come accaduto a Bari, dove una nigeriana che si prostituiva per paura di essere arrestata ha attraversato la strada ed è stata travolta da un'auto".

"Le persone che erano lì - racconta Adelina - hanno parlato fra loro e subito dopo sono stata avvicinata da uno degli autori della trasmissione. Lui mi ha detto che poiché c'erano troppi ospiti non potevo più partecipare alla trasmissione".

"Questa è una censura vera e propria", ha risposto Adelina incredula. "Sono stata umiliata - aggiunge - e sono molto dispiaciuta per il comportamento che hanno avuto tutti i presenti".

Ancora una volta l'informazione vuole parlare solo di aspetti parziali della realtà, celando verità che questa volta, ma anche in molti altri casi, verrebbero a galla dalla voce dei protagonisti.

FONTE

domenica 23 novembre 2008

RAGAZZI 2G

Seconda generazione: come si dice Obama in italiano?

seconda-generazione

5 giovani arrestati per aggressioni razziste


Roma, 5 giovani arrestati per aggressioni razziste

Cinque ragazzi, tra cui due minorenni, sono stati arrestati a Roma dai Carabinieri. Devono rispondere di numerosi episodi di aggressioni, pestaggi e intimidazioni, tutti sfociati in rapina, ai danni di numerosi cittadini stranieri nel quartiere Trullo di Roma, con l`aggravante di avere commesso il fatto per finalità di discriminazione e odio razziale.

La banda era composta da 10 giovani e oltre ai 5 arrestati ci sono 4 giovani denunciati a piede libero ed un altro maggiorenne sottoposto all'obbligo di firma.

La banda è composta da 10 giovanissimi ragazzi italiani, responsabili di numerosi episodi di aggressioni, pestaggi e intimidazioni, tutti sfociati in rapina, ai danni di numerosi cittadini stranieri nel quartiere Trullo di Roma. I giovanissimi, incutendo paura alle vittime e intimandole a non denunciare i fatti alle forze dell`ordine, per via della loro precaria condizione di soggiorno sul territorio nazionale, hanno ripetuto i loro atti di prevaricazione e sopraffazione dando vita ad una serie di episodi di intolleranza razziale nei confronti di stranieri.

I carabinieri della stazione di Roma-Villa Bonelli hanno quindi eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 2 minorenni e 3 maggiorenni. Ad un altro maggiorenne è stato notificato l`obbligo di firma quotidiano presso la stazione carabinieri. Altri quattro giovani, componenti della banda, sono stati denunciati a piede libero. Tutti devono rispondere di rapina aggravata, lesioni, minaccia, in concorso e con l`aggravante di avere commesso il fatto per finalità di discriminazione e odio razziale.


22 Nov 2008
FONTE

sabato 22 novembre 2008

ADVISE ......CAUTION

Photobucket
BUONA FINE SETTIMANE A TUTTI

venerdì 21 novembre 2008

SESSO SENZA CONDOM

Sesso senza condom, prostitute si fanno pagare anche il quadruplo

Disposti a pagare fino a quattro volte in più pur di non usare il preservativo. E' così, per tirare su qualche soldo, che molte prostitute immigrate arrivano sane in Italia, ma finiscono per ammalarsi poi, quando arrivano sulla strada per vendere il loro corpo. 'Fate' straniere e non solo.
Anche tra le italiane dedite al mestiere "inizia a diffondersi questo pericoloso trend", spiega Tullio Prestileo, infettivologo degli Ospedali Casa del sole di Palermo, presidente di Anlaids Sicilia. "Chi le manda in strada, sfruttandole - spiega Prestileo - detrae il 60-70% di quello che queste donne guadagnano vendendosi. Così a loro non resta che qualche spicciolo.

In barba al 'magnaccia' di turno, dunque, molte di loro sono disposte anche a fare sesso senza preservativo, pur di intascare qualche soldo in più". E così alcune finiscono per contrarre l'Hiv. "Nel 2000 - spiega l'infettivologo - abbiamo sottoposto al test 260 prostitute nigeriane tra i 18 e i 21 anni, con appena 6 mesi di prostituzione alle spalle: nessuna è risultata sieropositiva. Dopo cinque anni esatti abbiamo rifatto il test a 36 di loro, ben 3 avevano contratto il virus. Quasi tutte ci hanno confermato questo 'escamotage': la rinuncia al preservativo pur di arrivare a fine mese".

FONTE

OLTRE BABILONI.....Igiaba Scego

Posted by Picasa

La rabbia di un sogno disperato

La rabbia di un sogno disperato
di Achille della Ragione


Ogni anno il Mediterraneo, l'antico mare nostrum che era circondato da popoli con eguali diritti, assiste impassibile alla morte violenta per annegamento di migliaia di giovani vite, spinte ad attraversarlo per fuggire dalla povertà, dalla guerra, dalla fame, dalla disperazione.
Mentre noi, nonostante la crisi economica ci adagiamo sul superfluo, a loro manca l'indispensabile e niente e nessuno potrà fermare questi drammatici viaggi di fortuna a bordo di sbrindellati barconi guidati da avidi negrieri.

L'isola italiana di Lampedusa, proiettata nelle acque africane, non è più una meta di sogno per turisti alla page, che volevano, anche di inverno, godere della dolcezza di un clima temperato, di panorama mozzafiato, di acque cristalline e di spiagge incontaminate, oggi essa rappresenta l'inferno dei vivi dove approdano gli ultimi della Terra.
Spesso questi sventurati giungono a riva annegati, gonfi ed irriconoscibili, sfigurati dai morsi che fanno scempio dei volti. A volte giungono solo le scarpe spugnate o brandelli di vestiti, perché i corpi hanno pagato il loro feroce tributo al dio Nettuno.

Anche visitare i gommoni sequestrati o abbandonati e portati a riva dalle onde è uno spettacolo raccapricciante: pacchetti di sigarette vuoti, spazzole per capelli, qualche foto sbiadita, bottigliette di sciroppo semivuote per placare gole arrossate dal freddo, banconote di piccolo taglio con la faccia ineffabile di Gheddafi, il dittatore trionfante ed insensibile al destino del suo popolo e di tutti gli africani.

Un tentativo di soluzione di questa diaspora di dimensioni bibliche è unicamente nelle mani dell'Europa, che deve assurgere al ruolo di garante del diritto internazionale e di un'economia impregnata di morale e di etica.

Non si deve favorire in nessun modo l'avvento al potere di dittatori corrotti e sanguinari, che guadagnano cifre stellari dalla vendita all'Occidente di petrolio e di gas senza curarsi del benessere dei propri sudditi. Molti degli Stati dai quali provengono questi derelitti mandati allo sbando sono ricchi oltre misura di risorse naturali sempre più richieste.

Necessita da parte di politici di buona volontà una vera e propria rivoluzione culturale, portando lavoro in Africa e non più gli africani in Europa, pena il nostro stesso destino che rischia di precipitare nel baratro di un'invasione incontrollabile.

Fino a quando il reddito di intere popolazioni sarà di un dollaro al giorno non vi sarà futuro tranquillo né per l'Europa, né per l'America.
Non servirà a nulla erigere barriere fisiche, pattugliare le coste, innalzare mura infinite ai confini nazionali; ci saranno sempre più uomini e donne disperati che rischieranno la vita per non continuare a vivere nell'umiliazione e nella fame
.

Giornata Nazionale per l'infanzia e l'adolescenza

L'UNICEF sulla Giornata Nazionale per l'infanzia e l'adolescenza

Logo UNICEF

Dichiarazione del Presidente dell'UNICEF Italia Vincenzo Spadafora

Roma, 20 novembre 2008 - «Le celebrazioni di oggi sono un'occasione importante sotto il profilo morale e politico.

È necessario, quando si parla di bambini, superare ogni forma di retorica e garantire che la Convenzione sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza orienti in modo coerente le scelte concrete delle Istituzioni e di tutti coloro che operano a favore dell'infanzia.

Apprezziamo il richiamo del Presidente della Camera Gianfranco Fini per una riflessione condivisa sul concetto di cittadinanza nel XXI secolo.

È fondamentale ripensare a un modello di convivenza adatta al nostro Paese per il quale siamo favorevoli alla concessione della cittadinanza italiana per tutti quei bambini che si stanno integrando nella nostra società.

Permane l'urgenza di approvare un Piano nazionale dell'infanzia, che manca nel nostro Paese dal 2004 e che sia dotato anche delle risorse finanziarie adeguate.

Abbiamo accolto con piacere l'approvazione del Disegno di Legge proposto dal Ministro Carfagna sull'istituzione del Garante nazionale per l'infanzia. Ci riserviamo di verificarne con precisione i contenuti e auspichiamo sin d'ora che possa essere individuata una figura di alto profilo indipendente ed autonoma.

È importante anche ricordare che la Convenzione del 1989 è davvero per tutti i bambini del mondo. Pertanto l'impegno del nostro Paese a livello internazionale deve continuare a essere prioritario.

A tal proposito ci preoccupano enormemente i tagli previsti alla cooperazione italiana, che porterebbero a un terzo i fondi disponibili nel 2009 rispetto all'anno in corso. La crisi economica del nostro Paese non può essere pagata dai bambini.

L'impegno deve essere costante e concreto e sono certo che in modo particolare con la Presidente Mussolini e la Commissione parlamentare per l'infanzia potrà continuare uno stretto rapporto di collaborazione per l'esclusivo benessere di tutti i bambini.»

martedì 18 novembre 2008

KAUR WEDDS SINGH

...PHOTO THOUGHTS...: KAUR WEDDS SINGH

PERCHE' SI DELINQUE IN ITALIA.....


Erba: Olindo Romano e Rosa Bassi al processo lasciati di accarezzarsi in aula durante l’udienza .....chi sa faranno un figlio in prigione se andranno in prigione...cose vergognose che si vedono qualche volte qui in Italia, questi sono i veri cause della deliinquenza in Italia .....
Troppi falsi buonissimi e permissivismi come questo sone anche cause della deliquenza in Italia ; non L'IMMIGRAZIONE.
sent in :by chukbyke

lunedì 17 novembre 2008

ITALIA

berlu capelli

Presentazioni di oltre Babilonia Roma, Firenze, Mestre 17-18-19 NOV



.
IGIABA SCEGO

presenta il suo romanzo

OLTRE BABILONIA

Dalla Roma multietnica di oggi

alla Somalia del colonialismo italiano

lunedì 17 novembre - ore 18.00

Firenze - Libreria Feltrinelli - Via de' Cerretani 30/32


Intervengono

Clotilde Barbarulli, Domenico Guarino

Daniela Lastri e Leonardo Sacchetti

Letture di Chiara Brilli

martedì 18 novembre - ore 18.00

Roma - la Feltrinelli Libri e Musica - Piazza Colonna 31/35

Intervgono Goffredo Fofi e Alessandro Portelli

Letture di Laura Sampedro

mercoledì 19 novembre - ore 18.00

Mestre - la Feltrinelli Libri e Musica

Piazza XXVII Ottobre 1

Intervengono Luigi Barbieri e Alessandra Sciurba

www.donzelli. it

Donzelli editore



__,_._,___


Balafon Film Festival 2008

FONTE SPETTACOLI Bari (BA), 21 Novembre 2008

Balafon Film Festival 2008: programma del 21 novembre

Si svolge a Bari, presso il Cinema Armenise, la XVIII edizione di Balafon Film Festival - Arte e cultura africana e della diaspora nera, dedicata a Miriam Makeba.

Programma Balafon Film Festival 2008:

* VENERDÌ 21 NOVEMBRE – CINEMA ARMENISE


- ore 19.00 Sezione fuori concorso
UN GIORNO NELLA VITA DI JOSIAH di Gavin Hood (Sud Africa, 1999) - cort.

- ore 19.30 Sezione fuori concorso
THE STOREKEEPER di Gavin Hood (Sud Africa, 1998) - cort.

- ore 20.00 Sezione in concorso
C'EST DIMANCHE di Samir Guesmi (Francia-Algeria, 2007) - cort.

- ore 20.30 Sezione in concorso
MOKILI di Berni Goldblat (Svizzera-Burkina Faso, 2006) - lung.

- ore 22.00 Sezione fuori concorso
CINE TAPUIA di Rosemberg Cariry (Brasile, 2007) - lung.

* tale programma potrebbe subire variazioni

***

Alcune Schede Film:

C'EST DIMANCHE!
di Samir Guesmi (Francia-Algeria, 2007)

Regia/Direction: Samir Guesmi
Sceneggiatura/Screenplay: Samir Guesmi
Fotografia/Camera: Pascale Marin
Montaggio/Editing: Pauline Dairou
Sonoro/Sound: Julien Sicart
Musica/Music: Shantel
Interpreti/Cast: Simon Abkarian, Djemel Barek, Elise Oppong, Illiès Boukouirene
Formato/Format: 35 mm
Durata/Duration: 31'
Versione originale/Original version: francese
Produzione/Production: Kaleo Films
Distribuzione/Sales: Kaleo Films
Premi/Awards: Premio ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) e Menzione Speciale alla 18° edizione del Festival del Cinema Africano, d'Asia e America Latina di Milano (Italia, 2008), Premio del Pubblico al Festival International du Court Métrage de Clermont-Ferrand (Francia, 2008), Menzione speciale della Giuria al Festival Internazionale del Cinema di Valencia (Spagna, 2008) Premio della Giuria al Festival International du Film Francophone de Namur (Belgio, 2008), Premio BeTV al Festival de court-métrage de Bruxelles (Belgio, 2008)

Sinossi: Ibrahim vive in Francia con il padre. A scuola è un disastro. I professori gli consegnano una brutta nota da far firmare a casa. Incapace di comunicare con il padre, severo e così lontano dalla sua realtà, Ibrahim gli fa credere che la nota sia un diploma. Fuori di sé dalla gioia, il padre si scatena e trascina Ibrahim in un crescendo di situazioni imbarazzanti. Unico rifugio per il ragazzino è l'amichetta Fatou che lo accoglie e gli infonde un po' di coraggio.

Samir Guesmi
Attore di cinema e teatro. Per il cinema, ha recitato in numerosi film, tra i quali Bancs publics di Bruno Podalydès, Andalucia di Alain Gomis, Leur morale... et la nôtre di Florence Quentin, Selon Charlie di Nicole Garcia. C'est dimanche! è il suo esordio alla regia.

**
MOKILI
di Berni Goldblat (Svizzera-Burkina Faso, 2006)

Regia/Direction: Berni Goldblat
Sceneggiatura/Screenplay: Moumouni Sanou
Fotografia/Camera: Michel K. Zongo
Montaggio/Editing: Bertin Florent Bado
Suono/Sound: Moumouni Sodré Jupiter
Musica/Music: Dhudn J
Interpreti/Cast: Lionel Pousson Bado, André Bougouma, Valentin Ouédraogo, Alimata Salouka, Moumouni Sanou, Makenzie Sidibé, Olga Toé
Formato/Format: Beta SP
Durata/Duration: 83'
Versione originale/Original version: francese, lingala, dioula, mooré
Produzione/Production: Les Films du Djabadjah, Cinomade
Distribuzione/Sales: Les Films du Djabadjah, Cinomade
Premi/Awards: Premio per il Miglior Montaggio dell'Africa Movie Academy Awards (AMAA; Nigeria, 2007)

Sinossi: Mokili è la cronistoria delle settimane antecedenti gli esami di maturità nella vita odierna di due adolescenti nel Burkina Faso, molto diversi tra loro. Papou, da una parte, orfano di madre e allevato dal padre non ricco, che prende coscienza delle realtà della vita e decide di battersi per risollevarsi. Dall'altra parte Goumbé, viziato da un ricco padre che pensa che i soldi doneranno ai suoi figli un'educazione che lui non gli ha fornito. Ciascuno alla sua maniera, molto differente tra loro, i due adolescenti gestiscono le loto relazioni familiari e amicali, facendo delle scelte di fronte ai pericoli quotidiani che loro incontrano, come la droga e la corruzione. Portato dalla facilità verso gli eccessi, Goumbé finirà per perdere tutto mentre Papou arriverà a farsi uno spazio nella vita.

Berni Goldblat
Nato nel 1970 a Stoccolma, membro fondatore dell'associazione Cinomade insieme a Daphné Serelle.

Cinema Armenise, Bari
via Pasubio 178 – angolo via G. Petroni
dalle ore 19,00
Info: contattare la segreteria organizzativa del Festival
tel. 080.5283361 - cell. 3663397036
info@abusuan.com





venerdì 14 novembre 2008

CITTADINANZA

Stefano Okaka: «Io, nato in Umbria,
italiano solo a 17 anni»


di Corrado Giustiniani
ROMA (14 novembre) - Stefano Okaka è seduto sulla sua poltrona rossa, la tuta bicolore della nazionale Under 20, la testa pencolante e lo sguardo nervoso come se stesse per giocare da titolare una finale di Champions League.

Accanto a lui, immobile nella sua seriosa regalità, il caporale ventiduenne Ivanna Knysh, con tanto di divisa dell'Esercito. La terza poltrona è invece occupata dalla dolce Beibei Zhang, ingegnere di 29 anni con doppia laurea, al Politecnico di Milano e all'Ecole Centrale di Parigi. Tre storie di cittadinanza italiana conquistata dopo tanta fatica, rivelate ieri nella cerimonia al salone delle Feste del Quirinale.

Beibei, in cinese, vuol dire "preziosa". E lei lo è. Va al microfono, esordisce con una citazione di Lord Byron ("Italia, tu hai il dono fatale della bellezza"), liberando tutto il suo amore per la sua seconda patria, che dall'età di nove anni, quando è arrivata dalla natia Jilin, ha girato in lungo e in largo dietro a suo padre, Haicun Zhang, ricercatore chimico di fama internazionale. Un intervento trascinante, pieno di citazioni delle grandi opere che ha letto, la Divina commedia, il Decameron, l'Odissea, i romanzieri russi scoperti nella nostra lingua.

Eppure, non volevano farla cittadina italiana. Perché, per studiare in Francia, aveva interrotto il periodo di residenza legale di dieci anni richiesto per la domanda di naturalizzazione: «Non mi davo pace -spiega -. Ma come: mi hanno scelto assieme ad altri sei ragazzi di tutta Italia, per un programma di doppia laurea in Ingegneria del Politecnico, a Milano e a Parigi, e voi dite che ho lasciato l'Italia? Un assurdo». Un giorno scrive al presidente Napolitano ed allora le si aprono le porte. «Se ho coronato il mio sogno devo molto a due donne, Giovanna Ferri e il prefetto della Cittadinanza, Perla Stancari».

Contorta anche la vicenda dell'attaccante della Roma. Lui, a differenza di Beibei, è nato in Italia, a Castiglione del Lago (Perugia), il 9 agosto del 1989, da papà Austin e mamma Doris, immigrati nigeriani. Ma la micidiale legge 91 del 1992 sulla cittadinanza, che proprio su questo punto anche Gianfranco Fini chiede di cambiare, gli dava via libera solo al compimento dei 18 anni, come del resto tocca a centinaia di migliaia di altri bimbi e ragazzi stranieri nati sul nostro territorio. Stefano è diventato però italiano prima, nella primavera-estate del 2006, a 17 anni ancora da compiere, perché suo padre Austin ha ottenuto la naturalizzazione, e ha trascinato dietro lui e la sorella gemella Stefania, pallavolista. Legge la sua storia un po' intimidito. Dice di essersi sentito sempre italiano e considera un pregio aver indossato la maglia azzurra.

«Sono il caporale Ivanna Kynsh, della Brigata Friuli e ho giurato fedeltà al Tricolore» proclama sicura questa ragazza nata in Ucraina, arrivata in Italia con la madre, all'età di 13 anni, superiori al Classico, che ha scelto la carriera militare convinta, al pub, da amici con le stellette. E poi c'è Francesco Dri, grande chitarrista, origini argentine ma passaporto italiano, che si batte con l'organizzazione "G2" perchè altri ragazzi "stranieri italiani", ottengano la cittadinanza del nostro paese. Ma è Beibei la dolce, Beibei la preziosa che, prima di andar via, regala una stilla di saggezza. «Credo che la capacità di riconoscere il simile nel dissimile sia il presupposto della pace. Italiani, tenetene conto».
FONTA


Scopri la community di Io fotografo e video
Il nuovo corso di Gazzetta dello sport per diventare veri fotografi!

DISEGNO DI LEGGE SULLA SICUREZZA IN DISCUSSIONE AL SENATO

DISEGNO DI LEGGE SULLA SICUREZZA IN DISCUSSIONE AL SENATO

Breve nota per illustrare il contenuto xenofobo previsto all’interno del ddl sulla sicurezza che in realtà in molti punti più che alla sicurezza tende a penalizzare la condizione dello straniero extracomunitario.

Nel pacchetto è previsto Il permesso a punti, con l'imprinting leghista, ma la delega al governo a fissare come si azzera se delinqui; la tassa di 200 euro per ottenerlo e l'obbligo di sottoscrivere un imprescindibile "accordo di integrazione". Poi il test linguistico per cui non si varcano i confini se non si conosce l'italiano .Dura la stretta su matrimoni e ricongiungimenti (niente bigamie) e soprattutto sulle espulsioni. Il governo impone la regola che, se l'allontanamento è inattuabile, comunque il clandestino, per ordine del questore, dovrà andarsene dall'Italia "entro 5 giorni". In compenso, su proposta del Pd, passa un duro inasprimento contro chi traffica in essere umani punito fino a 15 anni e a un'ammenda di 15mila euro per ogni persona trasportata.


Art. 37

(Attività di trasferimento di fondi «Money transfer»)

1. Fermo restando quanto previsto dal decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, gli agenti in attività finanziaria che prestano servizi di pagamento nella forma dell'incasso e trasferimento di fondi (money transfer) acquisiscono e conservano per dieci anni copia del titolo di soggiorno se il soggetto che ordina l'operazione è un cittadino extracomunitario. Il documento è conservato con le modalità previste con decreto del Ministro dell'interno emanato ai sensi dell'articolo 7, comma 4, del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155. In mancanza del titolo gli agenti effettuano, entro dodici ore, apposita segnalazione all'autorità locale di pubblica sicurezza, trasmettendo i dati identificativi del soggetto. Il mancato rispetto di tale disposizione è sanzionato con la cancellazione dall'elenco degli agenti in attività finanziaria ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 25 settembre 1999, n. 374.

2. Le disposizioni di cui al comma 1 hanno efficacia decorsi trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.

Art. 39.

(Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286)

1. Al citato testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all'articolo 4, comma 3:

1) nel terzo periodo, dopo le parole: «o che risulti condannato, anche» sono inserite le seguenti: «con sentenza non definitiva, compresa quella adottata»;

2) dopo il terzo periodo, è inserito il seguente: «Impedisce l'ingresso dello straniero in Italia anche la condanna, con sentenza irrevocabile per uno dei reati previsti dalle disposizioni del titolo III, capo III, sezione II, della legge 22 aprile 1941, n. 633, relativi alla tutela del diritto di autore, e degli articoli 473 e 474 del codice penale»;

b) all'articolo 5, dopo il comma 2-bis è aggiunto il seguente:

«2-ter. La richiesta di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno è sottoposta al pagamento di una tassa, il cui importo è fissato in 200 euro.»;

(RUBARE AI POVERI PER DONARE AI RICCHI)

c) all'articolo 5, comma 5-bis, le parole: «per i reati previsti dall'articolo 407, comma 2, lettera a), del codice di procedura penale,» sono sostituite dalle seguenti: «per i reati previsti dagli articoli 380, commi 1 e 2, e 407, comma 2, lettera a), del codice di procedura penale,»;

d) all'articolo 5, dopo il comma 5-bis è inserito il seguente:

«5-ter. Il permesso di soggiorno è rifiutato o revocato quando si accerti la violazione del divieto di cui all'articolo 29, comma 1-ter»;

e) all'articolo 5, comma 8-bis, dopo le parole: «ovvero contraffà o altera documenti al fine di determinare il rilascio di un visto d'ingresso o di reingresso, di un permesso di soggiorno, di un contratto di soggiorno o di una carta di soggiorno» sono inserite le seguenti: «oppure utilizza uno di tali documenti contraffatti o alterati»;

f) all'articolo 6, comma 2, le parole: «e per quelli inerenti agli atti di stato civile o all'accesso a pubblici servizi» sono sostituite dalle seguenti: «e per quelli inerenti all'accesso alle prestazioni sanitarie di cui all'articolo 35»;

g) all'articolo 6, il comma 3 è sostituito dal seguente:

«3. Lo straniero che, a richiesta degli ufficiali e agenti di pubblica sicurezza, non ottempera, senza giustificato motivo, all'ordine di esibizione del passaporto o di altro documento di identificazione e del permesso di soggiorno o di altro documento attestante la regolare presenza nel territorio dello Stato è punito con l'arresto fino ad un anno e con l'ammenda fino ad euro 2.000».

h) all'articolo 9, dopo il comma 2 è inserito il seguente:

«2-bis Il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo è subordinato al superamento, da parte del richiedente, di un test di conoscenza della lingua italiana, le cui modalità di svolgimento sono determinate con decreto del Ministro dell'interno di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca».

(COME SARA’ POSSIBILE CHE UN CITTADINO COMUNITARIO POTRA’ PERMANERE IN ITALIA SENZA CONOSCERE LA LINGUA MENTREUN EXTRACOMUNITARIO INVECE LA DOVRA’SAPERE?)

i) all'articolo 9, comma 5, dopo il primo periodo, è aggiunto il seguente: «Nel caso di richiesta relativa ai familiari di cui al comma 1, il questore rilascia il titolo di soggiorno quando i medesimi familiari sono regolarmente soggiornanti nel territorio dello Stato ininterrottamente da almeno cinque anni, salvo quanto previsto dal comma 6.»;

l) all'articolo 14 sono apportate le seguenti modificazioni:

1) il comma 5 è sostituito dal seguente:

«5. La convalida comporta la permanenza nel centro per un periodo di complessivi sessanta giorni. Qualora l'accertamento dell'identità e della nazionalità, ovvero l'acquisizione di documenti per il viaggio presenti difficoltà, il giudice, su richiesta del questore, può prorogare il termine di ulteriori sessanta giorni. Anche prima di tale termine, il questore esegue l'espulsione o il respingimento, dandone comunicazione senza ritardo al giudice. Decorso il suddetto termine, qualora il soggetto trattenuto non abbia fornito senza giustificato motivo elementi utili alla sua identificazione, il questore può chiedere al giudice la proroga del periodo di trattenimento nel centro per ulteriori periodi di sessanta giorni. La durata complessiva della permanenza nel centro non può, in ogni caso, essere superiore a diciotto mesi.»;

2) i commi 5-bis, 5-ter, 5-quater e 5-quinquies sono sostituiti dai seguenti:

«5-bis. Quando non sia stato possibile trattenere lo straniero presso un centro di identificazione ed espulsione, ovvero la permanenza in tale struttura non abbia consentito l'esecuzione con l'accompagnamento alla frontiera dell'espulsione o del respingimento, il questore ordina allo straniero di lasciare il territorio dello Stato entro il termine di cinque giorni. L'ordine è dato con provvedimento scritto, recante l'indicazione delle conseguenze sanzionatorie della permanenza illegale, anche reiterata, nel territorio dello Stato. L'ordine del questore può essere accompagnato dalla consegna all'interessato della documentazione necessaria per raggiungere gli uffici della rappresentanza diplomatica del suo Paese in Italia, anche se onoraria, nonché per rientrare nello Stato di appartenenza ovvero, quando ciò non sia possibile, nello Stato di provenienza.

5-ter. Lo straniero che senza giustificato motivo permane illegalmente nel territorio dello Stato in violazione dell'ordine impartito dal questore ai sensi del comma 5-bis, è punito con la reclusione da uno a quattro anni se l'espulsione o il respingimento sono stati disposti per ingresso illegale nel territorio nazionale ai sensi dell'articolo 13, comma 2, lettere a) e c), ovvero per non aver richiesto il permesso di soggiorno o non aver dichiarato la propria presenza nel territorio dello Stato nel termine prescritto in assenza di cause di forza maggiore, ovvero per essere stato il permesso revocato o annullato. Si applica la pena della reclusione da sei mesi ad un anno se l'espulsione è stata disposta perché il permesso di soggiorno è scaduto da più di sessanta giorni e non ne è stato richiesto il rinnovo, ovvero se la richiesta del titolo di soggiorno è stata rifiutata, ovvero se lo straniero si è trattenuto nel territorio dello Stato in violazione dell'articolo 1, comma 3, della legge 28 maggio 2007, n. 68. In ogni caso, salvo che lo straniero si trovi in stato di detenzione in carcere, si procede all'adozione di un nuovo provvedimento di espulsione con accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica per violazione all'ordine di allontanamento adottato dal questore ai sensi del comma 5-bis. Qualora non sia possibile procedere all'accompagnamento alla frontiera, si applicano le disposizioni di cui ai commi 1 e 5-bis del presente articolo nonché, ricorrendone i presupposti, quelle di cui all'articolo 13, comma 3.

5-quater. Lo straniero destinatario del provvedimento di espulsione di cui al comma 5-ter e di un nuovo ordine di allontanamento di cui al comma 5-bis, che continua a permanere illegalmente nel territorio dello Stato, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Si applicano, in ogni caso, le disposizioni di cui al comma 5-ter, terzo e ultimo periodo.

5-quinquies. Per i reati previsti ai commi 5-ter, primo periodo, e 5-quater si procede con rito direttissimo ed è obbligatorio l'arresto dell'autore del fatto»;

m) all'articolo 16, comma 1, dopo le parole: «né le cause ostative indicate nell'articolo 14, comma 1, del presente testo unico,» sono inserite le seguenti: «che impediscono l'esecuzione immediata dell'espulsione con accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica,»;

n) all'articolo 26, comma 7-bis:

1) dopo le parole: «del permesso di soggiorno rilasciato allo straniero» sono inserite le seguenti: «, anche se per motivi diversi dal lavoro autonomo,»;

2) è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Si applicano le disposizioni di cui all'articolo 13, comma 3, e all'articolo 14.»;

o) all'articolo 29, dopo il comma 1-bis è inserito il seguente:

«1-ter. Non è consentito il ricongiungimento dei familiari di cui alle lettere a) e d) del comma 1, quando il familiare di cui si chiede il ricongiungimento è coniugato con un cittadino straniero regolarmente soggiornante nel territorio nazionale che abbia altro coniuge;

p) all'articolo 29, il comma 5 è sostituito dal seguente:

«5. Salvo quanto disposto dall'articolo 4, comma 6, è consentito l'ingresso per ricongiungimento al figlio minore, già regolarmente soggiornante in Italia con l'altro genitore, del genitore naturale che dimostri il possesso dei requisiti di disponibilità di alloggio e di reddito di cui al comma 3. Ai fini della sussistenza di tali requisiti si tiene conto del possesso di tali requisiti da parte dell'altro genitore.»;

q) all'articolo 29, il comma 8 è sostituito dal seguente:

«8. Il nulla osta al ricongiungimento familiare è rilasciato entro centottanta giorni dalla richiesta»;

r) all'articolo 30, dopo il comma 1-bis sono inseriti i seguenti:

«1-ter. La richiesta di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi familiari è sottoposta al pagamento di una tassa, il cui importo è fissato in 200 euro.

1-quater. Il gettito derivante dalle tasse di cui all'articolo 5, comma 2-ter, e al comma 1-ter del presente articolo è attribuito allo stato di previsione del Ministero dell'interno che lo destina per la metà al finanziamento di progetti del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione diretti alla collaborazione internazionale e alla cooperazione ed assistenza ai Paesi terzi in materia di immigrazione anche attraverso la partecipazione a programmi finanziati dall'Unione europea.»;

s) all'articolo 32:

1) al comma 1, le parole: «e ai minori comunque affidati» sono sostituite dalle seguenti: «e, fermo restando quanto previsto dal comma 1-bis, ai minori che sono stati affidati»;

2) al comma 1-bis, dopo le parole: «ai minori stranieri non accompagnati» sono inserite le seguenti:



Art. 41.

(Accordo di integrazione per il rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno)

1. Dopo l'articolo 4 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, è inserito il seguente:

«Art. 4-bis. - (Accordo di integrazione). - 1. Ai fini di cui al presente testo unico, si intende con integrazione quel processo finalizzato a promuovere la convivenza dei cittadini italiani e di quelli stranieri, nel rispetto dei valori sanciti dalla Costituzione italiana, impegnandosi reciprocamente a partecipare alla vita economica, sociale e culturale della società.

2. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente articolo, il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'interno, sentiti il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, stabilisce con apposito regolamento, adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, i criteri e le modalità per la sottoscrizione, da parte dello straniero, contestualmente alla presentazione della domanda di rilascio del permesso di soggiorno ai sensi dell'articolo 5, di un Accordo di integrazione, articolato per crediti, con l'impegno a sottoscrivere specifici obiettivi di integrazione, da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno. La stipula dell'Accordo di integrazione rappresenta condizione necessaria per il rilascio del permesso di soggiorno. La perdita integrale dei crediti determina la revoca del permesso di soggiorno e l'espulsione dello straniero dal territorio dello Stato, eseguita dal questore secondo le modalità di cui all'articolo 13, comma 4, del presente testo unico».

Art. 44.

(Modifica all'articolo 2 della legge 24 dicembre 1954, n. 1228)

1. Dopo il terzo comma dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 1954, n. 1228, è inserito il seguente:

«È comunque istituito presso il Ministero dell'interno un apposito registro delle persone che non hanno fissa dimora. Con decreto del Ministro dell'interno, da adottare nel termine di centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono stabilite le modalità di funzionamento del registro attraverso l'utilizzo del sistema INA-SAIA».

Prima vennero per i comunisti,
e io non dissi nulla
perché non ero comunista.

Poi vennero per i socialdemocratici
io non dissi nulla
perché non ero socialdemocratico

Poi vennero per i sindacalisti,
e io non dissi nulla
perché non ero sindacalista.

Poi vennero per gli ebrei,
e io non dissi nulla
perché non ero ebreo.

Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa”


Martin Niemöller

FONTE :

diaspor_africana_italia@yahoogroups.com


giovedì 13 novembre 2008

IMMIGRATI E LA LEGA



Cinque senatori della Lega vogliono negare la gratuità della salute agli immigrati irregolari
Aveva paura, Kojoli, ghanese, quando per una gastroenterite non curata è stato portato d'urgenza all'ospedale di Foggia con 41 di febbre. E aveva paura anche Ahmed, sierraleonese, che si aggirava tra le vigne con la faccia butterata per chissà quale infezione. I raccoglitori di pomodori della Capitanata, tanti africani, quasi tutti clandestini, non potevano permettersi di farsi curare. Anche se per loro la sanità è gratuita. E se un medico mi denuncia? E se qualcuno mi scopre proprio mentre sono in fila all'ambulatorio? Li bloccava la paura, la diffidenza. Oggi qualcuno ha deciso di far diventare questa diffidenza un terrore.

Un medico di Msf viista un paziente in provincia di Foggia, foto di Luca GalassiIl terrore di essere segnalati 'all'autorità competente'. E la loro presenza invisibile, segreta, clandestina, denunciata proprio da chi dovrebbe aiutarli: i medici. Sono cinque senatori della Lega Nord (Bricolo, Mauro, Bodega, Mazzatorta e Vallardi) ad aver firmato un emendamento di modifica del Testo unico sull'immigrazione. Desiderano sopprimere il comma 5 dell'articolo 35. Quello che sancisce il principio di 'non segnalazione all'autorità'. Il testo in vigore recita: "L'accesso alle strutture sanitarie dello straniero non in regola con il permesso di soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità di Pubblica Sicurezza, tranne i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano". Il testo nuovo, ovvero la modifica del comma 4, recita: "... nel caso in cui la prestazione da erogare sia classificata come urgente e non differibile, il pagamento della tariffa o della quota di compartecipazione è posticipato. In caso di rifiuto del richiedente alla corresponsione di quanto dovuto ai sensi del presente comma, le strutture sanitarie ne trasmettono segnalazione all'autorità competente".

Oltre a poter rappresentare un'odiosa forma di delazione, la disposizione è gravida di catastrofiche conseguenze, denunciate a più riprese da tutte quelle organizzazioni che da dieci anni a questa parte, ovvero dall'introduzione della sanità gratuita per gli immigrati irregolari, operano a tutela delle loro condizioni di salute. Ma non solo. I cinque parlamentari che vogliono cambiare la legge forse non conoscono la Costituzione. O forse è proprio perchè la conoscono che vogliono cambiarla. E' il paradosso - o l'ossimoro - di essere insieme leghista e senatore della Repubblica italiana. La Costituzione stabilisce con chiarezza che la salute è un diritto umano. Articolo 32: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti". Un principio chiaro: il sistema sanitario del nostro Paese deve essere gratuito, solidaristico e universale.

Raccolta di ortaggi in provincia di Foggia, foto di Luca GalassiLa modifica del comma 4 (che nel Testo Unico non prevede oneri a carico di richiedenti privi di risorse economiche) introduce il principio di discriminazione economica: lo straniero che non può pagare subito, pagherà. E se non pagherà - o se non potrà pagare - verrà denunciato. Da anni, ai cittadini stranieri non in regola con le norme relative all'ingresso e al soggiorno sono assicurate cure abmbulatoriali e ospedaliere urgenti o essenziali, nonchè continuative, per malattia e infortunio. Nella pratica, l'immigrato irregolare ha diritto, oltre alle cure urgenti, esenti da ticket, le prestazioni diagnostiche e terapeutiche non pericolose nell'immediato, ma che potrebbero determinare nel tempo maggiore danno alla salute o rischi per la vita (complicazioni, cronicizzazioni, aggravamenti). Così anche gravidanza e maternità: sono esenti da ticket, al pari delle cure per i minori irregolari e per chi ha più di 65 anni.

Ahmed, immigrato della Sierra Leone, foto di Luca GalassiL'emendamento della Lega, smontando una cultura di assistenza sanitaria gratuita spesso erogata da strutture che si avvalgono di medici e operatori volontari, vanificherebbe un lavoro che, nelle parole di Medici Senza Frontiere (Msf), "ha portato a risultati importanti, come la riduzione dei tassi di Aids, la stabilizzazione di quelli della tubercolosi, la riduzione di esiti sfavorevoli negli indicatori materno-infantili (basso peso alla nascita, mortalità perinatale e neonatale.. ecc). Un provvedimento pericoloso, quello dei cinque senatori leghisti. Lo sostiene la Società italiana di Medicina delle Migrazioni, la già citata Msf, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici-chirurghi e odontoiatri, la Società italiana di Pediatria. Pericoloso per i seguenti motivi: spingerà verso l'invisibilità una fetta di popolazione straniera che in tal modo sfuggira ad ogni tutela sanitaria; incentiverà i rischi relativi agli aborti clandestini, alle gravidanze non tutelate, ai minori non assistiti; creerà situazioni di salute gravi, perchè gli stranieri non accederanno ai servizi se non in situazioni di urgenza non differibile; avrà ripercussioni sulla salute collettiva con il rischio di diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili; aggraverà i costi della sanità pubblica, poichè le prestazioni di pronto soccorso dovranno comunque essere garantite e, in ragione dei mancati interventi di terapia e profilassi, le condizioni dei pazienti saranno più gravi e necessiteranno di interventi più complessi e prolungati; spingerà molti operatori a una 'obiezione di coscienza' per il primato di scelte etiche e deontologiche.

Infine, aggiungiamo noi, alimenterà ulteriormente la paura di Ahmed e Kojoli e migliaia di altri, innescando nuove diffidenze in chi, suo malgrado, sarà costretto a rivolgersi a un medico. Proibito ammalarsi, in Italia, per gli immigrati senza permesso di soggiorno.
FONTE

ANTI-AMERICANO A SORPRESA


IERI
VIVA L'AMERICA VIVA USA!!!
VIVA KOSOVO!
BEN VENGA LO SCUDO IN POLONIA!
ANCHE IN ITALIA!
AMERICA E GEORGE ..I LOVE YOU!!!






OGGI
BOIA L AMERICA!!
NO AL KOSOVO!!!
NO NO ALLO SCUDO IN POLONIA!!
ABBASSO L'USA!!
FUORI TUTTI 'ABBRONZATI' DALL' ITALIA!!

martedì 11 novembre 2008

lunedì 10 novembre 2008

domenica 9 novembre 2008

WHY OBAMA TO USA AND WE BERLOSCONI???

WHY OBAMA TO USA AND WE BERLOSCONI???

HAMILTON NAKI..THE BLACK CLANDESTINE

I've shared a document with you called "HAMILTON NAKI..THE BLACK CLANDESTINE":
It's not an attachment -- it's stored online at Google Docs. To open this document, just click the link above.
---
BELOW ARE SOME LINKS TO MORE INFORMATION ON HAMILTON NAKI


--
Chukwubike Okey C.

sabato 8 novembre 2008

GASPARRI ....OBAMA

«Obama? Ora Al Qaeda più contenta»
Bufera sulle parole di Gasparri

Il senatore Pdl: «Molti interrogativi su Barack». Poi la precisazione: «Difenderà democrazia». Il Pd all'attacca

Maurizio Gasparri
ROMA - La vittoria di Barack Obama alle presidenziali Usa ma soprattutto le parole pronunciate da Maurizio Gasparri sul neopresidente democratico e sulla lotta al terrorismo sono state al centro di un botta e risposta proprio tra il presidente dei senatori del Pdl e la sua omologa del Pd, Anna Finocchiaro, nell'aula di Palazzo Madama. Scatenando una vivace polemica politica che ha poi varcato le soglie di Palazzo Madama. «Con Obama alla Casa Bianca Al Qaeda forse è più contenta» ha detto Gasparri nel corso della registrazione del Gr Rai parlando del 44esimo Maurizio Gasparri presidente degli Stati Uniti e dellla lotta al terrorismo (ascolta l'audio).

L'ATTACCO E LA REPLICA - Parole che hanno spinto la senatrice democratica siciliana a intervenire in aula, sottolineando che «dichiarazioni del genere minano i rapporti tra Usa e Italia». La Finocchiaro ha invitato gli uffici del Senato a «sbobinare il testo disponibile su Internet». Certo, «se poi Gasparri può dire di non avere mai detto quelle frasi, siamo tutti più sereni. Ma dobbiamo assumerci la responsabilità delle relazioni con il nostro maggiore alleato».

Dai banchi della maggioranza, Gasparri si è limitato a replicare che «la presidente Finocchiaro non ha motivo di ergersi a nuovo portavoce della presidenza degli Stati Uniti. Il tono del richiamo - ha sottolineato Gasparri - è esagerato e fuori luogo».Anna Finocchiaro (Lapresse)

«SI SCUSI CON L'AMBASCIATA USA» - La miccia della polemica però era già stata innescata e ha varcato in poco tempo l'aula di Palazzo Madama. «Sarebbe istituzionalmente corretto che il senatore Maurizio Gasparri, dato il suo delicato ruolo parlamentare, si affrettasse a chiedere ufficialmente scusa agli Usa tramite il suo ambasciatore a Roma» ha detto Vincenco Cerami, ministro della Cultura del governo ombra del Pd. Da parte sua «Berlusconi, che ha una intelligenza politica di primo piano, cura bene il proprio aspetto seduttivo ed è bravo a creare relazioni, può darsi che segua questa linea nei confronti di Obama, che però mi sembra un uomo meno incline ai convenevoli, più dritto allo scopo». Luciano Violante provocatoriamente sottolinea che «volendo seguire la logica di Gasparri» si dovrebbe dire «che Al Qaeda i festeggiamenti li fece con Bush che negli ultimi otto anni non ha fatto altro che alimentare la guerra». E Fabio Evangelisti, presidente vicario del gruppo Idv alla Camera ha chiesto a Berlusconi «di prendere le distanze» e condannare «senza se e senza ma» le gravi parole di Gasparri.

«OBAMA NON SI PREOCCUPA DELLE MIE PAROLE» - Gasparri però respinge al mittente accuse e inviti a pubbliche scuse, provando a specificare meglio il suo pensiero su Obama, il terrorismo e Al Qaeda. «Sono stato accusato di critiche infondate a Barack Obama. In primo luogo non credo che il presidente degli Stati Uniti sia molto preoccupato da quanto possa dire io in riferimento alle recenti elezioni - ha controreplicato il presidente dei senatori del Pdl -. Notifico comunque alla senatrice Finocchiaro e ad altri colleghi della sinistra che alcune mie dichiarazioni rilasciate alla radio ad una domanda sulla possibilità di un mutamento della politica americana nelle aree investite dal terrorismo fondamentalista facevano riferimento a notizie rese note dalla stampa» (e qui Gasparri ha citato un articolo pubblicato il 31 ottobre dal Corriere dal titolo: «"Umiliare i repubblicani". L'appello di Al Qaeda in un video su Internet». Nuovo intervento sulle elezioni americane»). «A questo punto - ha aggiunto tra l'altro l'esponente del Pdl - tutti siamo convinti che Barack Obama darà continuità alla politica in difesa della democrazia e della legalità internazionale che ha contraddistinto gli Stati Uniti d'America indistintamente dalle presidenze che si sono alternate».

«NESSUN CASO» - A sostegno del presidente dei senatori Pdl il segretario della Dca-Pdl, Gianfranco Rotondi minimizza: «Gasparri è un po' come me: per una battuta fa saltare il banco. Non c'è da creare un caso. L'America resta l'America, chiunque vinca non cambia». - Solidarietà a Gasparri dal collega Pdl Mario Ferrara: «Maurizio è vittima della sterile critica demagogica di certa sinistra». «

MARONI - E Roberto Maroni ci tiene a dichiarare: «Non sono d'accordo con chi sostiene che la vittoria di Obama renderà felice Al Qaeda. Anzi sono convinto che non cambierà nulla nella lotta al terrorismo». Anche se ha tifato McCain, il ministro dell'Interno plaude alla «vittoria plebiscitaria» del democratico, dicendosi convinto che, con lui presidente degli Stati Uniti, l'Europa non sarà più trattata solo come l'ancella degli Usa.


venerdì 7 novembre 2008

giovedì 6 novembre 2008

BERLUSCONI & OBAMA 2

November 6, 2008, 3:39 pm

Berlusconi Under Fire for Obama 'Joke'

Italian Prime Minister Silvio Berlusconi did it again.

Meeting in Moscow on Thursday, Mr. Berlusconi told Russian President Dmitri Medvedev that President-elect Barack Obama "has all the qualities to get along well with you: he's young, handsome and suntanned, so I think you can develop a good working relationship."

VIDEO

Italy's leading daily, Corriere della Sera, ran a video of the scene.

The leader of the center-left opposition, Walter Veltroni, said Mr. Berlusconi's remarks "seriously damage the image and dignity of our country on the international scene," Corriere della Sera reported. Mr. Veltroni — who has been called the Obama of Italy, except that he lost the election –­ added that such "cabaret one-liners" showed a "lack of respect" unworthy of a statesman.

He called on Mr. Berlusconi "to offer official apologies."

But Mr. Berlusconi said the remark had been all in fun: "Are there really people who don't understand it was a cute thing to say?" he said, according to Corriere. Adding: "God save us from imbeciles. How can you take such a great compliment negatively?"

SILVIO & OBAMA ....1

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi, the idiosyncratic billionaire who has dominated much of Italy's public life since 1994, was elected to a third term as prime minister on April 14, 2008.

Rejecting the sober responsibility of the departing prime minister, Romano Prodi, Italians chose in a moment of national self-doubt a man whose dramas — the clowning and corruption scandals, his rocky relations with his wife and political partners, his growing hairline and ever browner hair — play out very much in public.

Mr. Berlusconi, 71, Italy's third-richest man and owner of media and sports businesses, has survived a number of prosecutions and repeated rejections by voters. But his 2008 campaign was more subdued than his four other runs for national office, a reflection, many experts said, of the deep problems facing Italy, where growth has again dropped nearly to zero.

In this election, his promises were more modest — lowering taxes, cutting government spending and improving the nation's ailing infrastructure — a platform not much different from that of his opponent, Walter Veltroni, the former mayor of Rome and leader of the Democratic Party.



EXTRA.COM

EXTRA OSPITI

FeedBurner FeedCount

Live Traffic Feed

NeoEarth