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lunedì 2 settembre 2013

Referendum immigrazione. Firma anche Berlusconi (e Maroni si arrabbia)

Il Cavaliere e le proposte dei radicali: “italiani hanno il diritto di esprimersi”. Il segreatario della Lega Nord:
“Abolisce leggi che ha fatto insieme a noi?”
Roma - 2 settembre 2013 – Ora c'è anche la firma di Silvio Berlusconi sotto i due referendum sull’immigrazione promossi dai radicali Italiani. E fa un certo effetto, visto che quei due referendum vogliono cancellare norme varate dai suoi governi.
Berlusconi, in realtà, ha firmato sabato pomeriggio, in un gazebo a Roma, tutte le dodici proposte di referendum, comprese quelle sulla giustizia giusta, sul divorzio breve, sull’otto per mille, sul finanziamento pubblico e sulle droghe.
''Firmo i sei referendum sulla giustizia che sono assolutamente sacrosanti. Ma firmo anche tutti gli altri, perchè voglio difendere il diritto di ogni cittadino a esprimere il proprio voto, con un si' o con un no, sui problemi che gli vengono sottoposti'' ha spiegato l’ex presidente del Consiglio.
Fatto sta che la vittoria dei “sì” sotto i referendum sull’immigrazione scardinerebbero la politica di immigrazione voluta a suo tempo dal partito del Cavaliere e dai suoi alleati leghisti.  Cancellerebbero, infatti, il reato di immigrazione clandestina e il legame finora indissolubile tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno.
Comprensibile, quindi, che il segretario della Lega Nord Roberto Maroni l’abbia presa male. “Chiamerò Berlusconi - ha commentato il capo del Carroccio -per chiedergli che cosa è successo. Mi ha sorpreso che abbia firmato per il referendum che abolisce il reato di immigrazione clandestina e interviene sulla Bossi-Fini: sono leggi che abbiamo fatto noi quando lui era presidente del Consiglio”.
“Quindi o glielo hanno spiegato male – ha dedotto Maroni - o mi viene da pensare che non l’abbia letto bene: se invece sarà così sarà chiaro che gli unici che si oppongono all’immigrazione clandestina sono quelli della Lega”.
http://www.stranieriinitalia.it/attualita-referendum_immigrazione._firma_anche_berlusconi_e_maroni_si_arrabbia_17659.html#.UiSEUMkuh7o.facebook

sabato 4 maggio 2013

Lettera di Prendiamo la Parola a Cécile Kyenge


Lettera di Prendiamo la Parola a Cécile Kyenge

Firenze, 01 maggio 2013
Dottoressa On. Cécile Kyenge
Ministra dell’Integrazione
Palazzo Chigi Roma
Cara compagna Cécile,
Ministra della Repubblica!
Come piccola e giovane associazione d’immigrati, immigrate e di persone di origine immigrata, ci rallegriamo della rilevante nomina di cui sei stata investita. Nomina che è, per noi, un riconoscimento del tuo lavoro e del tuo impegno per i diritti e la giustizia.Come Prendiamo la Parola, realtà che hai contribuito a far nascere e crescere, vogliamo riaffermare il nostro sostegno a te, nostra compagna, nel tuo lavoro per il raggiungimento degli obiettivi che insieme, da tanti anni, stiamo inseguendo.
Sappiamo che la concezione dell’immigrazione come “problema” di ordine pubblico, ancora prevalente nel Paese, determina che le grandi questioni che riguardano i diritti delle persone migranti, siano prerogativa del Ministero dell’Interno.
Temiamo che l’entusiasmo per questa grande novità, dopo tanti anni di lotte senza punti di riferimento istituzionali, possa portare alcuni a caricarti di un enorme peso di aspettative; noi, invece, come Prendiamo la Parola, nel riconoscimento dell’importanza del ruolo che sei chiamata a svolgere, siamo consapevoli dello stretto perimetro della delega a te attribuita, ma, crediamo comunque che dalla postazione che sei chiamata a ricoprire si possano avviare dei percorsi molto importanti sul piano dei diritti.
L’attuale quadro politico, prodotto da manovre a noi note, ci trova responsabilmente critici. Assistiamo, con preoccupazione, alla conformazione di un governo nel quale si trovano insieme la maggior forza del centro sinistra e la destra neoliberista, lo schieramento politico principale responsabile del degrado politico, economico, sociale e morale del Paese.
A te toccherà sedere allo stesso tavolo con i rappresentanti di chi ha immaginato e costruito politicamente e concretamente gli strumenti per mortificare la nostra presenza in seno a questa società, alla quale ci sentiamo di appartenere per diritto. Tuttavia, cara Cécile, nella consapevolezza che ci ha sempre distinto in quanto donne immigrate e uomini immigrati impegnati nella trasformazione reale di questo paese, riteniamo che la tua presenza nell’attuale esecutivo nazionale possa diventare uno strumento utile a costruire prospettive diverse se ci appropriamo del segnale che è stato lanciato. Su questo terreno, noi siamo con te, pronte e pronti, a sostenerti per tentare l’impossibile e moltiplicare le piccole aperture possibili.
Cogliamo il segnale e partiamo dall’aspetto simbolico della tua presenza nel governo per provare a dare un successivo impulso alla costruzione di una società che riconosca nei fatti pari dignità a tutti i suoi membri; una società in cui la norma sia la dottoressa Cécile Kyenge come Ministra della Salute. Guardiamo all’importante traguardo da te raggiunto come input per continuare a costruire il nostro sogno dell’uguaglianza e della parità di trattamento nel rispetto delle diversità.
Un forte abbraccio
Per l’Ass. Prendiamo la parola,
Mercedes Frias

sabato 7 aprile 2012

.......WOODCOCK......Bravo !!!!

La carriera di H.J. Woodcock, il pm delle inchieste spettacolari

Sono tre le procure che indagano sulle presunte malversazioni della tesoreria leghista: Milano, Reggio Calabria e Napoli. Quella di Napoli è un’inchiesta nata nel 2011 ed è a sua volta un’appendice di altre indagini, aperte sulle presunte tangenti internazionali della Finmeccanica.
Henry John Woodcock (Credits: La Presse)I due pm Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli chiedono ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico un approfondimento specifico su Francesco Belsito, il tesoriere della Lega. La risposta arriva loro il 30 marzo 2012 e scatena il caso: le intercettazioni più rilevanti e devastanti sono tutte lì dentro.
Va detto, peraltro, che il pubblico ministero Woodcock non brilla per risultati giudiziari. Sei anni fa il presidente della Camera Gianfranco Fini gli consigliò bruscamente di smetterla: “Woodcock” disse il 18 giugno 2006 l’allora leader di An “è un signore che in un paese serio avrebbe cambiato già mestiere”. Oggi c’è chi, più ironicamente, segnala su Twitter che invece la Lega deve tremare, non fosse altro per questioni squisitamente statistiche: perché prima o poi il pm arriverà a chiudere un’inchiesta con una condanna. E forse questa potrebbe essere la volta buona…
Alla fine del 2010 Panorama aveva calcolato che nella sua carriera il pm avesse fatto arrestare più di 210 persone: 15 l’anno se si parte dal 1996, quando è entrato in magistratura. Anche questa statistica, nel frattempo, si è allungata.
Look e origini britanniche, ma forte accento napoletano, Woodcock trasloca nel settembre 2009 dalla procura di Potenza a quella di Napoli, ed è già uno dei pm più controversi d’Italia. Arriva in Basilicata nel 1999 e catapulta la piccola procura al centro delle attenzioni mediatiche. Nel 2003 parte come un turbine l’indagine Vipgate: 78 indagati, fra cui Tony Renis e due ministri (Maurizio Gasparri e Antonio Marzano), accusati di associazione per delinquere, turbativa d’appalto, estorsione, corruzione e favoreggiamento: il giudice respinge gli arresti e dichiara l’incompetenza di Potenza, e Roma archivia.
Altre inchieste sono entrate di prepotenza nel lessico giudiziario: come Vallettopoli, che a sua volta stata trasferita ad altri tribunali e in nulla se si esclude la condanna (a Milano) di Fabrizio Corona. Nel 2006 il pm ottiene l’arresto di Vittorio Emanuele e di altri sette per corruzione, falso, sfruttamento della prostituzione: nel marzo 2007 la procura di Como, dove l’inchiesta approda per competenza territoriale, chiude con un’archiviazione.
Il 23 settembre da Roma arriva lo schiaffo finale: tutti assolti perché “il fatto non sussiste”.
Intanto, mentre la gogna mediatica si abbatte con fiorza sulla Lega (a un mese dalle eleziooni amministrative) qualcuno ricorda che Woodcock due anni fa si era pubblicamente dichiarato “contro la logica di sbattere il mostro” in prima pagina: il pm lo aveva scritto nella prefazione al libro della fidanzata Federica Sciarelli, “Il mostro innocente” (Rizzoli), che racconta la storia di Gino Girolimoni. L’uomo che fu accusato ingiustamente di essere “il mostro di Roma”.
foto...Henry John Woodcock (Credits: La Presse)
http://blog.panorama.it/italia/2012/04/06/la-carriera-di-hj-woodcock-il-pm-delle-inchieste-spettacolari/

lunedì 11 maggio 2009

Anche queste notizie vanno diffuse

Due anziani, un uomo e una donna, sono stati feriti in modo graveL'aggressore, 39 anni, sarebbe stato colto da un raptus improvviso
Folle irrompe alla stazione di Palermoe prende a martellate i passeggeri

PALERMO - Un folle è entrato questa mattina all'interno della stazione centrale di Palermo e, armato di un grosso martello, ha sferrato micidiali colpi ad alcuni passeggeri in attesa. La notizia è stata confermata dal questore di Palermo Alessandro Marangoni. Due anziani - Antonino Raccuglia, 68 anni, e Marianna Ruvolo, 67 - sono stati colpiti e versano in gravi condizioni all'ospedale Civico e al Policlinico unviersitario. L'aggressore, Fabio Conti Tozzo, 39 anni, è stato bloccato inizialmente da un cittadino extracomunitario, testimone della terribile scena, e, successivamente, da agenti della polizia ferroviaria. E' agli arresti con l'accusa di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo una prima ricostruzione i due feriti si trovavano tra la biglietteria e un'area riservata ai passeggeri in attesa quando sono stati raggiunti dall'uomo armato di martello. Quanto al movente del gesto, gli inquirenti propendono per un improvviso raptus di follia.
Da repubbblica online


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