Sesso senza condom, prostitute si fanno pagare anche il quadruplo
Disposti a pagare fino a quattro volte in più pur di non usare il preservativo. E' così, per tirare su qualche soldo, che molte prostitute immigrate arrivano sane in Italia, ma finiscono per ammalarsi poi, quando arrivano sulla strada per vendere il loro corpo. 'Fate' straniere e non solo.
Anche tra le italiane dedite al mestiere "inizia a diffondersi questo pericoloso trend", spiega Tullio Prestileo, infettivologo degli Ospedali Casa del sole di Palermo, presidente di Anlaids Sicilia. "Chi le manda in strada, sfruttandole - spiega Prestileo - detrae il 60-70% di quello che queste donne guadagnano vendendosi. Così a loro non resta che qualche spicciolo.
In barba al 'magnaccia' di turno, dunque, molte di loro sono disposte anche a fare sesso senza preservativo, pur di intascare qualche soldo in più". E così alcune finiscono per contrarre l'Hiv. "Nel 2000 - spiega l'infettivologo - abbiamo sottoposto al test 260 prostitute nigeriane tra i 18 e i 21 anni, con appena 6 mesi di prostituzione alle spalle: nessuna è risultata sieropositiva. Dopo cinque anni esatti abbiamo rifatto il test a 36 di loro, ben 3 avevano contratto il virus. Quasi tutte ci hanno confermato questo 'escamotage': la rinuncia al preservativo pur di arrivare a fine mese".
FONTE
venerdì 21 novembre 2008
La rabbia di un sogno disperato
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Giornata Nazionale per l'infanzia e l'adolescenza
L'UNICEF sulla Giornata Nazionale per l'infanzia e l'adolescenzaDichiarazione del Presidente dell'UNICEF Italia Vincenzo SpadaforaRoma, 20 novembre 2008 - «Le celebrazioni di oggi sono un'occasione importante sotto il profilo morale e politico. È necessario, quando si parla di bambini, superare ogni forma di retorica e garantire che la Convenzione sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza orienti in modo coerente le scelte concrete delle Istituzioni e di tutti coloro che operano a favore dell'infanzia. Apprezziamo il richiamo del Presidente della Camera Gianfranco Fini per una riflessione condivisa sul concetto di cittadinanza nel XXI secolo. È fondamentale ripensare a un modello di convivenza adatta al nostro Paese per il quale siamo favorevoli alla concessione della cittadinanza italiana per tutti quei bambini che si stanno integrando nella nostra società. Permane l'urgenza di approvare un Piano nazionale dell'infanzia, che manca nel nostro Paese dal 2004 e che sia dotato anche delle risorse finanziarie adeguate. Abbiamo accolto con piacere l'approvazione del Disegno di Legge proposto dal Ministro Carfagna sull'istituzione del Garante nazionale per l'infanzia. Ci riserviamo di verificarne con precisione i contenuti e auspichiamo sin d'ora che possa essere individuata una figura di alto profilo indipendente ed autonoma. È importante anche ricordare che la Convenzione del 1989 è davvero per tutti i bambini del mondo. Pertanto l'impegno del nostro Paese a livello internazionale deve continuare a essere prioritario. A tal proposito ci preoccupano enormemente i tagli previsti alla cooperazione italiana, che porterebbero a un terzo i fondi disponibili nel 2009 rispetto all'anno in corso. La crisi economica del nostro Paese non può essere pagata dai bambini. L'impegno deve essere costante e concreto e sono certo che in modo particolare con la Presidente Mussolini e la Commissione parlamentare per l'infanzia potrà continuare uno stretto rapporto di collaborazione per l'esclusivo benessere di tutti i bambini.» |
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