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giovedì 19 maggio 2011

“MEDIATORE INTERCULTURALE”

“MEDIATORE INTERCULTURALE”



Il corso di qualifica ha la durata di 500 ore di cui 200 di tirocinio.

Il tirocinio viene svolto all’interno delle strutture di competenza, pubbliche (municipi, scuole, uffici del lavoro, ospedali,carceri,pubblica sicurezza…), e organizzazioni del privato sociale (associazioni, cooperative…) dove è previsto l’intervento del mediatore interculturale.

Il “Mediatore Interculturale” è una figura professionale indispensabile nel mondo multietnico nel quale viviamo.
Il mediatore interculturale è una figura che facilita i processi di integrazione e di scambio interculturale, al fine di ridurre stereotipi e pregiudizi e favorisce forme di contatto tra culture nel rispetto delle diverse identità. Si occupa di mediazione, informazione e comunicazione in ambito scolastico, sanitario, sociale ed aziendale.

Svolge attività di mediazione tra cittadini immigrati e la società locale, opera nei servizi socio-sanitari,nelle agenzie dell’istruzione, nel sistema giudiziario/penitenziario, nei servizi di pubblica sicurezza, nei servizi per il lavoro, promuovendo, sostenendo e accompagnando entrambe le parti:

 Nella rimozione delle barriere culturali e linguistiche;

 Nella promozione sul territorio della cultura di accoglienza e dell’integrazione socio-economica;

 Nella conoscenza e nella pratica dei diritti e dei doveri vigenti in Italia, in particolare nell’accesso e nella fruizione dei servizi pubblici e privati.

Il Mediatore Interculturale collabora con organismi ed istituzioni, pubblici e privati, nel processo di adeguamento delle prestazioni offerte all’utenza immigrata ed opera in tutte le situazioni di difficoltà comunicative e/o di comprensione tra persone di culture diverse, al fine di dissipare i malintesi o i potenziali conflitti dovuti ad un diverso sistema di codici e valori culturali.

Il Mediatore Interculturale è solitamente un immigrato o comunque una persona che, per esperienza di migrazione o di prolungata residenza all’estero conosce i codici linguistici e culturali della popolazione migrante di riferimento.

DIDATTICA
La metodologia didattica è articolata in lezioni frontali, esercitazioni pratiche e dinamiche di gruppo.

Le ore teoriche sono svolte attraverso i seguenti moduli:

 Intermediazione linguistico-culturale

 Analisi dei bisogni e risorse del beneficiario della mediazione

 Analisi dei bisogni e risorse del beneficiario della mediazione

 Mediazione culturale

 Applicazione del D.Lgs.81/08 ex 626/94

 Normativa sulla privacy – Dlgs 196/2003

INFO: TEL/FAX 0771900413 - 3203724066

Fondi (LT) 04022 – Via Cellini n. 3 - www.ecostudiromaelazio.it



mercoledì 9 febbraio 2011

Basta ipocrisie sull’immigrazione

Basta ipocrisie sull’immigrazione
Attacco radical chic al premier inglese David Cameron il quale si è permesso di dire che in Inghilterra il multiculturalismo è miseramente fallito.
Il Primo Ministro inglese David Cameron La signora Madeleine Bunting si è arrabbiata molto con il premier inglese David Cameron il quale si è permesso di dire che in Inghilterra il multiculturalismo è miseramente fallito. Stizzita, la signora lo ha attaccato dalle colonne di The Guardian, il giornale della sinistra un po’ radicale e molto chic.


Eh sì, perché la signora Bunting è un’intellettuale famosa, firma d’eccellenza di quella sorta di "Repubblica in salsa britannica" che dell’Inghilterra multiculturale si è sempre vantata con orgoglio progressista. Con tono lirico la signora ha raccontato la sua recente esperienza di multiculturalismo che smentirebbe Cameron: e cioè il suo shopping del sabato mattina in Hackney’s Ridley Road nell’East London, dove "dozzine di nazionalità diverse si aggirano alla ricerca delle migliori verdure, vestiti, coperte e utensili da cucina. E l’aria è piena della fragranza di pane turco e pesce salato africano e le bancarelle sono colme di yams e chili". Ci siamo dilungati sull’articolo della signora Bunting per due motivi: primo per rincuorare noi italiani del fatto che le intellettuali di sinistra inglesi riescono a essere anche peggio delle nostre. Secondo, per dimostrare l’astrazione con la quale un certo mondo intellettuale progressista continua ad affrontare i temi che rappresentano le sfide per la sopravvivenza dell’Occidente: e il multiculturalismo è uno di questi. L’accusa di David Cameron fa riflettere sui rischi di una tolleranza che si riduce a mera accettazione di forme identitarie spesso ostili ai modelli e alle leggi dei paesi ospitanti. Il leader conservatore britannico ha fatto un’analisi spietata del processo di radicalizzazione di una parte dell’Islam che vive in Gran Bretagna. Ha denunciato l’errore di un multiculturalismo che ha permesso si creassero "comunità isolate che si comportano in modi contrari ai nostri valori" e ha affermato che bisogna smetterla di pensare a un modello di tolleranza passiva. Cameron ha coniato una nuova definizione, "liberalismo muscolare", di fronte alla quale la signora Bunting è inorridita, scrivendo subito che "questa è la politica del body-building: per lo più estetica ma con una possibilità implicita di opprimere".


In realtà, la riflessione sulla fine del multiculturalismo iniziò nel 2006 proprio con Tony Blair, all’indomani del drammatico attentato alla metropolitana di Londra in cui persero la vita oltre 50 persone. Per l’Inghilterra, la scoperta che gli attentatori suicidi erano giovani inglesi di religione islamica, di seconda e terza generazione, fu un risveglio brusco dalla favola del paese multicolore e pacifico. Fu in quei giorni che Trevor Philips, un insospettabile laburista d’origini afrocaraibiche, stretto collaboratore del premier proprio sui temi dell’integrazione, dichiarò al Times che la parola multiculturalismo "significa cose sbagliate". E poco tempo dopo fu lo stesso Blair a dire che in una società democratica ci sono "confini di valori condivisi dentro i quali tutti devono essere obbligati a vivere". Se gli intellettuali progressisti, oltre a fare shopping nei mercatini multietnici, provassero a navigare su YouTube, scoprirebbero realtà diverse dai paradisi multiculturali. "You Will Pay With Your Blood" è un breve video amatoriale che riprende le manifestazioni integraliste a Londra del 2006 davanti all’ambasciata danese in occasione delle proteste che incendiarono l’Europa per le vignette anti-islamiche. Si vedono giovani urlare slogan in perfetto inglese, inneggiare alla Jihad e alle bombe contro chi offende il Profeta e innalzare cartelli con scritte tipo: "Europa pagherai, il tuo 11 Settembre è vicino".


Nel centro di Londra. Attorno, un cordone di poliziotti garantisce il loro diritto a manifestare. Queste immagini racchiudono l’idea del fallimento del multiculturalismo molto più di qualsiasi concetto. L’immagine di un’Europa stretta nella contraddizione di dover garantire la libertà d’espressione a coloro che la vorrebbero distruggere è il paradosso del multiculturalismo non solo britannico. Il "liberalismo muscolare" che vuole Cameron non impedirà alla signora Bunting di continuare a fare shopping nel suo mercatino, ma forse riuscirà ad evitare che integralismo e fanatismo prendano piede nelle nostra società.
fonte

sabato 19 settembre 2009

Tragedia a marzo: erano due le navi affondate dei migranti

di A. Leograndetutti gli articoli dell'autore
Avvenne una notte di poco più di cinque mesi - tra il 28 e il 29 marzo - nelle acque libiche. La notizia fu battuta dalle agenzie di stampa e apparve sui giornali: un naufragio catastrofico, 253 morti. Era una notizia vera. Ma solo per metà: un’inchiesta della magistratura italiana ha accertato che i boat people affondati furono due, stracolmi di donne, uomini e bambini. E che i morti furono circa 600. La più grave tra le tante tragedie dell’immigrazione nel Mediterraneo. Ma partiamo da quanto si sapeva fino a ora. Si sapeva che quella notte era salpata da Said Bilal Janzur un’imbarcazione con a bordo 253 persone e che, a poche decine di miglia dalla costa, era naufragata. Si sapeva di 21 cadaveri recuperati, di 23 naufraghi che si erano salvati tenendosi aggrappati a un frammento del relitto.

E si sapeva pure di un’altra imbarcazione - la terza, dunque, nel nuovo scenario della tragedia - con a bordo 350 uomini e donne che era stata intercettata e ricondotta nel porto di Tripoli da un rimorchiatore italiano, l’Asso 22. La notizia era stata subito confermata dalle autorità libiche e dall’Oim (l’Organizzazione mondiale per le migrazioni). Fin da allora erano sorti dei dubbi sulla reale entità della catastrofe. Insomma, c’era qualcosa di poco chiaro nei numeri del naufragio. Alcune fonti non verificate sostenevano che le barche partite quella notte erano state tre, e non due. E che un’altra si era inabissata scomparendo nel nulla.Le reali dimensioni della tragedia sono state scoperte quasi per caso, grazie alle intercettazioni telefoniche, durante un’indagine sulla prostituzione nigeriana della Direzione distrettuale antimafia di Bari.

Una telefonata agghiacciante. Gli interlocutori sono un trafficante residente in italia e un uomo che parla della Libia. Si autodefinisce «connection-man» e si affanna a rispondere alle insistenti domande del primo. Il trafficante è nervoso. Lo accusa di avergli fatto perdere un «carico» prezioso: trenta ragazze già acquistate per essere messe sui marciapiedi del Balpaese sono «andate perse» in un naufragio: «La barca si è spezzata in due», si giustifica «connection-man». Parlano proprio del naufragio avvenuto la notte tra il 28 e il 29 marzo. In un dialogo che diventa via via più allucinante, «connection-man» prova a parare i colpi: «Tutti danno la colpa a me, ma che colpa ne ho io se c’era cattivo tempo. Le barche si sono spezzate perché il legno con cui erano fatte non era buono». «Le barche», non «la barca»...Nel corso delle conversazioni tra i due (alla prima, ne fanno seguito altre più brevi), «connection-man» dice chiaramente che le barche affondato quella notte erano due, non una. Sulla prima vi erano a bordo 253 persone («E una ventina sono state recuperate», precisa riferendosi alla barca di cui già si sapeva). Sull’altra, sulla nave fantasma, erano molte di più.

Oltre 350. Ed ecco il totale: quasi 600 morti. In una sola notte, dunque, è stato superato il numero delle vittime dell’emigrazione nel Mediterraneo - 418, secondo le stime più accreditate - dall’inizio del 2009. Il titolare dell’inchiesta è il sostituto procuratore Giuseppe Scelsi, lo stesso magistrato che conduce la più famosa inchiesta sullo scandalo barese. L’organizzatore dei viaggi è stato iscritto nel registro degli indagati per strage colposa, ed è stata presentata alla magistratura libica una rogatoria internazionale in cui si chiede di indagare su «connection-man» (di cui si conosce il nome e, ovviamente, un numero di telefono) fornendo alcuni riscontri investigati. Finora, però, la richiesta non ha ottenuto alcuna risposta; la Libia pare sorda a ogni possibile accertamento. Perché? Alla difficoltà di ottenere una collaborazione nelle indagini da parte delle autorità libiche, si aggiunge il fatto che è quasi impossibile ottenere un confronto con i superstiti. Pare che a bordo delle tre imbarcazioni, quella notte, ci fossero uomini e donne provenienti da mezza Africa. Non solo nigeriani, ivoriani, senegalesi, camerunensi. Ma anche molti egiziani, tunisini, algerini...Dei 350 «salvati» dal rimorchiatore Asso 22 e riconsegnati alla polizia libica, non c’è più traccia.

Forse sono finiti in qualche centro di internamento per migranti. Quanto ai 21 recuperati vivi da una delle due navi affondate, i nordafricani (quasi la metà) sarebbero stati rimpatriati nei rispettivi paesi, mentre - secondo Fortress Europe - coloro che provenivano dall’Africa sub-sahariana sono finiti nelle centro di detenzione di Tuaisha, in condizioni degradanti. Quella notte maledetta, quindi, quasi mille persone hanno provato a raggiungere le coste italiane. Quelle che non sono morte, giacciono in qualche carcere della Libia.

Tragedia nella tragedia, accanto ad altri migranti che avevano pagato per il viaggio, hanno perso la vita anche trenta ragazze destinate alla più orrenda delle schiavitù, quella sessuale. Il dramma è che, se non fosse stato per i loro aguzzini, della vera entità del naufragio non si sarebbe mai saputo niente. Di certo questa ecatombe pesa come un macigno sugli accordi stipulati tra Italia e Libia. A tanta celerità nei respingimenti e nelle incarcerazioni dei migranti, fa da contraltare un’inspiegabile lentezza nell’accertare le responsabilità di pochi trafficanti.
FONTE
17 settembre 2009

giovedì 23 aprile 2009

La falsa assistenza umanitaria ai dannati del Pinar

La falsa assistenza umanitaria ai dannati del Pinar

Sono 145 esseri umani, trattati come fantasmi per oltre quattro giorni. Migranti, persone fuggite dalla Nigeria, dal Ghana, dalla Liberia, da un’Africa sempre più affamata e dimenticata.

migrantiI fuggitivi dalla povertà e dalla guerra erano alla deriva su due barconi fino a quando l’equipaggio del mercantile turco Pinar non li ha imbarcati, giovedì scorso. Le offerte delle compagnie aeree o per il noleggio delle autovetture prevedono i week end tutto compreso. Per i migranti questa ennesima ed oscena rappresentazione di razzismo ed insensibilità umana sono stati un normale week end di paura e di morte.

Il governo maltese e quello italiano si sono impegnati a fondo nel gioco dello scaricabarile, mentre sulla nave uomini e donne con quasi nulla da bere e mangiare, erano immobili nel Mediterraneo ad aspettare che uno dei due governi cedesse, permettesse loro di toccar terra e vivere.

Esceth Ekos, una ragazzina nigeriana di 18 anni non ce l’ha fatta e con lei il suo bambino non ancora nato. Il suo corpo di donna incinta e rimasto abbandonato, secondo alcune cronache, coperto da sacchi di plastica neri della spazzatura, su una scialuppa trainata dal mercantle e straziata da gabbiani diventati avvoltoi.

Per chi non ha mai visto una piccola nave piena di profughi è difficile capire. Impossibile immaginare il fetore misto alla paura, gli occhi persi di gente che in gran parte non ha mai visto il mare, il dolore, le vosi ed il lamento di persone che altro non hanno se non una disperata voglia di sopravvivere e pochi stracci portati da chissà dove.

Il Pinar era stato avvertito della presenza di naufraghi dalle autorità maltesi, che però non hanno accettato di farli sbarcare sull’isola. L’Italia non è stata da meno ed è cominciato il ‘braccio di ferro’ durato oltre 120 orribili ore.

I ministri, dal caldo comodo dei loro uffici a Roma e La Valletta, hanno litigato a lungo per chi dovesse prendersi la responsabilità di quegli ‘extracomunitari inutili’. Il governo italiano, impegnato nell’epica lotta per tenere in vita artificiale pazienti in coma irreversibile, di fronte al dramma in diretta di vivi reali ha tergiversato.

Solo dopo che dei medici saliti a bordo hanno diagnosticato alcuni casi di varicella e trovato alcune persone con febbre alta ed altre disidratate e infreddolite e che la Chiesa agrigentina, diverse organizzazioni umanitarie e l’Unhcr hanno alzato la voce il ministro Maroni e Berlusconi hanno dovuto cedere. Le elezioni sono vicine ed atre morti non sarebbero state una buona immagine.

Ieri mattina l’ambasciatore italiano a Malta Paolo Trabalza ha incontrato il ministro degli Esteri maltese Tonio Borg che ha definito lo scontro diplomatico con l’Italia un “disguido tra amici”, esprimendo l’auspicio che i due Stati possano continuare a discutere “per trovare soluzioni comuni ed evitare incidenti come questo”. “L’Italia si è fatta carico dei propri doveri umanitari, reclamando, nel contempo l’intervento dell’Unione europea affinchè vicende simili non accadano più”, ha detto il ministro della giustizia Angelino Alfano. “È importante che l’Unione europea - ha aggiunto - prenda posizione perchè l’Italia non può farsi carico, oltre che delle proprie responsabilità, anche di quelle degli altri Paesi”.

Le operazioni di sbarco sono avvenute in più riprese. Il Pinar è arrivato ieri all’alba nelle acque di Porto Empedocle. Il pattugliatore La Malfa della Guardia di Finanza ha portato a terra in mattinata trenta persone, mentre altri 90 sono stati prelevati dalla corvetta Danaide della Marina Militare. Altri 20 erano stati trasferiti a Lampedusa già domenica notte e con loro c’era il corpo di Esceth.

L’assistenza a terra è stata molto criticata, perchè mentre per alcuni si è immediatamente provveduto alle cure del caso, per altri erano pronti gli autobus per lo smistamento. Secondo il questore di Agrigento Girolamo di Fazio sono stati portati nel Cpr di Pian del Lago a Caltanissetta.

“Chiedo che agli sventurati che riescono a raggiungere le coste siciliane sia garantito un trattamento che rispetti i parametri minimi di umanità e di civiltà” ha detto il Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, quando ha saputo che “gli 84 migranti sbarcati dalla motonave Pinamar e portati a Porto Empedocle con la nave Danaide della Marina Militare non avrebbero sostato nella tensostruttura di primissima accoglienza allestita dalla Protezione civile regionale nella zona portuale”.

In una ricostruzione della presidenza della regione Sicilia si dice che “all’arrivo della nave Danaide, inspiegabilmente, le autorità di Polizia, nonostante la disponibilità di uomini, mezzi e attrezzature della Regione, ha deciso di inviare il gruppo di migranti, direttamente ai centri di accoglienza ministeriali”. Il primo contingente di 20 migranti, arrivato a bordo di una motovedetta della Guardia di Finanza, aveva invece sostato nella tensostruttura”.

Sempre secondo la nota, “grazie agli operatori ed ai volontari della Protezione civile era stato possibile rifocillare i profughi, permettere loro di indossare abiti puliti, di utilizzare veri servizi igienici e lavarsi, dopo la loro terribile esperienza al largo delle coste maltesi. Solo a quel punto, dopo le visite mediche e i primi accertamenti di polizia, i migranti sono stati accompagnati nei centri predisposti dal ministero degli Interni”.

Il leghista Maroni, come sempre si è distinto per l’insensibilità verso i migranti: “Malta prende contributi come tutti i Paesi per fare interventi che dobbiamo fare noi: da questo momento intendiamo, con rigore e senza eccezioni, applicare le regole”. Il ministro ha aggiunto: “Ragioni di carattere umanitario ci hanno indotto ad accogliere questi immigrati, ma la posizione non cambia: noi siamo molto fermi su questo, pretendiamo che la Commissione Europea intervenga per far rispettare le regole a tutti e non intendiamo più andare a occuparci di questi problemi nelle acque di competenza di altri. Per evitare contenziosi che mettono di mezzo persone che non c’entrano nulla serve un intervento della Commissione Europea, è quello che chiediamo, perchè tutti rispettino gli impegni che si sono presi”.

Da parte sua la Commissione Europea non intende entrare nel gioco della caccia ai colpevoli ma vuole lavorare con tutti i paesi interessati, Italia e Malta in primo luogo, per trovare “una soluzione strutturale” ad un problema che rappresenta una grande sfida. Il portavoce della Commissione Europea, Joannes Laitenberger, ha commentato così i fatti, esprimendo il sollievo di Bruxelles nell’apprendere la notizia che i migranti hanno finalmente trovato accoglienza.

L’esponente europeo, dopo aver espresso apprezzamento per il comportamento dell’equipaggio, si è rammaricato del fatto che la soluzione del problema sia arrivata cos’ tardi. La Commissione non intende entrare nel gioco della ricerca delle responsabilità ed è in costante contatto con le autorità italiane e maltesi e riconosce che Roma e La Valletta hanno un importante problema rappresentato dagli sbarchi di migliaia di migranti e per questo si lavorerà insieme per trovare soluzione.

Il commissario Ue alla Giustizia, Jacques Barrot, ha ringraziato l’Italia per l’accoglienza data agli immigrati del cargo Pinar e sulle eventuali responsabilità di Malta nella vicenda ha spiegato: “Devo riconoscere che Malta ha 400mila abitanti e un territorio limitato e anche i maltesi sono dunque in una situazione impossibile”, che rende complicato accogliere altre persone.

“Comprendo le inquietudini di entrambi i Paesi - ha aggiunto il commissario - perchè tutti e due, in particolare Malta, soffrono questi arrivi massicci”. Per Barrot, poi, non è facile accertare le responsabilità nella vicenda Pinar: “Il diritto marittimo internazionale non è semplice da interpretare, stabilisce che bisogna portare le persone a rischio di naufragio nel porto più vicino ma dove le condizioni di accoglienza sono accettabili”. Ma su questo, ha aggiunto, “evidentemente Malta e l’Italia avevano entrambe le loro obiezioni”.

FONTE

venerdì 13 marzo 2009

Un caso emblematico che rischia di ripetersi

Il caso. Bari, per i sanitari la donna era malata da mesi: una semplice visita poteva salvarla
Il primario: la tubercolosi va curata subito, basta un colpo di tosse per contrarla
Teme la denuncia e non va in ospedaleprostituta muore di Tbc, rischio contagio
di MARA CHIARELLI


Il Policlinico di Bari
BARI - Era clandestina da alcuni mesi, per vivere faceva la prostituta e per paura non è andata in ospedale: è morta per tubercolosi polmonare avanzata, e dunque altamente contagiosa. E ora scatta l'allarme sanitario: Joy Johnson, la giovane nigeriana di 24 anni, trovata agonizzante da un cliente venerdì sera nelle campagne alle porte di Bari, potrebbe aver contagiato decine di persone che avevano avuto rapporti con lei, gli stessi soccorritori e i connazionali del centro d'accoglienza dove per un mese aveva vissuto. Per precauzione ieri è stato chiuso l'istituto di medicina legale del Policlinico. E medici e poliziotti invitano chi avesse avuto rapporti con la nigeriana a contattare il più vicino ospedale. Quella di Joy era una tragedia annunciata. All'arrivo dei sanitari del 118, Joy Johnson, da novembre in città, perdeva sangue dalla bocca. La ragazza era malata da diversi mesi, ma se si fosse sottoposta a un esame del sangue o a una radiografia, oggi sarebbe ancora viva. L'allarme, ora, e l'invito a farsi controllare è rivolto ai clienti e a tutti coloro che dal 14 novembre (data di arrivo al Cara di Bari) hanno avuto contatti ravvicinati con lei. Tra questi, quell'uomo che, usando il telefono cellulare di Joy Johnson, ha chiesto aiuto alla polizia. "La tubercolosi va curata subito - dichiara il primario di Pneumologia del Policlinico di Bari, Anna Maria Moretti - perché anche le forme inizialmente non contagiose, senza terapia adeguata, lo possono diventare". Basta un colpo di tosse per contrarla, visto che si diffonde per via aerea. "È consigliabile sottoporsi a un test, l'intradermo reazione alla turbercolina, da fare in ospedale - spiega la specialista - Si tratta dell'inoculazione sotto cute di una sostanza che produce una reazione, da monitorare a casa per tre giorni. Se fosse positiva, va fatta la radiografia al torace, ma questo lo deve decidere il medico".

Si associa all'invito, ridimensionando l'allarme, il questore di Bari, Giorgio Manari: "E' idoneo e opportuno - dichiara - rispettare ciò che un medico e le autorità sanitarie dicono in questo senso". Subito dopo aver ricevuto il referto dell'autopsia, effettuata dal medico legale Francesco Introna, il pm incaricato delle indagini, Francesco Bretone ne ha dato comunicazione alle Asl, come prevede la legge. Immediati è scattata la profilassi nel Cara e nei confronti di chiunque abbia avuto contatti con la giovane donna, anche dopo il decesso. In caso di contagio accertato, la terapia, di tipo farmacologico, è lunga (dai sei ai nove mesi) ma dà il controllo totale della malattia. Bisogna però, sostengono i medici, tenere più alta l'attenzione su una patologia che, considerata scomparsa, si sta nuovamente manifestando in Italia a causa di due fattori: scarsa prevenzione e l'arrivo di extracomunitari che si portano dietro malattie endemiche nei loro Paesi, come la tubercolosi e l'Aids.
Da Repubblica on line

domenica 1 febbraio 2009

TRAFFICO DI ORGANI

Milano, tra i ragazzini stranieri che si prostituiscono dopo l'allarme sul traffico d'organiIl racconto di Igor, dodici anni: "Mi hanno offerto duemila euro, ma io avevo paura"
Nell'inferno dei bambini fantasma"Volevano un mio rene, ho detto no"
dal nostro inviato FRANCESCO VIVIANO
Un ragazzino con un cliente in via Trebbia a Milano
SORISOLE (Bergamo) - "Duecento euro al mese? Padre, voi siete matto. Io duecento euro li guadagno in una notte". Igor, 12 anni, moldavo, da un anno in Italia, fa avanti e indietro, dalle stradine di Milano intorno a via Trebbia, nei pressi di piazzale Trento, dove si prostituisce, ai centri di accoglienza per minori extracomunitari non accompagnati della Lombardia. L'ultimo del quale è stato ospite è quello di Sorisole alle porte di Bergamo, il centro Don Milani diretto da don Fausto Resmini, sacerdote, da anni impegnato nell'impossibile recupero di questi ragazzi senza patria e senza famiglia che finiscono in mano a bande di sfruttatori. E come tutti gli altri che sono passati dal centro di Sorisole, anche Igor, dopo un breve incontro con don Fausto, si fa una doccia, consuma un pasto e poi via, torna a Milano dal suo datore di lavoro, un romeno che gestisce un vero e proprio racket di minori. Igor è, come altri suoi coetanei, molto richiesto da una clientela infame. Gente insospettabile, di tutte le categorie. Di molti di questi bambini stranieri spesso non si sa più nulla. "Alcuni miei compagni che erano fuggiti con me - racconta Igor - non li vedo più da tempo. A me avevano offerto 2000 euro per un rene, ma io ho rifiutato, ho paura. So di qualcuno, invece, che avrebbe accettato. Uno è stato portato via una coppia di persone che sembravano per bene: in cambio di un rene gli hanno promesso un futuro, una casa, e lui è andato". Così Igor torna in pista, al lavoro. In strada ci scende solo quando è a corto di clienti, quasi sempre il contatto avviene direttamente tra loro ed il suo sfruttatore che fissa gli appuntamenti e la tariffa, mai sotto i 50 euro. "Io non posso fare nulla - dice rassegnato don Fausto - questi ragazzini è come se avessero 18 anni, ragionano da grandi, hanno le idee molto chiare e pur essendo consapevoli di essere in mano a sfruttatori, continuano a cercarli nella speranza che prima o poi possano sganciarsi dal giro e lavorare in proprio. Ancora più triste è il fatto che anche i loro familiari, in Romania, in Moldavia, pur sapendo che vita fanno, li incoraggiano a rimanere in Italia. Sono stato testimone di molte conversazioni telefoniche tra questi ragazzi e le loro madri. E quando dico loro che qui potrebbero studiare, ottenere il permesso di soggiorno, un lavoro ed anche un piccolo mensile di 150-200 euro al mese, mi ridono in faccia e vanno via subito. Sono ragazzini molto decisi che hanno soltanto due obiettivi da raggiungere: soldi e vestiti griffati".
Rintracciare Igor e quelli del suo giro non è stato semplice ma alla fine, dopo giorni di attesa, un contatto ci dirotta verso via Trebbia dove poco dopo le 2 di notte cominciano a girare ragazzini, adulti, omosessuali e trans. Un popolo di disperati. Individuiamo Igor quando il ragazzino scende da una Fiat Punto con a bordo una coppia con la quale si era allontanato qualche ora prima. "Anche se sei un poliziotto non puoi fare nulla perché io sono minorenne, al massimo puoi portarmi in un centro di accoglienza per minori, perché io ho 12 anni". Quando spieghiamo che non siamo poliziotti, Igor comincia a parlare. "Io prendo 50 euro, per fare "maniglia" (masturbazione, ndr) per altro un po' di più". Poi racconta la sua storia, simile a quella di centinaia di bambini clandestini che poi diventano fantasmi. "Sono arrivato un anno fa dalla Moldavia, con altri amici della mia stessa età. Avevamo un contatto, altri amici che erano arrivati a Milano prima di noi e che ci hanno affidati a un romeno. L'accordo è che lavoriamo per lui per qualche tempo, poi ci mettiamo in proprio e così cominciamo a guadagnare e ad inviare soldi anche a casa". Igor è ancora "sotto padrone". L'uomo che gestisce il racket preleva tutti gli incassi e gli dà soltanto da dormire e da mangiare. "Ma sono sicuro che molto presto mi lascerà andare e farò per conto mio, così come hanno già fatto altri ragazzi arrivati qui prima di me". In quella via del sesso a pagamento, ma anche in piazza Trento, piazzale Lotto e nei pressi del mercato ortofrutticolo e del pesce, non c'è concorrenza tra questi disperati. "Ognuno ha i suoi clienti che hanno gusti diversi e quindi - racconta Igor - non c'è nessun problema tra noi. Anzi ci proteggiamo a vicenda. Chi resta in strada prende sempre il numero di targa del cliente che va via con uno di noi, perché non si sa mai quel che può accadere...". E che tra questi disgraziati ci sia tanta solidarietà lo testimonia il capannello che piano piano comincia a formarsi attorno a noi. Qualcuno minaccia: "Non vi azzardate a fare fotografie perché vi massacriamo". Poi, una volta rassicurati, anche loro iniziano a raccontare. "Molti dei nostri connazionali, ragazzi come me - afferma uno che dall'aspetto dimostra 13-14 anni e che dice di essere marocchino e di chiamarsi Hamed - spacciano, rubano e fanno anche rapine. Noi, invece, abbiamo scelto di fare questo lavoro, non diamo fastidio a nessuno, accontentiamo i clienti che ci pagano anche bene. A volte con un solo cliente, quando vuole cose particolari, riusciamo a guadagnare quanto guadagneremmo con cinque o sei incontri". Poi cominciano ad allargarsi un po' e fanno a gara per rivelare i nomi di clienti importanti. "Avete presente quel tizio che si vede in televisione e che fa.... Bene quello viene sempre. Ma ce ne sono tanti altri che neanche vi immaginate...". Poi il nostro contatto, sottovoce, ci consiglia di andare via: "Tra poco arriveranno altri, alcuni sono scoppiati, schizzati proprio e potrebbe accadere qualcosa di spiacevole". Lasciamo quel mercato di bambini fantasma. Qualcuno tenta di ribellarsi e, come testimonia una telefonata intercettata dal nucleo investigativo telematico di Siracusa, sul cellulare di un pedofilo, chiede aiuto: "Mamma dì a Fanel - dice un bambino alla madre chiedendo di fare intervenire il fratello che vive in Romania - che venga in Italia ad aiutarmi. Non ne posso più, Pepe (lo sfruttatore ndr) mi picchia tutte le sere e mi prende tutti i soldi che guadagno. Fa qualcosa mamma..."
(1 febbraio 2009)
REPUBBLICA ON LINE

mercoledì 14 gennaio 2009

No all'immigrazione clandestina

No all'immigrazione clandestina

Maroni si ai 50 euro per gli immigrati, ma solo come contributo.

13.01.2009 22:01:22

migranti.jpgRoma -" Oggi è stato firmato da Cipro, Grecia, Italia e Malta un documento comune che si fonda su un'iniziativa importante sul tema del contrasto all'immigrazione clandestina, un punto molto importante per i quattro paesi del Mediterraneo, un documento di richiesta di aiuto e di appoggio da parte della UE, perché l'immigrazione clandestina è un fenomeno che colpisce tutta l'Europa".

maroni.jpgCon queste parole il Ministro degli Interni Roberto Maroni ha presentato alla stampa presso il Viminale l'accordo che oggi è stato firmato dai quattro Paesi dell'area mediterranea che più di ogni altri sono colpiti dal fenomeno dell'immigrazione clandestina.

Le richieste saranno presentate alla Commissione Europea ed alla Repubblica Ceca che la presiede nella giornata di domani mercoledì 14 gennaio e verrà discussa dopo domano presso la riunione che si terrà a Praga.

In oltre il documento verrà presentato e, sperano i firmatari, preso in considerazione per l'apertura di un dibattito nei prossimi incontri europei a partire dal maggio quando verrà proposto alla Commissione Europea per un programma di lavoro, ma anche in aprile, quando si riunirà la Conferenza sull'estensione dell'Approccio Globale all'Est e al Sud Est.

Il documento di 6 pagine è stato scritto nelle feste di Natale dai tecnici dei quattro stati e mette al centro della questione le difficoltà che si incontrano nel contrastare la clandestinità di alcuni migranti definendola una 'piaga' o comunque un problema di cui tutta l'Europa deve sentirsi colpita e deve cercare di contrastarla con tutte le forze.

Altro punto caldo è la questione delle vite umane che ogni giorno vengono perse in mare a causa dell'attività illegale dei trafficanti che si arricchiscono sulle spalle di questi 'disperati' che cercano di scappare da zone come Nigeria - e Africa in generale, Afghanistan, Iraq e Palestina - chiamati 'territori palestinese' in modo abbastanza generico nel documento - e del traffico di stupefacenti che si sta svolgendo sulle stesse rotte e che sono finanziati proprio dal fenomeno immigrazione clandestina gestito sempre dalle mafie locali.

Agli stessi paesi da cui partono le masse di migranti i firmatari chiedono, in oltre, di riaprire un dialogo per contrastare il fenomeno e per fornire ai paesi dell'U.E. più facili rimpatri.

Al vaglio è quindi la richiesta di un 'lasciapassare' che dovrebbe consentire ai residenti illegali il ritorno a casa, "un lasciapassare vincolante per i paesi terzi" per garantire che l'ambito per l'effettuazione dei rimpatri sia il più efficiente possibile", come recita lo stesso documento.

Al fine di risolvere le questioni inerenti al processo dell'immigrazione clandestina i 4 ministri degli interni hanno anche voluto specificare che importante sarà il lavoro che dovrà essere compiuto da Frontex, un lavoro più efficace ed efficiente di quanto avviene oggi e quindi importante sarà che il Consiglio Europeo aumenti i suoi finanziamenti e quindi le sue forze.

In tutto ciò, però, Cipro, Grecia, Italia e Malta hanno voluto sottolineare che continueranno ad apportare gli aiuti in mare sebbene esulino dalla rispettive norme giuridiche per il salvataggio e i primi soccorsi agli immigrati delle 'carrette del mare' che non verranno mai lasciati a loro stessi.

Per quanto riguarda la Grecia, rappresentata dal vice ministro degli interni - Athanasios Nakos, poiché il ministro è dovuto rimanere in patria a causa del rapimento dell'industriale greco avvenuto quest'oggi con una situazione nel paese ellenico sempre più disperata - la Grecia è il paese più orientale dell'UE con coste ampie e tante isole, cosa che 'invoglia' l' immigrazione clandestina e chiede esplicitamente aiuto all'Europa e agli altri Paesi e così raggiungere effetti importanti, iniziando dal Forum Mondiale per gli immigrati che si terrà in terra ellenica dove parteciperanno 300 paesi e la stessa Grecia rappresenterà l'Europa

Dello stesso avviso è il ministro di Cipro, Neoklis Sylikiotis, che in oltre confessa le proprie difficoltà in quanto buona parte della nazione non è controllata dal governo cipriota ed è una parte importante in quanto vicina a zone attualmente colpite da situazioni difficili, come la striscia di Gaza.

Carmelo Mifsud Bonnici, ministro della giustizia e degli affari interni maltese dichiara che "è importante trattare i punti del documento che danno senso alla questione che ogni giorno attanaglia Malta."

"Più azione e vigore da parte dell'UE, vogliamo vedere questo patto in azione"conclude Mifsud Bonnici.

A chi ha sollevato dubbi sul perché dell'assenza di Spagna e Portogallo i ministri hanno risposto all'unanimità riaffermando che tutti i Paesi dell'UE sono chiamati a firmare e a prendere in considerazione questo trattato, ma che si è deciso di arrivare ad un accordo primario tra Cipro, Grecia, Italia e Malta in quanto "stati e governi più vicini per quanto riguarda il trattamento ed un accordo in riguardo a tale problematica" essendo tutti governi di centro destra, aggiungiamo noi.

Il ministro Maroni ha poi risposto a domande dei giornalisti sulla politica interna sempre in relazione al fenomeno immigrazione ed ha ammesso che i rimpatri dal centro di Lampedusa già sono iniziati da ieri verso l'Egitto e che questa notte continueranno, mentre a glissato sulla domanda posta circa l'approccio della Lega Nord e del governo sugli immigrati che 'servono' l'economia italiana, questione da sempre cruciale nel piano del suo partito.

Sulla questione Libia, poi, Maroni ammette che spera di trovare un accordo di collaborazione per pattugliare le coste e le zone marine insieme allo stato del nord Africa.

Infine, sulla questione che ha interessato media ed opinione pubblica sul pagamento della 'tassa' per gli immigrati di 50 euro, il ministro ammette che non è stata tolta dal programma tracciato in quanto né Alfano, ministro della giustizia, né Gasparri hanno avuto nulla da ridire sull'argomento e si sono trovati tutti d'accordo.

"Le 50 euro - continua Maroni - non sono una tassa, ma un contributo. Rimangono nel progetto così come la proposta di Bossi di chiedere 10 mila euro a tutto gli immigrati che decideranno di aprire una partita IVA".


FONTE

sabato 29 novembre 2008

Non è reato far entrare clandestinamente i figli

sabato 29 novembre 2008, 14:31

Immigrati, la Cassazione "allarga" le frontiere: "Non è reato far entrare clandestinamente i figli"


Roma - L'immigrato che ha un lavoro da noi può fare entrare clandestinamente i figli per "non abbandonarli" nel Paese d'origine. Il comportamento non merita censure, è giustificato dallo "stato di necessità". Lo sottolinea la Cassazione (Prima sezione penale, sentenza 44048) nel bocciare il ricorso della Procura di Trieste contro l'assoluzione dal reato di favoreggiamento dell'ingresso clandestino nel nostro territorio accordata ad un macedone, con un lavoro regolare, che aveva fatto entrare clandestinamente la figlia dodicenne rimasta sola in Macedonia.

La sentenza della Cassazione Ilco R., un macedone 39enne con un lavoro stabile in Italia, aveva portato con sè la moglie e un figlio, per i quali aveva ottenuto il ricongiungimento, mentre aveva fatto entrare clandestinamente la figlia di 12 anni costretto dalla "necessità di non abbandonarla" nel luogo d'origine. Ne era scaturita una denuncia per favoreggimanento dell'ingresso clandestino conclusasi con una assoluzione piena da parte del Tribunale di Trieste, nel dicembre 2007. Contro l'assoluzione, la Procura di Trieste ha fatto ricorso in Cassazione lamentando la "carenza dello stato di necessità" da parte di Ilco R., sulla base del fatto che il padre avrebbe potuto abbandonare il lavoro in Italia e cogliere "le opportunità dell'espansione dell'economia macedone" per non abbandonare la figlia.

I motivi della Corte Piazza Cavour ha respinto il ricorso della Procura e ha sottolineato che il pm "affida la sua censura a considerazioni meramente congetturali afferenti improbabili o evanenscenti scelte alternative di Ilco R. la cui valutazione, a fronte dell'argomentazione dell'impugnata sentenza, non può avere ingresso in questa sede". Per la Cassazione, dunque, il padre immigrato che ha fatto entrare clandestinamente la figlia va assolto perchè ha agito "in stato di necessità" per evitarne "l'abbandono".
FONTE

venerdì 14 novembre 2008

DISEGNO DI LEGGE SULLA SICUREZZA IN DISCUSSIONE AL SENATO

DISEGNO DI LEGGE SULLA SICUREZZA IN DISCUSSIONE AL SENATO

Breve nota per illustrare il contenuto xenofobo previsto all’interno del ddl sulla sicurezza che in realtà in molti punti più che alla sicurezza tende a penalizzare la condizione dello straniero extracomunitario.

Nel pacchetto è previsto Il permesso a punti, con l'imprinting leghista, ma la delega al governo a fissare come si azzera se delinqui; la tassa di 200 euro per ottenerlo e l'obbligo di sottoscrivere un imprescindibile "accordo di integrazione". Poi il test linguistico per cui non si varcano i confini se non si conosce l'italiano .Dura la stretta su matrimoni e ricongiungimenti (niente bigamie) e soprattutto sulle espulsioni. Il governo impone la regola che, se l'allontanamento è inattuabile, comunque il clandestino, per ordine del questore, dovrà andarsene dall'Italia "entro 5 giorni". In compenso, su proposta del Pd, passa un duro inasprimento contro chi traffica in essere umani punito fino a 15 anni e a un'ammenda di 15mila euro per ogni persona trasportata.


Art. 37

(Attività di trasferimento di fondi «Money transfer»)

1. Fermo restando quanto previsto dal decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, gli agenti in attività finanziaria che prestano servizi di pagamento nella forma dell'incasso e trasferimento di fondi (money transfer) acquisiscono e conservano per dieci anni copia del titolo di soggiorno se il soggetto che ordina l'operazione è un cittadino extracomunitario. Il documento è conservato con le modalità previste con decreto del Ministro dell'interno emanato ai sensi dell'articolo 7, comma 4, del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155. In mancanza del titolo gli agenti effettuano, entro dodici ore, apposita segnalazione all'autorità locale di pubblica sicurezza, trasmettendo i dati identificativi del soggetto. Il mancato rispetto di tale disposizione è sanzionato con la cancellazione dall'elenco degli agenti in attività finanziaria ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 25 settembre 1999, n. 374.

2. Le disposizioni di cui al comma 1 hanno efficacia decorsi trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.

Art. 39.

(Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286)

1. Al citato testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all'articolo 4, comma 3:

1) nel terzo periodo, dopo le parole: «o che risulti condannato, anche» sono inserite le seguenti: «con sentenza non definitiva, compresa quella adottata»;

2) dopo il terzo periodo, è inserito il seguente: «Impedisce l'ingresso dello straniero in Italia anche la condanna, con sentenza irrevocabile per uno dei reati previsti dalle disposizioni del titolo III, capo III, sezione II, della legge 22 aprile 1941, n. 633, relativi alla tutela del diritto di autore, e degli articoli 473 e 474 del codice penale»;

b) all'articolo 5, dopo il comma 2-bis è aggiunto il seguente:

«2-ter. La richiesta di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno è sottoposta al pagamento di una tassa, il cui importo è fissato in 200 euro.»;

(RUBARE AI POVERI PER DONARE AI RICCHI)

c) all'articolo 5, comma 5-bis, le parole: «per i reati previsti dall'articolo 407, comma 2, lettera a), del codice di procedura penale,» sono sostituite dalle seguenti: «per i reati previsti dagli articoli 380, commi 1 e 2, e 407, comma 2, lettera a), del codice di procedura penale,»;

d) all'articolo 5, dopo il comma 5-bis è inserito il seguente:

«5-ter. Il permesso di soggiorno è rifiutato o revocato quando si accerti la violazione del divieto di cui all'articolo 29, comma 1-ter»;

e) all'articolo 5, comma 8-bis, dopo le parole: «ovvero contraffà o altera documenti al fine di determinare il rilascio di un visto d'ingresso o di reingresso, di un permesso di soggiorno, di un contratto di soggiorno o di una carta di soggiorno» sono inserite le seguenti: «oppure utilizza uno di tali documenti contraffatti o alterati»;

f) all'articolo 6, comma 2, le parole: «e per quelli inerenti agli atti di stato civile o all'accesso a pubblici servizi» sono sostituite dalle seguenti: «e per quelli inerenti all'accesso alle prestazioni sanitarie di cui all'articolo 35»;

g) all'articolo 6, il comma 3 è sostituito dal seguente:

«3. Lo straniero che, a richiesta degli ufficiali e agenti di pubblica sicurezza, non ottempera, senza giustificato motivo, all'ordine di esibizione del passaporto o di altro documento di identificazione e del permesso di soggiorno o di altro documento attestante la regolare presenza nel territorio dello Stato è punito con l'arresto fino ad un anno e con l'ammenda fino ad euro 2.000».

h) all'articolo 9, dopo il comma 2 è inserito il seguente:

«2-bis Il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo è subordinato al superamento, da parte del richiedente, di un test di conoscenza della lingua italiana, le cui modalità di svolgimento sono determinate con decreto del Ministro dell'interno di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca».

(COME SARA’ POSSIBILE CHE UN CITTADINO COMUNITARIO POTRA’ PERMANERE IN ITALIA SENZA CONOSCERE LA LINGUA MENTREUN EXTRACOMUNITARIO INVECE LA DOVRA’SAPERE?)

i) all'articolo 9, comma 5, dopo il primo periodo, è aggiunto il seguente: «Nel caso di richiesta relativa ai familiari di cui al comma 1, il questore rilascia il titolo di soggiorno quando i medesimi familiari sono regolarmente soggiornanti nel territorio dello Stato ininterrottamente da almeno cinque anni, salvo quanto previsto dal comma 6.»;

l) all'articolo 14 sono apportate le seguenti modificazioni:

1) il comma 5 è sostituito dal seguente:

«5. La convalida comporta la permanenza nel centro per un periodo di complessivi sessanta giorni. Qualora l'accertamento dell'identità e della nazionalità, ovvero l'acquisizione di documenti per il viaggio presenti difficoltà, il giudice, su richiesta del questore, può prorogare il termine di ulteriori sessanta giorni. Anche prima di tale termine, il questore esegue l'espulsione o il respingimento, dandone comunicazione senza ritardo al giudice. Decorso il suddetto termine, qualora il soggetto trattenuto non abbia fornito senza giustificato motivo elementi utili alla sua identificazione, il questore può chiedere al giudice la proroga del periodo di trattenimento nel centro per ulteriori periodi di sessanta giorni. La durata complessiva della permanenza nel centro non può, in ogni caso, essere superiore a diciotto mesi.»;

2) i commi 5-bis, 5-ter, 5-quater e 5-quinquies sono sostituiti dai seguenti:

«5-bis. Quando non sia stato possibile trattenere lo straniero presso un centro di identificazione ed espulsione, ovvero la permanenza in tale struttura non abbia consentito l'esecuzione con l'accompagnamento alla frontiera dell'espulsione o del respingimento, il questore ordina allo straniero di lasciare il territorio dello Stato entro il termine di cinque giorni. L'ordine è dato con provvedimento scritto, recante l'indicazione delle conseguenze sanzionatorie della permanenza illegale, anche reiterata, nel territorio dello Stato. L'ordine del questore può essere accompagnato dalla consegna all'interessato della documentazione necessaria per raggiungere gli uffici della rappresentanza diplomatica del suo Paese in Italia, anche se onoraria, nonché per rientrare nello Stato di appartenenza ovvero, quando ciò non sia possibile, nello Stato di provenienza.

5-ter. Lo straniero che senza giustificato motivo permane illegalmente nel territorio dello Stato in violazione dell'ordine impartito dal questore ai sensi del comma 5-bis, è punito con la reclusione da uno a quattro anni se l'espulsione o il respingimento sono stati disposti per ingresso illegale nel territorio nazionale ai sensi dell'articolo 13, comma 2, lettere a) e c), ovvero per non aver richiesto il permesso di soggiorno o non aver dichiarato la propria presenza nel territorio dello Stato nel termine prescritto in assenza di cause di forza maggiore, ovvero per essere stato il permesso revocato o annullato. Si applica la pena della reclusione da sei mesi ad un anno se l'espulsione è stata disposta perché il permesso di soggiorno è scaduto da più di sessanta giorni e non ne è stato richiesto il rinnovo, ovvero se la richiesta del titolo di soggiorno è stata rifiutata, ovvero se lo straniero si è trattenuto nel territorio dello Stato in violazione dell'articolo 1, comma 3, della legge 28 maggio 2007, n. 68. In ogni caso, salvo che lo straniero si trovi in stato di detenzione in carcere, si procede all'adozione di un nuovo provvedimento di espulsione con accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica per violazione all'ordine di allontanamento adottato dal questore ai sensi del comma 5-bis. Qualora non sia possibile procedere all'accompagnamento alla frontiera, si applicano le disposizioni di cui ai commi 1 e 5-bis del presente articolo nonché, ricorrendone i presupposti, quelle di cui all'articolo 13, comma 3.

5-quater. Lo straniero destinatario del provvedimento di espulsione di cui al comma 5-ter e di un nuovo ordine di allontanamento di cui al comma 5-bis, che continua a permanere illegalmente nel territorio dello Stato, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Si applicano, in ogni caso, le disposizioni di cui al comma 5-ter, terzo e ultimo periodo.

5-quinquies. Per i reati previsti ai commi 5-ter, primo periodo, e 5-quater si procede con rito direttissimo ed è obbligatorio l'arresto dell'autore del fatto»;

m) all'articolo 16, comma 1, dopo le parole: «né le cause ostative indicate nell'articolo 14, comma 1, del presente testo unico,» sono inserite le seguenti: «che impediscono l'esecuzione immediata dell'espulsione con accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica,»;

n) all'articolo 26, comma 7-bis:

1) dopo le parole: «del permesso di soggiorno rilasciato allo straniero» sono inserite le seguenti: «, anche se per motivi diversi dal lavoro autonomo,»;

2) è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Si applicano le disposizioni di cui all'articolo 13, comma 3, e all'articolo 14.»;

o) all'articolo 29, dopo il comma 1-bis è inserito il seguente:

«1-ter. Non è consentito il ricongiungimento dei familiari di cui alle lettere a) e d) del comma 1, quando il familiare di cui si chiede il ricongiungimento è coniugato con un cittadino straniero regolarmente soggiornante nel territorio nazionale che abbia altro coniuge;

p) all'articolo 29, il comma 5 è sostituito dal seguente:

«5. Salvo quanto disposto dall'articolo 4, comma 6, è consentito l'ingresso per ricongiungimento al figlio minore, già regolarmente soggiornante in Italia con l'altro genitore, del genitore naturale che dimostri il possesso dei requisiti di disponibilità di alloggio e di reddito di cui al comma 3. Ai fini della sussistenza di tali requisiti si tiene conto del possesso di tali requisiti da parte dell'altro genitore.»;

q) all'articolo 29, il comma 8 è sostituito dal seguente:

«8. Il nulla osta al ricongiungimento familiare è rilasciato entro centottanta giorni dalla richiesta»;

r) all'articolo 30, dopo il comma 1-bis sono inseriti i seguenti:

«1-ter. La richiesta di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi familiari è sottoposta al pagamento di una tassa, il cui importo è fissato in 200 euro.

1-quater. Il gettito derivante dalle tasse di cui all'articolo 5, comma 2-ter, e al comma 1-ter del presente articolo è attribuito allo stato di previsione del Ministero dell'interno che lo destina per la metà al finanziamento di progetti del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione diretti alla collaborazione internazionale e alla cooperazione ed assistenza ai Paesi terzi in materia di immigrazione anche attraverso la partecipazione a programmi finanziati dall'Unione europea.»;

s) all'articolo 32:

1) al comma 1, le parole: «e ai minori comunque affidati» sono sostituite dalle seguenti: «e, fermo restando quanto previsto dal comma 1-bis, ai minori che sono stati affidati»;

2) al comma 1-bis, dopo le parole: «ai minori stranieri non accompagnati» sono inserite le seguenti:



Art. 41.

(Accordo di integrazione per il rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno)

1. Dopo l'articolo 4 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, è inserito il seguente:

«Art. 4-bis. - (Accordo di integrazione). - 1. Ai fini di cui al presente testo unico, si intende con integrazione quel processo finalizzato a promuovere la convivenza dei cittadini italiani e di quelli stranieri, nel rispetto dei valori sanciti dalla Costituzione italiana, impegnandosi reciprocamente a partecipare alla vita economica, sociale e culturale della società.

2. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente articolo, il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'interno, sentiti il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, stabilisce con apposito regolamento, adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, i criteri e le modalità per la sottoscrizione, da parte dello straniero, contestualmente alla presentazione della domanda di rilascio del permesso di soggiorno ai sensi dell'articolo 5, di un Accordo di integrazione, articolato per crediti, con l'impegno a sottoscrivere specifici obiettivi di integrazione, da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno. La stipula dell'Accordo di integrazione rappresenta condizione necessaria per il rilascio del permesso di soggiorno. La perdita integrale dei crediti determina la revoca del permesso di soggiorno e l'espulsione dello straniero dal territorio dello Stato, eseguita dal questore secondo le modalità di cui all'articolo 13, comma 4, del presente testo unico».

Art. 44.

(Modifica all'articolo 2 della legge 24 dicembre 1954, n. 1228)

1. Dopo il terzo comma dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 1954, n. 1228, è inserito il seguente:

«È comunque istituito presso il Ministero dell'interno un apposito registro delle persone che non hanno fissa dimora. Con decreto del Ministro dell'interno, da adottare nel termine di centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono stabilite le modalità di funzionamento del registro attraverso l'utilizzo del sistema INA-SAIA».

Prima vennero per i comunisti,
e io non dissi nulla
perché non ero comunista.

Poi vennero per i socialdemocratici
io non dissi nulla
perché non ero socialdemocratico

Poi vennero per i sindacalisti,
e io non dissi nulla
perché non ero sindacalista.

Poi vennero per gli ebrei,
e io non dissi nulla
perché non ero ebreo.

Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa”


Martin Niemöller

FONTE :

diaspor_africana_italia@yahoogroups.com


giovedì 30 ottobre 2008

Dossier immigrazione 2008

Caritas, dossier immigrazionein Italia quasi 4 milioni i regolari

Sono il 6,7% della popolazione; 1,5 milioni di lavoratori, 800mila iscritti al sindacato
In 500mila lavorano in nero. Molti sono imprenditori. Contribuiscono al Pil per il 9%

La stima nel rapporto stilato con Migrantes al di sopra della media Ue e dei dati Istat
Comunità romena la più numerosa, aumentano i minori e gli studenti
Caritas, dossier immigrazione in Italia quasi 4 milioni i regolari
ROMA - Sono quasi quattro milioni gli immigrati regolari in Italia, con una incidenza del 6,7% sul totale della popolazione, leggermente al di sopra della media Ue. E' la stima fatta dalla Caritas italiana e dalla Fondazione Migrantes nel dossier annuale presentato oggi a Roma. I cittadini stranieri oscillano fra i 3.800.000 e i 4 milioni, precisa il dossier, sottolineando che il dato non è in contrasto con le cifre diffuse dall'Istat alcune settimane fa (quasi 3 milioni e mezzo di presenze) in quanto si tiene conto anche delle presenze regolari che, a causa delle procedure molto lunghe, ancora non sono registrate in anagrafe.

Nell'ultimo anno la popolazione straniera è aumentata di circa mezzo milione e la comunità straniera più grande, raddoppiata negli ultimi due anni, è quella romena con un milione di presenze stimate. Il 62,5% degli immigrati si trova al nord (oltre 2 milioni), il 25% al centro (poco meno di un milione) e circa il 10% nel mezzogiorno (quasi mezzo milione).

Gli immigrati nel territorio. La stima sulla presenza degli immigrati regolari in Italia varia quindi dai 3,5 milioni di residenti accertati dall'Istat e i 4 milioni ipotizzati dal dossier, ma per entrambi la popolazione immigrata è aumentata di diverse centinaia di migliaia di unità. Secondo il rapporto Caritas/Migrantes in Italia risultano presenti 3.987.000 persone regolarmente registrate. Gli immigrati sono uno ogni 15 residenti in Italia e uno ogni 15 studenti a scuola, ma quasi uno ogni 10 lavoratori occupati; inoltre, in un decimo dei matrimoni celebrati in Italia è coinvolto un partner straniero, così come un decimo delle nuove nascite va attribuito a entrambi i genitori stranieri.

Comunità romena la più numerosa. La comunità romena, raddoppiata nel giro di soli due anni, conta 625 mila residenti e, secondo le stime del dossier quasi un milione di presenze regolari. Al secondo posto gli albanesi con 402 mila presenze e subito dopo i marocchini a quota 366 mila. Mentre intorno alle 150 mila unità si collocano le collettività cinese e ucraina. In termini percentuali gli europei rappresentano il 52% del totale degli stranieri residenti in Italia, gli africani il 23,2%, gli asiatici il 16,1% e gli americani l'8,6%. Secondo le stime del dossier la regione con il maggior numero di stranieri regolari è la Lombardia (953.600 presenze pari al 23.9% del totale), seguita dal Lazio (480.700 pari al 12,1% del totale) e dal Veneto (473.800 pari all'11,9% del totale).

Popolazione minorile in aumento. Nel 2007 sono nati 64.000 bambini da entrambi i genitori stranieri e, se si tiene anche conto dei minori che vengono per ricongiungimento, emerge che la popolazione minorile aumenta in Italia al ritmo di 100.000 unità l'anno; i minori stranieri residenti sono 767.060, dei quali ben 457.345 di seconda generazione, ovvero nati in Italia e gli studenti figli di immigrati aumentano al ritmo di 70.000 unità l'anno sfiorando le 600.000 nell'anno scolastico 2007-2008 (574.133). Sono poco meno di 100 mila gli studenti romeni (92.734), albanesi (85.195) e marocchini (76.217), quasi 30.000 i cinesi, 20.000 gli ecuadoriani, 15.000 i tunisini, i serbi e i montenegrini.

Il lavoro e il sindacato. In Italia lavorano circa un milione e mezzo di immigrati, che rappresentano il 10% degli occupati in diversi comparti soprattutto al nord. A Brescia un lavoratore su cinque è nato all'estero. A Mantova, Lodi e Bergamo uno su sei. A Milano, uno su sette. In tutta la Lombardia quasi la metà dei nuovi assunti (45,6%) è nata all'estero. Un segnale della trasformazione radicale del mondo del lavoro riguarda le iscrizioni al sindacato: i tesserati immigrati hanno ampiamente superato la cifra di 800 mila lavoratori. Mentre la percentuale di iscritti al sindacato sul totale dei lavoratori è del 5%, la percentuale sul totale degli iscritti tra i lavoratori attivi raggiunge ormai il 12%.

Almeno 500mila lavorano in nero. Il dossier stima che almeno mezzo milione di stranieri sono già insediati e inseriti nel mercato del lavoro nero, seppure sprovvisti di permesso di soggiorno. Il lavoro nero fra gli immigrati, osserva il rapporto, "è enormemente diffuso non solo presso le famiglie ma anche nelle aziende con un'ampiezza sconosciuta negli altri paesi industrializzati. In tre anni (2005-2007) è stato presentato circa un milione e mezzo di domande di assunzione di lavoratori stranieri con un'incidenza rispetto alla popolazione straniera già residente che va dal 10% al 25% nel 2007 (ma addirittura del 33% rispetto ai lavoratori stranieri già occupati).

Imprenditori. L'85% delle aziende con titolari immigrati è stato costituito dal 2000 in poi. La collettività straniera che vanta tra le sue fila il maggior numero di imprenditori è quella marocchina, con 20 mila figure di questo tipo. Subito dopo arriva quella romena, tuttora in forte crescita, seguita dalla comunità cinese. Anche gli imprenditori albanesi non sono pochi con le loro 17 mila presenze. Il grosso dell'iniziativa degli immigrati che decidono di mettersi in proprio si concentra tra l'edilizia e il commercio: per entrambi i settori risultano quattro imprese su dieci.

Ricchezza prodotta e spesa sociale. Secondo una stima di Unioncamere, gli immigrati concorrono per il 9% alla creazione del Pil, tre punti in più rispetto all'incidenza sulla popolazione. Gli immigrati hanno un costo in termini di servizi e assistenza: i Comuni italiani spendono specificamente per gli immigrati il 2,4% della loro spesa sociale (nel 2005, ultimo dato disponibile, 137 milioni di euro). Tenendo conto che gli immigrati sono fruitori anche di servizi a carattere generale, si può stimare che attualmente per loro si possa arrivare a una spesa sociale di un miliardo di euro, ampiamente coperti dai 3,7 miliardi di euro che, secondo una stima del dossier, assicurano come gettito fiscale.

Raddoppiate le cittadinanze in tre anni. In tre anni, sono raddoppiati i casi di cittadinanza di stranieri: nel 2007 ad acquisire la cittadinanza italiana sono stati 38.466 stranieri. Il dato italiano è comunque uno fra i più bassi nell'Ue dove sono 700 mila i casi di cittadinanza registrati in Europa, quasi 2 mila al giorno.

La criminalità. L'analisi congiunta delle statistiche giudiziarie e penitenziarie relative agli anni Duemila porta a queste conclusioni: gli immigrati regolari hanno all'incirca lo stesso tasso di devianza degli italiani. Gli addebiti giudiziari sono più ricorrenti per gli immigrati irregolari. La maggiore preoccupazione va riferita alle "mele marce" delle diverse collettività immigrate e alla criminalità straniera organizzata, che sta prendendo piede anche in collaborazione con le organizzazioni malavitose locali.

Il dossier Caritas/Migrantes. E' diventato negli anni un punto di riferimento obbligato per tutti coloro che si occupano della tematica. Per certi versi è ormai una fonte prioritaria, anche se nel passato sono state sollevate polemiche a proposito delle cifre. Nel dossier di quest'anno la questione viene affrontata direttamente, spiegando anche i criteri adottati e contribuendo quindi a svelare il mistero delle cifre dissonanti rispetto a quelle ufficiali dell'Istat e del ministero dell'Interno.

--
Chukwubike Okey C.

domenica 19 ottobre 2008

Cure mediche non possibili per gli irregolari

ROMA - Medici delatori per la polizia. Immigrati irregolari privi di cure mediche gratuite. Monta la protesta contro un emendamento al ddl sicurezza presentato dalla Lega Nord. "Salta il diritto alla salute per gli stranieri", denunciano Medici senza Frontiere, Asgi e Società italiana di medicina delle migrazioni. Su altro fronte il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, accusa: "Le classi differenziate per bambini italiani e stranieri rischiano di far nascere delle banlieu". Ma il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, è di ben altra opinione: "L'Italia è uno dei Paesi che integrano di più". Poi, rivolto alla Libia: "Spero che il governo libico, oltre a pensare a Unicredit, nei prossimi mesi si convinca ad attuare gli accordi sul controllo dell'immigrazione già sottoscritti". Al centro delle polemiche è un emendamento presentato dal Carroccio in Senato, che mira a modificare l'articolo 35 del Testo unico sull'immigrazione. In particolare si vuole cancellare il comma 5, in base al quale "l'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità". Quale è la logica di questa norma? "Non solo quella di curare l'immigrato irregolare - spiega Salvatore Geraci, presidente della Società italiana di medicina delle migrazioni - ma di tutelare la collettività: il rischio di denuncia contestuale alla prestazione sanitaria spingerebbe infatti a una clandestinità sanitaria pericolosa per l'individuo, ma anche per la popolazione italiana in caso di malattie trasmissibili". Insomma, si rischia di trasformare i medici in delatori.


Non è tutto. L'emendamento leghista mira anche a eliminare la gratuita delle cure per gli stranieri. Critica l'Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione): "La previsione di sopprimere la gratuità della prestazione urgente o essenziale erogata agli stranieri non iscritti al servizio sanitario nazionale e privi di risorse economiche sufficienti, cozza con l'articolo 32 della Costituzione, che tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo, garantendo cure gratuite agli indigenti". Sul piede di guerra anche Medici senza Frontiere, che dal 2003 a oggi ha attivato in Italia 35 ambulatori per stranieri privi di permesso di soggiorno, visitando 18mila pazienti. "Con questo emendamento leghista - denuncia Antonio Virgilio, capo missione dei progetti italiani di Msf - si mette in seria discussione uno dei diritti fondamentali dell'uomo, quello alla salute". Sul fronte immigrazione si registra poi lo scontro tra Maroni e Chiamparino, intervenuti ieri a Saint Vincent, al convegno di studi della Fondazione Donat-Cattin. A dare fuoco alle polveri è il sindaco di Torino: "Il provvedimento del governo che prevede classi differenziate per bambini italiani e stranieri rischia di essere la base per un fenomeno banlieue". Il ministro Roberto Maroni replica: "L'Italia è tra i primi Paesi europei per la qualità dell'integrazione. Siamo al settimo posto su 25 paesi dell'Unione e se si considerano i cinque Paesi con il più alto tasso di immigrazione (Italia, Regno Unito, Spagna, Germania, Francia), il nostro è al primo posto". Poi aggiunge: "L'Italia dà asilo politico a oltre 8 mila persone all'anno". E infine: "Per risolvere il problema dell'immigrazione dalla Libia c'è un modo, occorre che il governo libico attui un accordo che già c'è".
(19 ottobre 2008)

mercoledì 24 settembre 2008

Il governo tradisce i diritti umani

Migranti, il Vaticano attacca il governo
"Tradisce i diritti umani e gioca al ribasso"

ROMA - Con gli ultimi provvedimenti presi in materia di immigrazione, restrittivi sui ricongiungimenti familiari e sui richiedenti asilo, il governo "si allontana sempre di più, e non solo nel tempo, dallo spirito della lettera di quei diritti umani che trovarono possibilità di essere espressi perché si proveniva forse dagli orrori di una guerra mondiale. Eppure l'uomo e la donna sono gli stessi, hanno bisogno di protezione, specialmente nei casi in questione". La dura presa di posizione arriva da monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti che già a più riprese aveva criticato la politica verso gli immigrati dell'attuale governo e dell'Unione europea.

In sostanza, afferma il prelato in un'intervista a Radio Vaticana, l'esecutivo italiano gioca "al ribasso" sui diritti umani degli immigrati.

Sui temi e le problematiche relative all'immigrazione erano intervenuti di recente anche il Papa e il presidente dei vescovi italiani, cardinale Angelo Bagnasco.

(24 settembre 2008) Tutti gli articoli di politica

domenica 21 settembre 2008

Il gioco dei Casalesi: stasera tiro al negro

Spedizioni punitive e raid

Il gioco dei Casalesi: stasera tiro al negro

La fuga di Teddy, il nigeriano che vuole salvare le prostitute

Un mazzo di fiori sulla scena del crimine  (Controluce)
Un mazzo di fiori sulla scena del crimine (Controluce)
CASTELVOLTURNO (Caserta)- Teddy è andato via perché adesso sa cosa significa essere una boccetta. «Vogliono la tua sottomissione, gli interessa solo questo. Abbiamo provato a renderci utili. Ma a loro non interessa. Siamo schiavi, e tali dobbiamo rimanere». In un'intercettazione di 12 anni fa, uno dei tanti macellai dei Casalesi saluta il suo compare. Lo saluta dicendo che in serata magari se ne va a Castelvolturno «per giocare a boccette con i negri». Poche ore dopo, da una macchina in corsa parte una raffica di mitra contro tre extracomunitari che aspettavano l'autobus sulla Domiziana. «Siamo i loro giocattoli, ma fanno così perché sanno che agli altri italiani in fondo non dispiace ».

Il 19 agosto di quest'anno il nigeriano Teddy Egonwman e sua moglie Alice sono diventati birilli a casa loro. All'ora di cena un gruppo di quattro uomini si mise a sparare sulle finestre del container dove vivevano, ne sfondò la porta e continuò a fare fuoco anche dentro. Un'ottantina di colpi. Due giorni dopo, Teddy e la sua famiglia erano su una macchina diretta a Torino. Così finiscono le illusioni, da queste parti. I coniugi Egonwman si erano messi in testa di fare qualcosa. In modo confuso, arruffato, pasticcione. Ma ci avevano provato. Erano arrivati in Italia da clandestini, come tutti. Teddy trovò lavoro e permesso di soggiorno in un'azienda edile, Alice si buttò nell'import- export di oggetti africani. Lui fondò un'associazione per raccogliere tutti gli immigrati provenienti da Benin City. L'anno scorso aveva deciso di redimere le sue connazionali che lavorano in strada. Faceva addirittura le ronde, non risparmiava qualche schiaffone, alle ragazze a ai loro galoppini. «Non avevano capito che nulla deve e può cambiare. I "miei" e i "tuoi" non vogliono seccature».

A Castelvolturno Teddy era un personaggio così isolato da risultare addirittura patetico nei suoi sforzi. La spedizione punitiva fu bipartisan, nigeriani e casalesi d'accordo nel dare una lezione a un pesce piccolo che veniva considerato un traditore del suo popolo e metteva in crisi il patto tra mafiosi africani e Casalesi. «Volevo dare il mio contributo per liberare la Domiziana dalla prostituzione. Mi hanno urlato che ero un venduto alla Polizia. Mi hanno sparato. Nessun italiano mi ha dato solidarietà, perché un negro che cerca di darsi da fare deve avere per forza qualcosa di storto, no? Tanti saluti, allora». Quelli che restano però rischiano davvero di diventare boccette a disposizione di giocatori anfetaminici e fuori controllo, schiacciati da due poteri simili e alleati nel tenere oppressi i pochi che si muovono sulla linea di confine. «Le uniche vere comunità che ancora esistono sul territorio sono quelle criminali», ragiona un investigatore e le sue parole sono simili a quelle di padre Giorgio Poletto, il prete comboniano che da anni cerca di togliere le ragazze nigeriane dalla strada. «Non è mai stato così difficile. Abbiamo davanti un mare di persone anonime, con rappresentanti che sanno di non rappresentare nulla. La frammentazione li rende più deboli. Sono soltanto individui, alla mercé di un sistema criminale perfetto nella gestione del territorio. In una parola: schiavi».

La strage di Varcaturo rappresenta il disprezzo per i più deboli, quelli che si trovano in mezzo. Il simbolo di questa violenza «terrorista e razzista», come la definisce il magistrato Franco Roberti. La Spoon river delle vittime racconta di gente molto diversa dal prototipo dello spacciatore. Francis era felice perché due settimane fa aveva avuto il riconoscimento dello status di rifugiato politico, dopo sei anni in Italia. Faceva il muratore e frequentava le associazioni di Caserta che si battono per i diritti degli immigrati. Elaj il sarto partecipava alle assemblee settimanali sui diritti degli immigrati, anche lui frequentava i centri sociali impegnati. Akej il barbiere è morto con 700 euro nei calzini. Stava andando a spedirli alla famiglia da quella sorta di Western Union non autorizzata che sorge accanto al locale della strage. Lavorava a Napoli, in un locale del centro. Nei locali devastati dai proiettili e nelle loro case delle sei vittime non è stata trovata droga. Puliti.

Marco Imarisio
21 settembre 2008

lunedì 15 settembre 2008

MORTI MORTI E MORTI

Immigrati morti alle frontiere dell'Europa

Fortress Europe è una rassegna stampa che dal 1988 ad oggi fa memoria delle vittime della frontiera: 12.907 morti, di cui 4.892 dispersi. Sono soprattutto naufragi, ma anche incidenti stradali di tir carichi di uomini nascosti insieme alle merci. È il caldo nel Sahara o le nevi dei valichi montuosi, sono le mine dei campi di Evros, in Grecia, sono gli spari della polizia marocchina, dell'esercito turco o le torture delle carceri in Libia e Algeria. Per chi viaggia da sud, in un modo o nell´altro, di frontiera non è difficile morire... [Leggi tutto]
RAPPORTO AGOSTO 2008 - Più sbarchi, più stragi. Raddoppiano le vittime dell'immigrazione in Sicilia, di pari passo con l'aumento degli arrivi. Sempre più grave il bollettino dalle frontiere Ue: 270 i morti ad agosto, 179 dei quali tra Libia e Italia. È il bilancio più grave del 2008. Vittime anche in Algeria (14), Spagna (45), Grecia (1), Egitto (1) e Iran (30). Prosegue il viaggio di Fortress Europe attraverso il Mediterraneo. Dopo Grecia, Israele e Turchia, reportage sulla drammatica situazione di Cipro [...] [Archivio]

12/09/08

Italia

Un ragazzo afgano di 16 anni è stato trovato morto in un tir sulla nave Ionian Quuen giunta stamattina a Brindisi dallo scalo greco di Igoumenitsa
Ansa

10/09/08

Antigua

Intercettata a 7 miglia da Falmouth Harbor una barca di 12 metri con a bordo gli scheletri di 8 migranti africani finiti alla deriva sulla rotta per le Canarie. Imprecisato il numero dei dispersi. A bordo anche un passaporto maliano
Associated Press

09/09/08

Malta

Muore durante il trasporto in elicottero verso l'ospedale Mater Dei a La Valletta una donna soccorsa su una barca 60 miglia a sud di Malta
Times of Malta

09/09/08

Egitto

La polizia egiziana apre il fuoco su un gruppo di migranti lungo la frontiera israeliana. Due morti. Almeno 22 le vittime dall'inizio del 2008
Reuters

08/09/08

Spagna

Muore all'ospedale Nuestra Señora de Guadalupe, sull'isola canaria di Gomera, uno dei 118 migranti sbarcati due giorni fa
El Pais

05/09/08

Algeria

Ritrovato un cadavere sulla spiaggia di Oued Saboun, vicino Skikda, annegato sulle rotte per la Sardegna
Quotidien d'Oran

03/09/08

Malta

5 dispersi al largo di Malta. Lo sostengono 85 naufraghi soccorsi dalla nave cisterna Johan Shulte, 97 miglia a sud dell'isola
Times of Malta

04/09/08

Spagna

Soccorsi naufraghi alla deriva, 5 miglia al largo di Arguineguin, alle Canarie. A bordo della barca i cadaveri di 13 uomini morti di stenti. Un altro corpo recuperato in mare. Erano partiti 12 giorni fa dalla Mauritania
El Pais

30/08/08

Algeria

Affonda sulla rotta per la Sardegna, al largo di Annaba, un'imbarcazione carica di migranti. 14 dispersi in mare
El Khabar

28/08/08

Tunisia

Naufragio nelle acque dell'isola di Zembra, al largo di Sidi Da'ud. Morti 5 ragazzi
Tunisa Watch

28/08/08

Sahara occidentale

Intercettata al largo di Dakhla un'imbarcazione con 51 migranti a bordo. Tra loro i corpi di 6 uomini morti di stenti durante la traversata
Le Monde

27/08/08

Malta

Naufragio 40 miglia a sud di Malta. Affonda un gommone nel mare in tempesta. 70 dispersi in mare. Otto i superstiti, salvati dal motopesca Madonna di Pompei. Tre cadaveri avvistati da un elicottero tedesco impegnato in missione Frontex
Reuters

26/08/08

Spagna

Soccorsa imbarcazione semiaffondata alla deriva, al largo dell'isola di Alborán, vicino Almería. Secondo il racconto dei superstiti, 35 migranti, tra cui tre bambini, sarebbero morti durante la traversata. I loro corpi sono stati abbandonati in mare
AP

24/08/08

Malta

Il mercantile danese Stadt Goslar soccorre 77 naufraghi al largo di Malta. Uno di loro sostiene che due giorni prima 27 persone siano annegate dopo il rovesciamento di un'imbarcazione al largo della Libia
Ansa

21/08/08

Iran

Trenta rifugiati afgani morti e 83 feriti in un incidente stradale di un camion che trasportava 125 persone, nella provincia meridionale di Fars, a Khiareh
AFP

19/08/08

Egitto

Ucciso sudanese di 27 anni sotto gli spari della polizia egiziana, alla frontiera con Israele. 20 morti dall'inizio dell'anno
Reuters

19/08/08

Turchia

Imbarcazione si rovescia in mare al largo di Didimi. Un morto
Reuters

12/08/08

Italia

Secondo il racconto di 28 somali sbarcati a Ognina, vicino Siracusa, nella traversata sarebbero morti un uomo e una donna. I loro corpi sarebbero stati gettati in mare
Ansa

05/08/08

Spagna

Ritrovato il corpo senza vita di un immigrato nella zona di Aguadú, a Melilla
Diario Sur

04/08/08

Libia

75 somali dispersi al largo delle coste libiche, dopo il naufragio delle due imbarcazioni su cui viaggiavano verso l'Italia
Mareeg

04/08/08

Spagna

Ritrovati i resti di un migrante nelle acque di Rincón en las Palmas, sull'isola di Gran Canaria
Europa Press

02/08/08

Spagna

Ritrovato il corpo senza vita di un immigrato nelle acque di Calahonda, a Granada
Ideal

02/08/08

Spagna

Sbarco a Cuevas del Almanzora, a Almeria. Un disperso in mare
El Pais

31/07/08

Malta

Imbarcazione soccorsa 79 miglia a sud di Malta dalle navi Northumberland e Vittorin. Recuperati i cadaveri di 2 donne, una era incinta
Times of Malta

31/07/08

Turchia

Ritrovati ai lati di una strada nel quartiere Küçükçekmece, a Istanbul, i cadaveri di 13 migranti morti asfissiati nel camion dove viaggiavano nascosti, con un gruppo di 140 persone, dalla città di Van
Turkish Daily News

29/07/08

Algeria

Secondo il racconto dei superstiti, 38 uomini sarebbero dispersi tra l'Algeria e la Sardegna, dopo che le due imbarcazioni su cui viaggiavano si sono rovesciate nel mare in tempesta
Fortress Europe

29/07/08

Libia

Affonda imbarcazione 150 miglia a sud est di Lampedusa, 7 dispersi. I superstiti soccorsi dai motopesca italiani Aries e Victoria
Repubblica

27/07/08

Italia

Morti durante la traversata del Canale di Sicilia due bambini di due e quattro anni. I corpi abbandonati in mare
Corriere

25/07/08

Spagna

Un morto tra i passeggeri a bordo di un cayuco sbarcato ad Alajeró, alle isole Canarie
El Pais

23/07/08

Spagna

Ritrovati sulle coste di Algarrobo, vicino Malaga, i resti di un bambino di quattro anni, annegato sulle rotte per la costa andalusa
El Pais

23/07/08

Francia

Naufragio al largo dell'isola francese di Mayotte, nell'Oceano Indiano. Almeno 6 morti, molti i dispersi
Le Monde

23/07/08

Francia

Eritreo diretto in Inghilterra ucciso in un'area di sosta dell'A26 a Saint Hilaire Cottes, vicino Pas de Calais, vittima di un pestaggio dei suoi passeurs
France Presse

21/07/08

Italia

Sospese le ricerche di un'imbarcazione di ferro di 25 metri, segnalata alla deriva a 27 miglia a sud est da Porto Palo. L'allarme era stato lanciato da due pescherecci, che però non hanno notato persone a bordo
Ansa

20/07/08

Egitto

La polizia egiziana uccide un migrante sudanese alla frontiera con Israele. Già 17 le vittime dall'inizio del 2008
Reuters

18/07/08

Malta

Recuperato al largo dell'isola il cadavere di un immigrato
Times of Malta

16/07/08

Malta

Ritrovato il relitto di un'imbarcazione 28 miglia a ovest da Malta. Potrebbe trattarsi di una barca dispersa nei giorni scorsi
Times of Malta

15/07/08

Francia

Uomo morto investito da un camion sulla A16, all'altezza di Transmarck, vicino Calais, dove si trovava per passare clandestinamente la frontiera con l'Inghilterra
France Presse

14/07/08

Italia

Tre morti e 30 dispersi, 75 miglia a sud est di Lampedusa, dopo il rovesciamento di un gommone con 76 passeggeri a bordo
Repubblica

13/07/08

Spagna

Morti due superstiti della piroga soccorsa l'11 luglio alle Canarie. Erano ricoverati in condizioni critiche. Secondo le dichiarazioni dei passeggeri, i corpi di altri 11 persone furono abbandonati in mare durante vari giorni passati alla deriva senza acqua né cibo
Gara

12/07/08

Egitto

Ahmed Salim Oweid, egiziano, ucciso dagli spari della polizia di frontiera mentre aiutava un gruppo di 30 migranti a entrare clandestinamente in Israele dal Sinai
Reuters

11/07/08

Spagna

Soccorsa imbarcazione alla deriva al largo dell'isola Gomera, alle Canarie. A bordo ritrovati i cadaveri di 4 persone
El Pais

10/07/08

Malta

Si rovescia imbarcazione al largo di Malta, muoiono tre donne, una delle quali incinta
Times of Malta

09/07/08

Spagna

Avvisata dal veliero Telefónica Negra, la Guardia Civil soccorre una barca alla deriva da 5 giorni, 27 miglia a sud di Punta Sabinal, a ovest di Almeria. I superstiti parlano di 14 morti tra cui 9 bambini, i cui corpi sono stati abbandonati in mare. Un'altra donna muore prima dell'arrivo al porto. Quattro persone sono ricoverate in condizioni critiche
El Pais

07/07/08

Spagna

Si rovescia un gommone con 37 passeggeri durante le operazioni di soccorso 50 miglia al largo di Motril, Granada. 14 i dispersi, tra cui 4 donne e un bambino
El Pais

06/07/08

Libia

15 somali morti disidratati nel deserto libico alla frontiera con il Sudan, rimasti bloccati per dieci giorni dopo un guasto al motore della macchina
Tripoli Post

04/07/08

Italia

Ritrovato un iracheno morto nella stiva del traghetto greco Icarus in sosta al porto di Venezia. È la terza vittima in due settimane nel porto
Reuters

30/06/08

Malta

Ritrovato un corpo in avanzato stato di decomposizione al largo di Zonqor Point a sud dell'isola
Ansa

28/06/08

Italia

Rinvenuto il corpo senza vita di un iraqeno in un camion di cocomeri, su un traghetto partito dalla Grecia e arrivato a Venezia
Gazzettino

28/06/08

Egitto

La polizia egiziana apre il fuoco su un gruppo di migranti lungo la frontiera israeliana a sud di Rafah. Muoiono due persone, tra cui una bambina di sette anni
Reuters

26/06/08

Malta

Naufragio 32 miglia a sud di Malta. Tre morti
Sky

22/06/08

Italia

Uomo trovato morto in un container nel porto di Venezia e proveniente da Igoumenitsa in Grecia
Repubblica

21/06/08

Algeria

Ritrovato un cadavere sulla spiaggia di Château Vert, a Skikda, vicino Annaba, annegato sulle rotte per la Sardegna
El Watan

20/06/08

Spagna

4 migranti sbarcati tre giorni fa alle Canarie sono morti all'ospedale La Candelaria e all'ospedale Universitario di Tenerife dove erano ricoverati
Noticias de Navarra

19/06/08

Malta

Secondo Antonio Sardo, il comandante del motopesca Gamber, una delle donne soccorse ha partorito un bambino morto durante la traversata
Il Tempo

19/06/08

Malta

Il peschereccio italiano "Gambero" soccorre altri 25 naufraghi 52 miglia a sud di Malta. Un disperso
Repubblica

19/06/08

Egitto

La polizia egiziana spara e uccide un uomo lungo la frontiera con Israele. Dall'inizio del 2008 almeno 14 persone sono state uccise lungo la frontiera del Sinai
Reuters

17/06/08

Algeria

Ripescato un cadavere in avanzato stato di decomposizione 10 miglia al largo di Ras El Hamra, sulla rotta tra Annaba e la Sardegna
El Watan

15/06/08

Malta

Soccorsi dal peschereccio italiano Gambero 28 somali aggrappati a gabbie per la pesca dei tonni dopo naufragio 55 miglia a sud di Malta. Sei dispersi tra cui alcuni bambini
Repubblica

14/06/08

Malta

Ritrovato un corpo in avanzato stato di decomposizione vicino Marsaxlokk
Times of Malta

12/06/08

Turchia

Un cittadino somalo, di nome Adam Terry, muore ucciso da un colpo di arma da fuoco durante una protesta esplosa nel campo di detenzione di Kırklareli vicino alla frontiera con Bulgaria e Grecia
Anatolie

11/06/08

Malta

Un cadavere recuperato dalla motovedetta Fiorillo della Guardia costiera italiana 54 miglia a sud dell'isola
Ansa

10/06/08

Turchia

Si rovescia in un incidente a Dogubayazit, nella Turchia orientale, un camion carico di migranti. 2 morti
Haber

07/06/08

Libia

Naufragio al largo di Zuwarah. Recuperati 40 cadaveri. Almeno 100 i dispersi. Un solo superstite
Repubblica

07/06/08

Italia

Recuperato un secondo cadavere sull'isola di Linosa. Un altro corpo è stato ripescato due miglia a sud di Lampedusa
Ansa

06/06/08

Italia

Scoperto un cadavere sugli scogli di Linosa, la più piccola delle isole Pelagie
Ansa

06/06/08

Libia

Naufragio al largo delle coste libıche. Recuperati 13 cadaveri. Tre dei corpi sono in avanzato stato di decomposizione e potrebbero pertanto appartenere a un secondo naufragio di cui però non si ha nessuna notizia
Repubblica

02/06/08

Italia

Ripescato il cadavere di una donna 36 miglia a sud ovest di Agrigento. Si tratta dell'ottavo corpo senza vita ritrovato negli ultimi tre giorni tra Agrigento e Lampedusa
Ansa

02/06/08

Italia

Ritrovato il corpo senza vita di una donna sulla spiaggia di cala Maluk, a Lampedusa
Adnkronos

01/06/08

Italia

Un cadavere ripescato a 300 metri da Punta Sottile, a Lampedusa. Il corpo senza vita di un altro naufrago, in avanzato stato di decomposizione, è stato individuato a 14 miglia dalla costa, mentre nella tarda serata di venerdì un altro cadavere è stato recuperato al largo di Lampedusa
Adnkronos

31/05/08

Italia

Un cadavere recuperato un miglio a est di Lampedusa, dopo la segnalazione di un diportista
Ansa

29/05/08

Italia

Il corpo di un uomo, in avanzato stato di decomposizione, è stato trovato a Castelvetrano (Trapani) sulla spiaggia della riserva naturale della foce del fiume Belice
Ansa

28/05/08

Cipro

Un uomo muore investito tentando di entrare nella zona greca dell'isola, all'altezza di Larnaca
Turkish Daily News

28/05/08

Regno Unito

Nascosti sulla nave cargo russa Pascal, salpata 12 giorni fa con un carico di fosfati da Sfax, in Tunisia, due uomini vengono ritrovati senza vita nel porto di Ayr
Guardian

26/05/08

Malta

Il peschereccio italiano Pegaso soccorre in mare 13 naufraghi. Altri 5 sono dati per dispersi
Times of Malta

26/05/08

Spagna

Intercettata un'imbarcazione a un miglio da San Bartolomé de Tirajana (Gran Canaria}. A bordo due morti. Una terza persona, ricoverata in gravi condizioni al Hospital Insular, muore poco dopo
Abc

24/05/08

Malta

Dopo tre giorni di ricerche, risulta dispersa 70 miglia a sud di Malta un'imbarcazione con 28 migranti a bordo
Times of Malta

23/05/08

Italia

Recuperato un cadavere al largo delle coste di Pozzallo, nel ragusano
Adnkronos

22/05/08

Algeria

Ripescati lungo le coste di Cherchell, tra Algeri e Oran, i corpi di due migranti vittime di un naufragio
Quotidien d'Oran

22/05/08

Malta

Recuperati sei cadaveri negli ultimi giorni a 50 miglia dall'isola
Times of Malta

20/05/08

Grecia

Recuperato un cadavere nelle acque di Samos
Yen

16/05/08

Grecia

Dispersi i 21 passeggeri di un gommone respinto in mare dalla Guardia costiera di Samos. Secondo l'unico passeggero riuscito a raggiungere l'isola a nuoto, sarebbero tutti annegati dopo l'affondamento del gommone, forato in più punti dalle autorità greche
Reuters
10/05/08

Tunisia

Naufragio lungo le coste di Teboulba, 3 cadaveri recuperati e 47 dispersi in mare. I 16 superstiti ricoverati all'ospedale di Monastir Reuters
10/05/08

Tunisia

Sale a 37 il bilancio delle vittime del naufragio di Chebba dello scorso 24 aprile, secondo la Ligue tunisienne des droits de l'homme Ltdh

08/05/08

Malta

Recuperati tre cadaveri vicino alla spiaggia di Delimara, vittime di un naufragio
Times of Malta

06/05/08

Algeria

Ritrovato nelle acque di Cap Carbon, vicino Arzew, il cadavere di un uomo annegato sulla rotta per la Spagna
El Watan

06/05/08

Marocco

7 dei 42 superstiti del naufragio di Hoceima del 28 aprile sono morti di stenti una volta deportati e abbandonati alla frontiera algerina nella provincia di Oujda
Fortress Europe

01/05/08

Belgio

Ebenizer Folefack Sontsa, camerunese, di 32 anni, si toglie la vita nel centro di detenzione per immigrati di Merksplas. Si trovava in cella di isolamento dopo un tentativo di rimpatrio su un volo di linea, fallito per le proteste di alcuni passeggeri
Le Soir

28/04/08

Marocco

Naufragio al largo di Al Hoceima sulle rotte per la Spagna. Almeno 36 morti, tra cui 2 donne e 4 bambini
El Pais

28/04/08

Turchia

Durante un'espulsione in Iraq, la polizia turca getta 18 uomini in un fiume lungo la frontiera a Habur, nella provincia di Sirnak. In 4 muoiono annegati
Turkish Daily News

25/04/08

Italia

Due uomini finiscono in mare durante le operazioni di salvataggio di una nave, 80 miglia a sud di Lampedusa. Nonostante i soccorsi, uno dei due muore annegato
Ansa

24/04/08

Tunisia

Naufragio al largo di Chebba sulle rotte per Lampedusa. 3 morti e 20 dispersi
Reuters

23/04/08

Spagna

Sale a 5 il bilancio delle vittime del cargo Rosa Delmas
Canarias 7

21/04/08

Spagna

Ritrovati a bordo della nave cargo "Rosa Delmas" sbarcata nel porto di Fuerteventura, alle Canarie, i cadaveri di due uomini che viaggiavano nascosti nella stiva insieme ad altre 11 persone, 4 delle quali sono state ricoverate in gravi condizioni di salute
La Provincia

17/04/08

Egitto

Rifugiato eritreo ucciso dagli spari della polizia di frontiera lungo il confine con Israele
Reuters

09/04/08

Algeria

Naufragio sulle rotte per la Spagna al largo di Béthioua, vicino Oran. 13 corpi recuperati vicino al porto e a Mers El-Hadjadj, 3 i dispersi in mare
Algeria Watch

08/04/08

Algeria

Ripescati in mare, a due miglia da Cap Carbon, nella provincia di Arzew, i corpi di 8 uomini annegati sulle rotte per la Spagna
El Khabar

02/04/08

Algeria

Le autorità algerine dichiarano di avere ripescato in mare, sulle rotte per la Spagna e l'Italia, i corpi di 94 migranti nel 2007. E dall'inizio del 2008 le vittime censite sono già 13
Jana

30/03/08

Spagna

Ripescato un cadavere sulle spiagge di Melilla. Un altro corpo era stato trovato a Melilla lo scorso 22 marzo sulla spiaggia di Beni Enzar
Diario Sur

30/03/08

Algeria

Partiti tre settimane fa da Mostaganem per la Spagna, 3 uomini di Tiaret risultano dispersi in mare. Le salme di altre due vittime, di Tiaret e Rahouia, sono state rimpatriate dalla Spagna
Quotidien d'Oran

27/03/08

Egitto

Due ivoriani ammazzati sotto il fuoco della polizia egiziana mentre tentavano di valicare la frontiera israeliana lungo il Sinai
Reuters

27/03/08

Sahara occ.

Ripescati in mare sulle coste di Dakhla i cadaveri di tre uomini e una donna, annegati sulle rotte per le Canarie. I dispersi potrebbero essere decine
Assabah

23/03/08

Turchia

Recuperati 6 cadaveri, tra cui quello di una donna somala, Ayse Abdurrahman, al largo di Tekagac, vicino a Didim, nella provincia di Aydin, vittime di un naufragio che potrebbe aver fatto altre vittime
Xinhua

19/03/08

Libia

Secondo la testimonianza di un superstite, raccolta a Metlaoui, in Tunisia, il 19 marzo 2008 una nave con 380 passeggeri sarebbe affondata nelle acque di Zawiyah, sulle rotte per la Sicilia. Una quarantina le vittime
Corriere della Sera

18/03/08

Egitto

La polizia egiziana spara su un gruppo di migranti che tentano di valicare la frontiera israeliana. Una donna eritrea di 25 anni muore ammazzata. È l'ottava vittima dall'inizio dell'anno
Reuters

15/03/08

Turchia

Naufragio sulle rotte per la Grecia, nella provincia di Hatay. Recuperati 4 cadaveri
Turkish Press

05/03/08

Spagna

Due morti ritrovati a bordo di una piroga sbarcata alle Canarie, al porto di Los Cristianos, sull'isola di Tenerife
Afp

03/03/08

Algeria

Ripescato un cadavere lungo le coste di Béthioua, vicino a Oran
Le Quotidien d'Oran

01/03/08

Spagna

Ripescato il cadavere di una donna, annegata davanti la costa di Caños de Meca, a Barbate, vicino Cádiz
Abc

25/02/08

Egitto

Un'altra donna eritrea uccisa sotto gli spari della polizia di frontiera egiziana lungo il confine con Israele
Reuters

19/02/08

Egitto

La polizia egiziana ammazza un sudanese, Ermeniry Khasheef, al confine con Israele sparandogli alla schiena mentre tentava di superare la barriera di filo spinato vicino Rafah
Amnesty

16/02/08

Egitto

La polizia egiziana ammazza una donna eritrea, Mervat Mer Hatover, al confine con Israele sparandole mentre tentava di saltare la barriera di filo spinato nella regione di El Kuntilla nel sud della penisola del Sinai
Amnesty

13/02/08

Marocco

Naufragio nelle acque di Tarfaya sulla rotta per le isole Canarie, 24 dispersi
Abc

06/02/08

Spagna

A Ceuta, un uomo muore schiacciato sotto le ruote dell'autobus turistico sotto il quale si era nascosto per imbarcarsi verso Algeciras
El Pais

03/02/08

Spagna

Ripescati i cadaveri di due migranti annegati, uno sulla spiaggia di La Barrosa, a Chiclana (Cadiz) e l'altro davanti a Isleta a Tarifa
El Pais

01/02/08

Algeria

Naufragio al largo di Annata, sulle rotte per la Sardegna, almeno 6 i dispersi
Le Quotidien d'Oran

30/01/08

Egitto

La polizia egiziana ammazza due migranti al confine con Israele a colpi di arma da fuoco. Le vittime sono un ragazzo di 22 anni e una ragazza di 18. Un altro migrante era stato ucciso all'inizio di gennaio
Reuters

30/01/08

Grecia

Ritrovato un cadavere sul traghetto di linea Patrasso-Venezia, nella stiva dove si era nascosto per raggiungere l'Italia
Ekathimerini

26/01/08

Algeria

Un cadavere ripescato a La Marsa, nel distretto di Ben Azzouz, a Skikda
Le Quotidien d'Oran
22/01/08

Italia

Afgano di 14 anni muore scorticato dall'asfalto, mentre viaggiava nascosto legato sotto un camion partito dalla Grecia e sbarcato ad Ancona. Il corpo è stato ritrovato a Bertinoro, in provincia di Forlì Cesena Romagna Oggi
22/01/08

Spagna

Sbarco a Torre del Puerco, a Conil (Cadiz). L'imbarcazione si rovescia a solo un metro dalla spiaggia, due uomini muoiono annegati El Pais

22/01/08

Eritrea

L'esercito eritreo spara su due soldati che stavano disertando tentando di valicare il confine con l'Etiopia. Uno muore ammazzato
Reuters

19/01/08

Mali

Intervistato di ritorno in India, Balihar Singh racconta di aver perso 8 compagni di viaggio quattordici mesi prima, nel 2006 morti di stenti attraversando il deserto del Sahara per raggiungere le coste del Mediterraneo
Le Monde
15/01/08

Grecia

Si rovescia un'imbarcazione mentre tentava di attraversare il fiume Evros, che separa la Turchia dalla Grecia. Una donna muore annegata nelle acque gelate Ana
15/01/08

Spagna

Sale a 8 il numero di cadaveri recuperati lungo le coste di Barbate, in Andalusia, dall'inizio dell'anno El Pais
13/01/08

Spagna

Soccorsa un'imbarcazione 90 miglia a sud dell'isola di Gran Canaria. A bordo 3 morti El Pais
11/01/08

Italia

Un uomo si tuffa in mare da un gommone alla deriva, 50 miglia a sud di Lampedusa, per raggiungere a nuoto un vicino peschereccio e chiedere aiuto. Ma appena a bordo viene ributtato in mare dal comandante Mariano Ruggiero dopo una colluttazione e muore annegato Repubblica
10/01/08

Spagna

Ritrovato un settimo cadavere a Barbate Abc
06/01/08

Spagna

Scoperti a Los Caños, Barbate, i cadaveri di sei migranti annegati El Pais
04/01/08

Sahara Occidentale

Recuperati da una barca di pescatori, i resti di 4 migranti annegati, 270 km a sud di Dakhla, al largo di Cap Barbars Panapress

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