venerdì 25 febbraio 2011

Romeo e Giulietta fra Palestina e Israel

La storia di due ragazzi separati ancora prima della luna di miele, subito dopo le nozze
George ha 33 anni, fa il programmatore informatico ed è tornato da qualche mese a Gerusalemme dopo aver vissuto 15 anni in Italia, di cui ora è anche cittadino. 
Marito di Laila, che ha portato all’altare il 16 gennaio scorso a Betlemme. Dopo il “Sì” più importante della loro vita, avrebbero dovuto partire tre giorni dopo per Instanbul. Anche il gesto più naturale del mondo però in queste terre non può mai essere dato per scontato e sono stati “separati” subito prima della luna di miele. Ma veniamo ai fatti. 

George, nonostante abbia un passaporto italiano e la fama di essere davvero un bravo ragazzo, ha un’unica macchia nel suo curriculum: l’origine palestinese. Tutti coloro che hanno avuto la “sfortuna” di nascere dentro il muro non possono in alcun modo varcare la soglia di Israele. E allora? “Ho prenotato il volo da Amman, in Giordania, mentre Laila, che è arabo-israeliana, è partita da lì. Neanche a pensarci di farla venire ad Amman” spiega. E così i due sposini appena congiunti si sono separati. Di corsa a cambiare il biglietto, per non rischiare di dover prolungare ulteriormente la permanenza a Betlemme. 

[VIAGGIO DI NOZZE IN  TRE… CON LA SUOCERA]

Oltre al danno, la beffa. “Quella sera sono andata a dormire dai miei genitori. Proprio quando si erano liberati di me mi hanno vista ripiombare in casa”. 
Sorride, nelle sue parole c’è ancora il desiderio di riderci su. “George invece ha dormito da solo in un Hotel lì ad Amman”. Poi il giorno dopo finalmente in volo. Lei da Tel Aviv e lui dalla Giordania. Per incontrarsi di nuovo nella città dove, dice Laila, “a vederla si ferma il cuore”. E dove si sono fermati per questi meritati cinque giorni di luna di miele. Presa nel racconto, a un certo punto si ferma: vede George che si avvicina verso di noi. Si mettono a scherzare, non capiscono come un fatto così banale possa suscitare tanto interesse. In fin dei conti si sono sposati e questo basta. Sono felici. I veri problemi nascono adesso. “La nazionalità dei figli, il problema dei permessi per viaggiare, la richiesta da presentare a Israele per il congiungimento della famiglia…”. Passaggi che richiedono una lotta contro le intricate procedure burocratiche. Tante, troppe incertezza, ma un desiderio sul futuro molto chiaro “Avere una famiglia, dei figli, la serenità”.

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