Visualizzazione post con etichetta STATISTICA. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta STATISTICA. Mostra tutti i post

lunedì 9 settembre 2013

"TROPPI BAMBINI STRANIERI A SCUOLA" I GENITORI ITALIANI RITIRANO I LORO FIGLI

"TROPPI BAMBINI STRANIERI A SCUOLA" I GENITORI ITALIANI RITIRANO I LORO FIGLI

ON . POSTATO IN NEWS

In una scuola elementare di Costa Volpino (BG) due terzi degli iscritti erano figli di immigrati. I genitori italiani fuggono, ora ci sarà una prima elementare ghetto

Roma  - 9  settembre 2013 – Ricominciano le scuole e tornano i casi delle “classi ghetto” composte quasi o esclusivamente di figli di immigrati. L’ultimo caso si è in una scuola elementare di Costa Volpino, un comune di diecimila anime in provincia di Bergamo.
L’istituto ha solo una prima classe, alla quale quest’anno risultavano iscritti ventuno bambini, quattordici dei quali figli di immigrati. La maggior parte sono di origine marocchina, seguono albanesi, romeni, coerentemente con la geografia dell’immigrazione nella zona.
Il fatto che tra i banchi sedessero culture di tutto il mondo, non è stata però interpretata come una ricchezza dai genitori italiani. Uno a uno hanno ritirato i loro pargoli dalla scuola, prima chiedendo al dirigente Umberto Volpi (che ha preferito non commentare l’accaduto) di trovare loro un posto in altri istituti, poi muovendosi da soli.
“Bisogna lavorare, a vari livelli, perché situazioni come quella di Costa Volpino non si verifichino” commenta Elena Carnevali, deputata del Pd eletta a Bergamo.  “Ormai è un dato acquisito che il miglior clima educativo è nelle classi dove si incontrano realtà diverse”, sottolinea, riconoscendo però che “questo clima educativo richiede la "personalizzazione della didattica", un obiettivo che mal si concilia con la carenza di docenti e risorse.
“L'istituzione scuola – aggiunge Carnevali - ha il dovere, ed è una sfida pedagogica impegnativa e appagante, di promuovere questa integrazione, garantendo a ogni alunno un percorso che favorisca il pieno sviluppo delle potenzialità individuali, difficilmente raggiungibile in classi esclusivamente dedicate agli stranieri”.

lunedì 3 novembre 2008

SACCONI E L'IMMIGRAZIONE (lingua,casa e lavoro)

Presentazione del XVIII Dossier statistico immigrazione Caritas/Migrantes, contestato il ministro Sacconi

30.10.2008 15:10:55

Sacconi_Maurizio2.jpgRoma - Si è tenuto questa mattina presso il Teatro Orione di Roma la presentazione del XVIII Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes. L'evento è stato introdotto dal saluto di monsignor Piergiorgio Saviola, della Fondazione Migrantes, il quale ha presentato il dossier come "un'occasione per dibattere con serenità su un nodo importante della nostra società, che è quello dell'immigrazione. La grande affidabilità della redazione che ha lavorato al dossier, che ha raggiunto la sua 18esima edizione rende questo lavoro un punto importante di partenza per una campagna di sensibilizzazione del tema". Saviola ha poi ricordato a chi si occupa di questo argomento "di non dimenticare mai l'emigrazione italiana di ieri. Gli italiani hanno conosciuto disprezzo e difficoltà, ma anche accoglienza e solidarietà negli altri paesi. Non bisogna abdicare al rispetto e all'accoglienza per lo straniero".

E' stato compito di Franco Pittau, curatore del dossier, presentare questo preciso lavoro statistico. E proprio dai numeri è partito Pittau affermando che "in Italia ci sono tra i 3,5 e i 4 milioni di immigrati regolari con un aumento rispetto all'anno precedente di diverse centinaia di migliaia, nonostante la congiura economica poco favorevole. Dalla Lombardia, che conta quasi un milione di immigrati alla Sardegna che ne conta solo 25 mila l'immigrazione tocca tutte le regioni della penisola. Lavorativamente parlando questo fenomeno riguarda tre principali settori: l'edilizia, l'agricoltura e gli aiuti alle famiglie". Pittau invita la gente alla riflessione e chiede di "non aver paura degli stranieri, che sono anche una fonte di crescita economica. Non bisogna poi - continua Pittau - assolutamente cadere nell'errore di equiparare l'immigrazione con la violenza, come troppo spesso accade negli ultimi tempi. Infine - conclude - bisognerebbe rivedere il sistema normativo sull'argomento: gli immigrati hanno bisogno di essere aiutati ad inserirsi".

La presentazione ha visto inoltre l'intervento di Filomeno Lopes, giornalista di Radio Vaticana, come voce che esprimesse il punto di vista degli immigrati. Lopes ha affermato che il dossier affronta "un tema controverso. Ma bisogna che sia chiaro che dietro a questi numeri statistici ci sono degli esseri umani in carne ed ossa. La politica non deve avere la funzione di vigile del fuoco, che deve spegnere momentaneamente gli incendi, ma deve avere il tempo di pensare a questa situazione. Si potrebbe ad esempio pensare di creare un Ministero sull'Immigrazione. Bisogna, inoltre, far capire a tutti che l'immigrato non deve essere l'oggetto del dibattito sull'immigrazione, ma il soggetto attivo".

Il punto di vista della comunità ecclesiale è stato rappresentato dalla voce di monsignor Giuseppe Merisi, presidente della Caritas Italiana, il quale, dopo aver ricordato alcuni messaggi del papa sul tema, ha affermato che "il clima sociale e culturale ha portato le persone ad avere due sentimenti diversi e contrastanti verso l'immigrato: quello di solidarietà e quello di paura. Ci si deve impegnare affinché la gente valuti oggettivamente l'immigrazione senza ingigantire i fatti negativi, che certamente esistono". Anche monsignor Merisi chiama in causa lo stato che "deve fare di più e soprattutto deve stanziare finanze maggiori verso questo che è anche un problema sociale. Bisogna guardare all'immigrato con occhio benevolo, magari studiando quei paesi che hanno già affrontato in periodi precedenti i processi migratori. L'emergenza va affrontata con coraggio, ma anche con la consapevolezza di ciò che si vuole fare. C'è bisogno - ha concluso Merisi - di un ascolto vicendevole".

La presentazione del dossier è stata chiusa dall'intervento del ministro del Lavoro della Solidarietà sociale, onorevole Maurizio Sacconi, che ha destato una forte contestazione da parte della platea presente. Il ministro ha definito il dossier "un prodotto essenziale per chi si occupa di questa tematica", passando poi a avvisare che "ci troviamo in un momento difficile. Il paese è in bilico tra l'integrazione e la 'dis'integrazione. Ciò che avverrà durante la fase recessiva che stiamo attraversando metterà a dura prova questa situazione già al limite. Bisognerà sostenere la crescita economica e ridare valore al lavoro e all'impresa e si potrebbe creare la situazione di una riduzione della capacità di garantire il lavoro regolare. Certamente con questo stato di cose l'immigrato sarà la categoria più a rischio. Non bisogna sottovalutare questo rischio". In seguito alla reazione di una parte del pubblico presente nel teatro il ministro risponde che "non rinuncio a parlare di quello che penso e non ho paura di dire ciò che realmente potrebbe accadere nel prossimo futuro. E' necessario confrontarsi con la realtà delle cose. Certamente sarà necessario irrobustire le politiche di accesso, anche perché i flussi clandestini influenzano in maniera negativa il pensiero e la visione dell'immigrazione regolare. Il Governo si impegna nelle prossime settimane alla gestione ed alla programmazione dei flussi di lavoro relativo agli immigrati, tenendo, però, conto della recessione".

In conclusione il ministro Sacconi indica gli argomenti che dovranno essere al centro dello sviluppo di un'adeguata politica di integrazione. "Lingua, casa e lavoro regolare devono essere le tre linee da perseguire per i lavori di integrazione. Si deve permettere all'immigrato di vivere adeguatamente. E' necessario alzare il livello di impegno".

Francesco Lanna News ITALIA PRESS

http://www.newsitaliapress.it/pages/dettaglio.php?id_lnk=10_147791

Ministro Sacconi duramente contestato dalla platea

http://www.diariodelweb.it/Video/Italia/?d=20081031&id=52852

30 ottobre 2008

Speciale Dossier Caritas (ore 12,30): Sacconi, "la fase recessiva dell'economia metterà a dura prova l'integrazione".
Il Ministro, contestato durante il suo intervento, ha parlato di un "paese in bilico" tra le esigenze della sicurezza e le necessarie politiche di integrazioni.


È "un paese in bilico" tra le esigenze della sicurezza e le necessarie politiche per l'integrazione quello che descrive il ministro del Lavoro, della salute e della politiche sociali, Maurizio Sacconi, intervenendo alla presentazione del Dossier Statistico Immigrazione Caritas-Migrantes.
Sacconi ha parlato innanzitutto delle difficoltà attuali, ritenendo gli effetti della crisi economica ancora più gravi di quelli finora emersi, ha affermato che "nei prossimi mesi la fase recessiva metterà a dura prova l'integrazione" per via dei prevedibili tagli alle spese sociali.
Il Ministro ha poi affermato che le difficoltà maggiori potrebbero esprimersi nel mercato del lavoro, con la "riduzione delle opportunità occupazionali per i soggetti più fragili del mercato del lavoro, e tra questi gli immigrati". Sacconi prevede "fenomeni di disoccupazione di lungo periodo" che metteranno "ancor di più a repentaglio le opportunità di inclusione".
L'intervento del Ministro è stato duramente contestato dalla platea di circa cinquecento persone quando - citando il caso della sua provincia di origine Treviso, definita dal Dossier Caritas quella con le migliori politiche di integrazione - ha parlato delle difficoltà che si incontrano di fronte a fenomeni di abusi da parte di cittadini stranieri, delitti e fenomeni di sfruttamento: tutti casi di "disintegrazione" sociale.
Dopo che gli organizzatori della Caritas hanno placato la contestazione, ricordando che il Dossier Immigrazione è sempre stata occasione per una discussione con le istituzioni nel massimo rispetto delle opinioni, Sacconi ha ripreso dicendo "potevo venire qui ed elogiare il Rapporto e prendere qualche impegno per l'integrazione. Non rinuncio invece a parlarvi delle paure che ho. Con queste bisogna fare i conti per costruire una solida integrazione. Bisogna partire dalla realtà delle cose, per quanto ci dispiaccia". Affermazioni a cui è seguito un applauso.
"È inevitabile in questo momento la repressione della clandestinità" ha detto Sacconi. "Questa - ha ribadito - è la cosa che mi preoccupa di più. Se rinunciamo a questo, dominerà il fenomeno dei flussi subiti".
Sul fronte dei flussi, il ministro ha sottolineato: "è nostra intenzione rendere quanto più agevoli gli ingressi delle alte professionalità" parlando anche della possibilità di inserire nel decreto flussi "a piè di lista" gli ingressi per i lavoratori che assistono persone ed anziani non autosufficienti.
Sempre sul decreto flussi, Sacconi ha detto che è nelle sue intenzioni la possibilità di "compattare i decreti flussi del 2007, 2008 e 2009" dovendo però tener conto della "recessione" economica e del fatto che circa la metà delle richieste per lavoratori domestici nel decreto 2007 siano giunti da datori stranieri, con "evidenti pericoli di abusi".
(Al. Col.)
http://immigrazioneoggi.it/daily_news/2008/ottobre/30_7.html


EXTRA.COM

EXTRA OSPITI

FeedBurner FeedCount

Live Traffic Feed

NeoEarth