giovedì 24 novembre 2011

Cittadinanza italiana acquisizione: cittadinanza ai bambini nati in Italia

Articolo del 24 Nov 2011
Cittadinanza italiana acquisizione – Cittadinanza per gli immigrati

Il Capo dello Stato, Napolitano, in questi primi giorni del nuovo Governo, coglie l’ occasione per mettere in luce uno dei temi da affrontare il prima possibile: la cittadinanza per gli immigrati.





Quali sono le richieste di Napolitano?

Sfruttando la cooperazione che pare esserci tra le diverse parti politiche, Napolitano spera che si possa creare una legge che regoli i diritti di cittadinanza dei bambini nati in Italia da genitori immigrati e i rapporti tra Stato e minoranze religiose.

Il Presidente della Repubblica ripone le sue speranze nel Ministro della Cooperazione Internazionale e dell’ Integrazione Sociale, Andrea Riccardi fondatore anche della Comunità di Sant’ Egidio; sperando di riprendere il discorso da dove lui stesso laveva lasciato nel 1998con la riforma Turco – Napolitano.
Repliche della Lega:
Ovviamente come accade spesso nella vita di tutti i giorni e maggiormente nella politica, l’ idea di Napolitano non è piaciuta a tutti e l’ ex Ministro degli Interni, Roberto Maroni esprime tutto il suo dissenso. “

L’idea di dare la cittadinanza a chiunque nasca in Italia, sulla base del principio dello “ius soli” è uno stravolgimento dei principi contenuti nella Costituzione “,

con questa dichiarazione lui e la Lega si dicono assolutamente contrari, perchè si rischierebbe di ritrovarsi con centinaia di cittadini italiani in più, solamente perchè nati nel nostro Paese durante una qualsiasi ondata migratoria di clandestini.

Ma cosa dicono le leggi italiane e quelle degli altri paesi Europei riguardo le cittadinanze concesse agli immigrati?

IN ITALIA

Sono deversi i modi attraverso i quali si può acquisire la cittadinanza italiana, questi quelli previsti nel nostro Paese:

ius sanguinis o diritto di sangue;

la cittadinanza italiana viene concessa a chi nasce da genitori italiani, a chi non segue la cittadinanza degli Stati di provenienza dei genitori o a chi è stato trovato o è nato nel nostro territorio da genitori ignoti o apolidi, cioè privi di cittadinanza. ( Legge 91 del 1992 )

ius soli o diritto di territorio;

è un’eccezione della Legge 91, che prevede la concessione della cittadinanza all’ immigrato che almeno da 10 anni risiede legalmente nel nostro Paese, all’ immigrato che all’ estero ha lavorato per lo Stato Italiano almeno per 5 anni,all’ immigrato che ha uno dei genitori, o un ascendente di secondo grado, cittadino italiano che risieda nel nostro Paese da almeno 3 anni, ad un cittadino di un altro Stato dell’ Ue, dopo almeno 4 anni di residenza legale nel nostro territorio, all’ immigrato maggiorenne adottato da cittadini italiani dopo 5 anni dall’ adozione,

al cittadino rifugiato o apolide che risieda legalmente in Italia almeno da 5 anni. acquisizione tramite matrimonio, solo dopo almeno 2 anni di residenza in Italia dal momento del matrimonio con un cittadino italiano, una persona straniera potrà acquisire la sua cittadinanza. In questo caso due possono essere le eccezioni, se entrambi i coniugi risiedono all’ estero bisogna aspettare 3 anni dalla data della celebrazione del matrimonio mentre invece se ci sono figli legittimi o adottati, i termini di attesa vengono dimezzati.

IN EUROPA
Non tutti i paesi hanno la stessa regolamentazione, quasi tutti si basano sul diritto di sangue ma con delle eccezioni.

Grecia, AustriA e Danimarca seguono una linea simile a quella italiana anche se non è semplicissimo acquisire la cittadinanza per chi è nato in quei Paesi da genitori stranieri.
In Belgio, Spagna, Irlanda e Portogallo vale sempre il diritto di sangue ma viene basato su norme meno rigide delle nostre.

Anche in Germania vige il diritto di sangue ma a differenza dell’ Italia, per concedere a un figlio la cittadinanza basta che uno dei genitori del minore nato in territorio tedesco, vi risieda legalmente da almeno 8 anni.

In Francia c’è addirittura una sorta di doppio diritto di sangue che permette ad uno straniero di ottenere la cittadinanza se è nato in territorio francese da genitori stranieri nati a loro volta lì.
Al riguardo in Parlamento sono depositate 50 proposte che riguardano la cittadinanza, con attenzione particolare verso i minori.

Proprio su di loro Napolitino ha attirato l’attenzione, secondo una proposta, i minori stranieri non accompagnati in Italia, potrebbero fare domandaper la cittadinanza solamente se riuscissero a dimostrare di aver iniziato la fase di integrazione grazie anche ad un aiuto concreto da parte della società. Oltre a dimostrare questo il minore dovrebbe frequentare dei corsi scolastici, essere legalmente in Italia da almeno 2 anni, una conoscenza della lingua italiana sufficiente all’ integrazione e la partecipazione ad un progetto pubblico o privato di integrazione o assistenza.
Un’ altra proposta prevederebbe l’ acquisizione della cittadinanza all’ immigrato che entro un anno dal compimento della maggiore età, dichiarasse il desiderio di diventare cittadino iatliano e fosse nato o arrivatoin Italia entro il compimento del quinto anno d’ età.
Le proposte da valutare sono tante, è una questione da esaminare e regolamentare sia se si è favorevoli o contrari all’ ingresso degli immigrati nel nostro territorio. Bisognerà soltanto aspettare di vedere quale sarà la posizione del nuovo esecutivo al riguardo e come, se e quando, il neo Ministro della Cooperazione Internazionale e dell’ Integrazione Sociale, riuscirà a sciogliere questo delicato nodo.

sabato 5 novembre 2011

«Che imbarazzo da Berlusconi»



Chiara Danese: «Che imbarazzo da Berlusconi»
L'aspirante metorina ha raccontato a Servizio pubblico una cena a casa del premier. Con bunga bunga annessoVanity Fair

Chiara Danese
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Foto: M.Bruni © Gossip.it
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LaPresse - lun 3 ott 2011



Diciannove anni. Voce sottile che si fa fatica a sentire. Capelli biondi e lineamenti ancora da bambina. «Mia mamma non ci poteva credere che ero finita nel “bunga bunga” di Silvio Berlusconi. Sono la più giovane della casa, sono la “sua piccola”», ha detto Chiara Danese, nell’intervista rilasciata a Servizio Pubblico, il nuovo programma web-tv di Michele Santoro. Chiara era un’aspirante «meteorina», che il 22 agosto del 2010, invitata da Emilio Fede, partecipò a una delle famose cene a Villa San Martino, a casa del premier. La ragazza, che insieme ad Ambra Battilana ha denunciato ai Pm quanto successe quella notte, è stata una delle poche a parlare di «quelle feste» a base di sesso. «Ci ha fatto vedere la casa. Ci toccava il sedere. Che imbarazzo! E poi ci ha portato nella sala del bunga bunga», ha raccontato. «C’era anche Nicole Minetti, vestita da infermiera sexy, e ha fatto uno spogliarello molto hot davanti a Berlusconi e a Fede».




«Io e Ambra ci siamo messe in un angolo, sperando di non attirare l’attenzione», ha continuato. «Le altre ragazze erano quasi nude. Mi veniva da piangere e allora siamo andate da Emilio Fede e gli abbiamo chiesto di andare via». Il direttore del telegiornale di Rete 4 si è molto arrabbiato «e ci ha minacciate: “Scordatevi di fare le meteorine e anche Miss Italia”». E infatti Chiara non è più stata chiamata e ora fa la cassiera in un supermercato del suo paese: «Finalmente sono serena, però». A giugno Chiara e Ambra hanno ottenuto il via libera dal gup Grazia Domanico per costituirsiparte civile. Le due ragazze hanno chiesto di essere risarcite per «la profonda ed enorme sofferenza subita per essere state considerate dagli imputati al pari di meretrici, e indotte a tale attività facendole partecipare alla serata del 22 agosto 2010», ad Arcore, nonché «lamentano anche un danno patrimoniale dovuto alla perdita di chance lavorative, causate dall'essere state considerate prostitute»..




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