sabato 10 ottobre 2009

Financial Times contro Silvio: “Italia starebbe meglio senza”

Come volevasi dimostrare. Il Financial Times torna alla carica. E ovviamente il bersaglio è sempre lui, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, visto come fumo negli occhi. Tanto fastidioso da indurre nuovamente il quotidiano economico-finanziario del Regno Unito a parlare (e male, sia ben chiaro) degli italici affari. “L'Italia starebbe sicuramente meglio senza di lui” è la conclusione a cui arriva il Financial Times, in un editoriale intitolato ‘La crisi di Berlusconi’, con un sottotitolo che è un invito ai suoi alleati a “iniziare a considerare l'idea di scaricarlo”. Certo, se lo dice l’autorevole giornale d’Oltremanica…

Delle “tragedie e trionfi” che hanno contrassegnato i suoi 15 anni di vita politica .- si legge nell’aricolo - “il colpo ricevuto dalla Corte Costituzionale è la più seria battuta d'arresto con cui si sia scontrato”. Berlusconi è “chiaramente indebolito”, anche se “questo è ben lontano dall'essere un colpo mortale”, perché “il sistema giudiziario italiano è debole e avrà bisogno di tempo prima di arrivare a un verdetto definitivo nei processi che lo coinvolgono”. Ma il premier, prosegue il quotidiano londinese, “è politicamente forte: ha la maggioranza in Parlamento mentre il centrosinistra è in crisi e i suoi partner si rifiutano di sfidarlo. Berlusconi, guardando sconsolato lo stato deprimente della politica italiana, è sceso in campo per dare a se stesso un piattaforma per difendersi dalle accuse di corruzione. Ed è stato tragico per l'Italia e per l'Europa che l'abbia fatto”. Il capo del governo italiano, si legge ancora, può “rivendicare di avere avuto il mandato degli italiani che conoscevano da tempo le accuse contro di lui, ma l'Italia - secondo l’analisi del Regno Unito - non è maturata politicamente a causa del suo dominio della scena e si è impantanata nelle dispute tra giudici e politici sul destino di Berlusconi, senza riuscire a stabilire una chiara distinzione tra potere politico e potere dei media”.

E il nuovo strale d’Oltremanica si è abbattuto sul Cavaliere. Al quale solo tre giorni fa il Financial Times aveva dedicato l’apertura del giornale. Titolo: "Berlusconi sfida le accuse di corruzione". L'articolo ricostruisce la vicenda del Lodo Mondadori e le reazioni del premier, mentre a pagina 2 un altro articolo, "Gli alleati di Berlusconi lottano per togliere l'assedio", propone un'analisi politica. Berlusconi, già «politicamente indebolito dagli scandali sulla sua vita privata, ha ribadito ieri sera che porterà a termine il suo mandato». Tuttavia le accuse di corruzione “possono anche non avere immediate conseguenze legali per Berlusconi - spiega il quotidiano -, ma riportano sotto i riflettori i suoi affari e la sua influenza sui media italiani”. E danno “la sensazione di un primo ministro sotto assedio, protetto solo dalla sua influenza sui media, dalla sua ricchezza personale e dall'immunità giudiziaria che gli viene garantita dall'ampia maggioranza in parlamento”. Per il Financial Times, «il sostegno al governo di centrodestra sta declinando. Nessun importante uomo d'affari si è dichiarato pubblicamente contro Berlusconi o chiesto le sue dimissioni, ma in privato alcuni hanno espresso preoccupazione per quello che vedono come una paralisi del governo distratto dai suoi problemi legali”, scrive ancora il giornale, sottolineando però anche “la mancanza di un'alternativa dal centrosinistra lacerato da lotte interne, e l'assenza di un chiaro successore nei suoi stessi ranghi”.fonte



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