mercoledì 14 dicembre 2011

Aly Baba Faye: “Killer armato dal razzismo quotidiano”

Aly Baba Faye: “Killer armato dal razzismo quotidiano”


Il sociologo di origine senegalese: "La strage di Firenze è la punta di un iceberg, il problema non è solo il gesto di un folle. Gli immigrati in Italia sono diventati capri espiatorio, mostri da colpire. Si rischia una protesta violenta, le istituzioni stiano vicine alla comunità"

Roma  - 13 dicembre 2011 - "Lo sfondo razzista di quello che è successo è evidente. L’assassino si è andato a scegliere le sue vittime al mercato, sapendo di trovarle al lavoro. Ha aperto il fuoco contro un bersaglio semplicissimo, gli ambulanti con la pelle nera".
Aly Baba Faye, sociologo e leader storico della comunità senegalese, si dice "sconvolto" per la strage di Firenze, ma analizza con lucidità il contesto in cui è maturata: "Negli ultimi anni in Italia si è seminato molto razzismo, la diversità è diventata un male, l’immigrato la vittima da sacrificare. C’è stato un crescendo che ha legittimato il razzismo, con la politica che insisteva sulla sicurezza e sulle espulsioni, trasformando gli immigrati in una minaccia".
Vede un filo conduttore tra i casi di Torino e Firenze? 
"Certo. La sedicenne che sente sempre parlare male degli zingari, quando si deve inventare uno stupro dà la colpa ai rom e altri vanno a bruciare il loro accampamento. Un folle di estrema destra che spara sugli immigrati è la mano armata di un pensiero seminato da anni. Siamo davanti alla punta di un iceberg,  il problema non è solo la punta, ma tutto l’iceberg".
La crisi economica aggrava questa situazione? 
"La crisi economica è terribile e si rischia di scivolare in un clima pesantissimo. La gente non ne può più, è preoccupata e trova negli immigrati un comodo capro espiatorio. Diventi colpevole per il solo fatto di essere rom, extracomunitario, nero. È un continuo fiorire di insulti e ci vuole poco per passare dalla violenza verbale a quella fisica. Sempre più spesso si premette la frase “io non sono razzista, ma ” a discorsi davvero  atroci contro gli immigrati".
E gli immigrati denunciano?
"Macchè, ormai sono quasi assuefatti a questo clima diffuso. È una sconfitta per chi lavora da anni nell’antirazzismo. Qualche giorno fa ero su un autobus a Brescia e un gruppo di ragazzini ha snocciolato davanti a me una ricca serie di luoghi comuni contro musulmani e neri. Lo hanno fatto sfoggiando un arsenale di linguaggio che dimostra quanto le nuove generazioni abbiano assorbito il profilo del ‘mostro’ che ci è stato cucito addosso".
Come crede che reagirà la comunità senegalese a quello che è successo oggi?
"Oggi ho sentito molti ragazzi di Firenze e c’era tantissima rabbia. Non si può pensare che  gli immigrati subiscano sempre in silenzio, pensiamo a quello che è successo a Rosarno. Servono messaggi distensivi, perché non si scivoli in una protesta violenta. Le istituzioni dovrebbero stare particolarmente vicine alla comunità in questo momento".

lunedì 12 dicembre 2011

"Sei nera, meriti voti in meno di altri"


"Sono esterreffatto: se la notizia fosse vera, saremmo di fronte ad un fatto gravissimo. Farò piena luce sulla vicenda". E' l'amaro commento del dirigente scolastico della Campania, Diego Bouché, alla storia raccontata oggi dal 'Corriere del Mezzogiorno' di una alunna di seconda media di Caserta discriminata per la sua pelle. La ragazzina - pur in presenza di un compito di Geografia del tutto simile a quello di un suo compagno - ha avuto un voto inferiore (7 rispetto al 9 dell'altro alunno) unicamente perché "diversa" come le avrebbe detto la professoressa di fronte alla richiesta di spiegazioni.La storia raccontata dal giornale si svolge nella media "Giannone" del capoluogo di Terra di Lavoro, una delle più importanti. La ragazzina, italiana di Caserta, chiede lumi ma l'insegnante - ora in malattia - dà una risposta che gela l'alunna e l'intera classe: "Tu non sei come gli altri, sei nera". Turbata dall'episodio, Simona - questo il nome di fantasia dato dal giornale - racconta tutto alla madre la quale si rivolge alla dirigente scolastica, Maria Bianco. "E questa - scrive il Corriere - tra un cambio di ora e l'altra, entra nella seconda frequentata da Simona, si chiude la porta alle spalle ed esige silenzio. Chiede di conoscere la versione dei fatti dai bambini. Ne ottiene una dolorosa conferma: 'Tu sei diversa' sente ripetere dagli scolari: 'Tu sei nera'.
Assume quindi l'iniziativa di chiamare a sé la prof e di parlarle chiaro: tu sei fuori da questa scuola, le intima. E la docente comincia ad assentarsi. Nei suoi confronti non viene assunto un provvedimento di sospensione, almeno sulle prime: è in malattia". Quanto accaduto, si sottolinea, "é stato regolarmente denunciato agli organi superiori dalla dirigente scolastica, che quella professoressa di Geografia seguiva con attenzione già da qualche anno dopo i primi problemi avuti con gli studenti di alcune classi e, di riflesso, con i loro genitori".

L'accaduto è venuto all'attenzione del corpo insegnante della scuola al termine di un collegio dei docenti svoltosi mercoledì scorso. Ora il dirigente scolastico regionale della Campania intende vederci chiaro e commenta: "E' incomprensibile tutto ciò. Sono amareggiato - evidenzia Bocuhé - parlerò al più presto con il dirigente provinciale e della scuola, poi deciderò il da farsi. Mi chiedo come sia possibile, oggi, nella società multirazziale, che accadano episodi simili... E' insopportabile. E pensare che proprio ieri sono stato in provincia di Caserta in un incontro al quale erano presenti molti responsabili della scuola casertana. Ma nessuno mi ha fatto cenno ad un episodio così grave. Ripeto, se tutta la vicenda fosse confermata, saremmo in presenza di un episodio gravissimo".

http://www.campanianotizie.com/primo-piano/93-primo-piano/10620-razzismo-in-scuola-caserta-prof-sei-nera-meriti-meno-degli-altri.html


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