venerdì 3 ottobre 2008

'IL CLANDESTINO...'

ERANO SENZA REDDITO CERTO, NE FISSA DIMORA,MIGRANTI,CLANDESTINI,NOMADI...

Donna somala tenuta nuda per ore e insultata a Ciampino


È successo il 21 luglio scorso, dalle 10 alle 15



Donna somala tenuta nuda per ore e insultata a Ciampino


Amina Sheik Said, cittadina italiana, è stata a lungo perquisita e maltrattata ("sei nera dentro e fuori") perché rifiutava l'ispezione anale. È stata sospettata prima di avere documenti falsi, poi di essere un corriere della droga. Ma le ipotesi non sono state confermate dagli 'accertamenti'



Roma, 3 ott. - (Adnkronos/Ign) - Una donna somala con cittadinanza italiana, Amina Sheik Said, ha denunciato attraverso l'Associazione Antigone di essere stata tenuta nuda per ore a Ciampino nel corso di una perquisizione e di aver subito insulti razzisti. Lo racconta l'avvocato Luca Santini che lavora per l'associazione Progetto Diritti e per Antigone, associazione che da poco ha istituito la figura del difensore civico, l'avvocato Stefano Anastasia, contro episodi di violenza e privazione illegittima dei diritti e della libertà.

''Il 21 luglio scorso alle 10 di mattina una donna somala con passaporto italiano è arrivata a Ciampino insieme ai nipoti - ha raccontato Santini - Lì ha passato un pomeriggio da incubo. Al controllo in aeroporto gli operatori hanno prima posto la loro attenzione sui documenti della donna ipotizzando che avesse rapito i minorenni con cui viaggiava, che tra l'altro avevano passaporto britannico, poi che comunque li avesse portati in Italia irregolarmente. Superato questo primo problema ed effettuati i controlli è stata formulata l'ipotesi che la donna fosse un corriere della droga''.

''Quindi la somala è stata sottoposta prima a un'ispezione dei bagagli poi a una perquisizione personale a cui non ha opposto resistenza, ha acconsentito a denudarsi e a mettersi nelle posizioni richieste ma ha rifiutato la perquisizione più invasiva - ha continuato - A quel punto la donna ha chiesto di essere visitata da un medico. Per questo motivo le è stato detto 'questa nera è pazza', 'sei nera dentro e fuori'. La donna è stata poi tenuta nuda per varie ore.

La situazione si è sbloccata alle 15 quando, nuda, avvolta da un cellophane da pacchi e con le manette è stata portata al policlinico Casilino dove è stato accertato che la signora non nascondeva nulla. La donna è stata lasciata libera con a carico una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale''.


http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.2537212007

" IL NEGRO ITALIANO"




PER ABDUL. PERCHÉ NON SUCCEDA PIÙ da nato per rompere i coglioni ai deficiente come tè.

Poverina....

l'ex portavoce della destra insultata durante una pausa di «annozero»
Santanchè: «Sono stati momenti orribili»
«Lerner ha alzato il livello dello scontro. Poi due neri mi hanno detto di tutto, con una violenza ingiustificata»
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AUDIO: Santanchè racconta gli insulti subìti ad «Annozero»
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MILANO - «Ho passato dei momenti veramente brutti, sono ancora scossa». Daniela Santanchè, ormai ex portavoce della Destra di Storace, racconta la disavventura che le è capitata ad Annozero, durante una pausa pubblicitaria. «Gad Lerner ha fatto di tutto per alzare il livello dello scontro, dicendo che cavalco la paura - ha spiegato -. Ho detto "via i clandestini a calci nel sedere" e lo penso ancora oggi, proprio perché sono dalla parte degli immigrati regolari che hanno un lavoro e rispettano le nostre leggi. Ho detto anche che un delinquente è un delinquente, qualunque sia il colore della sua pelle».
L'AGGRESSIONE - È stata questa frase, secondo l'ex candidata premier, a scatenare l'ira furiosa di due neri. «Nella pausa pubblicitaria sono piombati da me, mi hanno insultata: "bastarda, delinquente, figlia di puttana, troia", con una tale violenza verbale che sono stata incapace di reagire sul momento. Poi ho chiesto che venissero allontanati e Santoro lo ha fatto». E non è tutto. «Finita la trasmissione si avvicina un signore dicendomi che i due ragazzi vogliono chiedermi scusa e io dico benissimo. Per fortuna ho la scorta perché i due ragazzi non volevano affatto scusarsi: sono tornati da me, uno soprattutto, per castigarmi con la stessa arroganza di prima».
Daniela Santanchè (Newpress)«CONTRO IL RAZZISMO» - La puntata del programma, «Italiani brutta gente», era dedicata alla strage di Castelvolturno e agli ultimi episodi di razzismo, come l'omicidio di Abdul, ucciso a Milano per aver rubato un pacco di biscotti; il cinese malmenato da una baby-gang a Roma; l'ambulante senegalese picchiato al mercato a Milano. «È stato un gesto inaccettabile perché io voglio insegnare ai giovani che non bisogna essere razzisti e sono sempre stata dalla parte degli immigrati regolari facendo anche delle battaglie a favore delle donne musulmane - sottolinea Santanchè -. L'intolleranza viene anche da queste persone. Dico basta alla finta solidarietà: i clandestini mi devono spiegare come fanno a vivere, dato che girano tutti con macchine e collane d'oro al collo. Non vorrei che si scatenasse un razzismo al contrario».
«CONTINUO AD ANDARE IN TV» - Giusto poche ore prima di Annozero il premier Berlusconi aveva detto basta con le trasmissioni non imparziali, invitando tutti gli esponenti del Pdl a non partecipare a talk-show in cui si fa «insulto e mendacio». Ma Santanché, nonostante il suo ormai noto avvicinamento alla maggioranza, fa dei distinguo: «Non sono d'accordo, non getto la spugna e lo faccio perché voglio che i nostri figli siano uomini liberi». In ogni caso, sottolinea, «non bisogna alzare il livello di scontro nelle trasmissioni, perché basta guardare la popolazione carceraria nel nostro paese, la maggioranza sono stranieri. Sono stufa del politically correct, essere solidali vuol dire garantire a queste persone un lavoro, una soglia di dignità».
«ITALIA NON È RAZZISTA» - E soprattutto basta dire che l'Italia è un paese razzista, continua l'onorevole. «La camorra non è razzismo, è solo delinquenza - sottolinea parlando di Castelvolturno -. Però gli italiani hanno paura e la paura è dettata dalla malapolitica, al fatto che domina l'illegalità e non c'è la certezza della pena. Gli italiani non sono razzisti, pensano però che la patria debba essere di chi la ama. Allora il governo deve avere il coraggio di prendere provvedimenti più duri introducendo il reato di clandestinità ed eseguendo le espulsioni con accordi bilaterali. Un paese con regole certe può permettersi di essere ospitale».
Laura Cuppini03 ottobre 2008

ROMA 1938.........ROMA 2008..... RAZZA....




Una scritta razzista sulla via di or Bella Monaca dove è stato aggredito il cinese (foto Gabrielli - Toiati)











ITALIA CHE CAMBIA 3

l'aggressione davanti al teatro di Tor Bella Monaca, A ROMA

Cinese pestato da una baby gang
Fermati sette minorenni

L'uomo accerchiato e picchiato da una banda di ragazzini. Alemanno: «Punire i colpevoli»

Il cinese pestato (Emmevi)
Il cinese pestato (Emmevi)
ROMA - Picchiato da un gruppo di sette minorenni italiani al grido «di cinese di merda». Ha un movente razzista l'aggressione avvenuta giovedì pomeriggio in viale Duilio Cambellotti, nel quartiere popolare Tor Bella Monaca, nella periferia sud est. L'immigrato, 36 anni, stava aspettando l'autobus quando un gruppo di ragazzini ha cominciato ad infierire prima a parole poi picchiandolo fino a fratturargli il naso. Soccorso dai vigili urbani dell'VIII Gruppo è stato ricoverato al Policlinico di Tor Vergata. I sette membri della baby gang, dopo la fuga, sono stati fermati.

PRECEDENTE - Si tratterebbe della stessa banda che nei giorni scorsi ha assalito due uomini originari della Costa d'Avorio, di 30 e 24 anni, verso i quali avevano rivolto frasi razziste come «sporchi negri!». E, ancora, da una decina di giorni la baby gang si divertiva a frantumare i finestrini delle autovetture di impiegati del Municipio VIII e dei vigili urbani dell'VIII Gruppo.

IL RACCONTO - Un testimone ha riferito ai vigili che il giovane cinese stava camminando tranquillo quando è stato picchiato violentemente. Dopo l'aggressione il gruppo sarebbe fuggito verso viale dell'Archeologia lasciando a terra la vittima, che non parla italiano.
IL SINDACO ALEMANNO - Il sindaco di Roma Gianni Alemanno. ha espresso la sua solidarietà al giovane cinese: «Nel ribadire l'assoluta necessità di pene severe nei confronti dei responsabili e una grande fermezza nel condannare la violenza, voglio rivolgere un particolare ringraziamento alla Polizia Municipale, che, in tempi record, ha assicurato alla giustizia i responsabili».
VELTRONI - Il segretario nazionale del Pd, Walter Veltroni, sulla vicenda ha scritto in una nota: «Un'aggressione che ha tutti i segni del razzismo e della xenofobia in un grande quartiere della periferia della capitale. Spero che stavolta nessuno metta la testa sotto la sabbia o tenti di sminuire la gravità dei fatti. Si sta diffondendo un clima pesante di intolleranza e di violenza che va combattuto da tutti e invece fino ad oggi abbiamo visto più volte da parte della destra il tentativo di nascondere la realtà - continua Veltroni - Battersi contro questo clima e questi fenomeni è un dovere di tutti, i rischi del ripetersi di simili gravissimi episodi sono enormi in un Paese in cui qualcuno ha speculato sulle paure dell'altro, dello straniero, di chi ha la pelle di un colore diverso. Noi lo faremo con tutto l'impegno e la forza necessaria».


02 ottobre 2008

http://www.corriere.it/cronache/08_ottobre_02/roma_cinese_malmenato_gruppo_italiani_ba590004-908c-11dd-b050-00144f02aabc.shtml


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SI ASPETTAVA QUESTA 'DIFESA.....'

PROSTITUTA MALTRATTATA: DA UNA DENUNCIA LA VERITA'

Clamoroso colpo di scena nella vicenda della foto, scattata al comando della polizia municipale di Parma, che ritraeva una prostituta nigeriana seminuda e abbandonata a terra all'interno di una cella di sicurezza. La testimonianza di un'altra prostituta sudamericana smonta il caso: la donna, che si e' rivolta alla Questura, ha infatti dichiarato che la prostituta, la cui foto fece il giro del mondo, non e' stata in nessun modo maltrattata dai vigili urbani della citta' emiliana, attualmente nella bufera del caso del presunto pestaggio di un ragazzo di colore. La testimonianza verra' pubblicata in esclusiva domani dalla Gazzetta di Parma ed e' stata anticipata da alcuni minuti dal sito dello stesso quotidiano. Nella sua denuncia, la prostituta - che racconta come sia stata cercata insistentemente da alcuni giornalisti che volevano convincerla a denunciare i vigili - ha spiegato di non aver subito alcun maltrattamento da parte degli agenti della polizia municipale e che la prostituta ritratta in foto avesse aggredito i vigili tirando calci nel tentativo di liberarsi. "Per quanto potuto constatare - ha spiegato la donna alla questura - nessuno la toccava con un dito. Anzi, era i vigili che avevano la divisa scomposta per i comportamenti della donna che alternava la violenza al finto svenimento".

http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/PROSTITUTA-MALTRATTATA-DA-UNA-DENUNCIA-LA-VERITA/news-dettaglio/3339488






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