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martedì 2 agosto 2011

Soccorso barcone di immigrati Nella stiva 25 morti soffocati

Soccorso barcone di immigrati Nella stiva 25 morti soffocati

Dopo poche ore di viaggio, i gas provocati dal motore dell'imbarcazione avrebbero reso l'aria irrespirabile


LAMPEDUSA - Sono 25 sacchi di tela plastificata, color verde bluastro, disposti uno accanto all'altro sul molo Favaloro di Lampedusa il simbolo dell'ultima tragedia della disperazione del canale di Sicilia. In ogni sacco c'è il cadavere di un africano. Sono tutti giovani partiti dalla Libia - secondo le prime indicazioni - tre giorni fa, stipati sotto il ponte in un luogo angusto (il cui unico accesso è un boccaporto di 55 centimetri) che è anche sala macchine, e morti per la mancanza di aria e per i fumi che si sprigionavano dal vecchio motore. Secondo i primi rilievi medici i migranti sarebbero morti da circa 48 ore. I cadaveri infatti mostrano i primi segni della decomposizione, accelerata dalle condizioni in cui si trovavano i corpi. Da una prima ricostruzione, effettuata ascoltando alcune dichiarazioni di altri africani, sembrerebbe che le vittime siano state le prime persone a salire sull'imbarcazione lunga 15 metri prendendo posto nella parte inferiore. Subito dopo, sono saliti sul barcone gli altri migranti. L'ultimo soccorso a un barcone diretto a Lampedusa dal Nord Africa si era verificato il 17 luglio: su un natante si trovavano 231 persone tra cui nove bambini. Nell'aprile scorso in un naufragio a 39 miglia a Sud dell'isola pelagica morirono oltre 250 migranti.



SOFFOCATI DAI GAS DEL MOTORE - Dopo poche ore di viaggio i gas provocati dal motore della vecchia imbarcazione avrebbero reso l'aria irrespirabile nella stiva della barca. Le persone intrappolate nel piccolissimo spazio avrebbero tentato di uscire dalla botola ma la fuga è stata resa impossibile anche dal fatto che nella parte superiore dell'imbarcazione si trovavano gli altri migranti. Il viaggio, sempre secondo le prime indicazioni, sarebbe durato oltre tre giorni e i cadaveri sono stati ritrovati in stato di parziale decomposizione dai vigili del fuoco di Lampedusa che li hanno recuperati. «Sei dei 25 migranti morti verranno seppelliti nel nostro cimitero». Lo annuncia il sindaco dell'isola De Rubeis. «Gli altri cadaveri», aggiunge, «saranno portati a Porto Empedocle e trasferiti dove ci sono posti liberi. Per il trasporto verrà usata la nave traghetto Moby».

LA PROCURA DI AGRIGENTO APRE INCHIESTA - Intanto la procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d'inchiesta. L'indagine, a carico di ignoti, ipotizza i reati di morte come conseguenza di altro reato e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. «Faremo eseguire l'autopsia sui cadaveri », ha detto il procuratore di Agrigento Renato Di Natale, «per ricostruire precisamente le cause della morte anche se, dai primi accertamenti, pare che il decesso sia causato da asfissia. La polizia interrogherà gli altri migranti per cercare di capire cosa sia avvenuto sul barcone che è sotto sequestro». I magistrati spiegano che la morte delle persone sul barcone potrebbe essere avvenuta in acque internazionali. I cadaveri per ora sono stati sistemati nelle bare che erano state acquistate da «Lampedusa accoglienza», la coop che si occupa della gestione del Cie dell'isola, in occasione di un altro naufragio. Le salme, dopo l'autorizzazione della procura, dovrebbero essere trasportate a Porto Empedocle dove dovrebbe svolgersi l'autopsia.

L'ALLARME - Prima una telefonata di allarme per un barcone nel canale di Sicilia. Poi la conferma dopo l'avvistamento da parte di un elicottero della Guardia di Finanza del natante a 70 miglia a Sud di Lampedusa in acque libiche e quindi l'invio dall'isola di tre motovedette: una della gdf e due della guardia costiera. Così dopo l'allarme è cominciato il soccorso dello scafo con 271 migranti a bordo e 25 trovati cadaveri. «Ieri sera una nostra motovedetta ha intercettato a 35 miglia da Lampedusa un barcone con circa 300 migranti. Tirava un forte vento di maestrale e il mare era forza quattro», spiega il comandante della Capitaneria di Porto di Lampedusa Antonio Morana, «Dal porto dell'isola sono partite due motovedette: una nostra e una della Finanza. La barca con i migranti intanto ha continuato a navigare scortata». «A un miglio dal porto», ha spiegato, «ha avuto un'avaria e quattro nostri uomini a quel punto sono saliti a bordo e hanno scoperto i 25 cadaveri nella stiva. I superstiti sono stati trasferiti sulle motovedette e condotti a terra. La barca è stata ormeggiata nel porto di Favaloro e i cadaveri sono stati portati a terra». Intanto proprio al molo Favaloro è approdata un'imbarcazione con 53 migranti, che dicono di essere tunisini. Il natante era stato avvistato dalla Guardia di Finanza poco prima che giungesse in porto.

NESSUN RISCHIO SANITARIO A LAMPEDUSA - I ministri dell'Interno Roberto Maroni e della Salute Ferruccio Fazio stanno seguendo attentamente le operazioni connesse allo sbarco dei migranti. Le operazioni, sottolinea il Viminale, vengono costantemente affrontate dalle strutture sanitarie provinciali che operano sull'isola, in continuo contatto con la Protezione Civile Nazionale e la Prefettura di Agrigento. Il ministero della Salute ha inoltre inviato a Lampedusa specialisti sanitari di supporto alle strutture locali che «hanno escluso la possibilità di rischi per la salute della popolazione e dei migranti». È quanto affermato dal sottosegretario all'Interno Sonia Viale.

01 agosto 2011
news

lunedì 21 febbraio 2011

L'incredibile silenzio del governo italiano. E berlusconi non cita Gheddafi

L'incredibile silenzio del governo italiano. E berlusconi non cita Gheddafi


Ho aspettato fino alle 20, in attesa dei telegiornali della sera. Chissà mai che in vista della luce della telecamera.... Eppure niente.
Nessuna dichiarazione di Berlusconi sull'amico Gheddafi, che secondo alcune fonti starebbe reprimendo nel sangue le manifestazioni contro di lui.  La Tv dice che  alcuni caccia stanno bombardando i civili, tanto che alcuni piloti si sono fatti disertori e sono scappati (con tanto di caccia) a Malta (Se non ci credete leggete qua)., 250 morti non si inventano.
Alle 20.45 arriva il Verbo: Berlusconi dice che "è allarmato per l’aggravarsi degli scontri e per l’uso inaccettabile della violenza sulla popolazione civile". Senza mai citare l'amico Gheddafi.
Che in Libia ci sia la guerra civile è un dato di fatto. Che la Libia sia un partner strategico per il nostro Paese anche. Quindi cerco di capire meglio.
Scendo di livello e cerco tra i ministri italiani alcune dichiarazioni.
Parto dal ministro degli Esteri Franco Frattini che si limita a chiedere di fermare le violenze.
Incredibilmente tace Tremonti nonostante gli interessi fortissimi che il nostro Paese ha nella regione (e viceversa, purtroppo....)
Controllo il ministro della Difesa, Ignazio La Russa: lui è più chiaro, dopo che ieri aveva attaccato (a modo suo) Berlusconi per aver detto che non voleva "disturbare Gheddafi". La Russa ha ribadito che  "è stato innalzato il livello di attenzione negli aeoroporti e nelle basi aeree militari italiane dopo l'arrivo a Malta di elicotteri e aerei libici". Segno che le cose stanno precipitando e che ci può investire.
Tace il ministro degli interni Roberto Maroni che non ci spiega né se l'accordo per il controllo delle frontiere stia tenendo né se ci sono connazionali là.
Ovviamente non dice una parola il ministro dello sviluppo economico Paolo Romani, un altro con la voce in capitolo, o il ministro delle politiche europee : che non c'è più.
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano parla non alle agenzie o con un comunicato ma a Porta a Porta che andrà in onda alle 23:  "Il Consiglio europeo ha condannato da una parte ogni violenza e richiamato al principio di autodeterminazione dei  popoli. Il popolo libico dovrà autodeterminarsi".
Si saprà a mezzanotte ma è già qualcosa.
Il sempre loquace Bondi? Abbiamo 13 missioni archeologiche in Libia. Zero assoluto.

Un assordante silenzio mentre partono i voli speciali per fare rientrare gli italiani, mentre tutti i leader mondiali intervengono, mentre in Libia scorre il sangue della repressione. Il capo del Governo sta nella sua residenza privata a affilare le armi difensive del suo processo e in attesa di Bossi, stasera, per decidere dello scambio giustizia-federalismo. E' anche questo colpa della Procura di Milano?
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/hrubrica.asp?ID_blog=204
Marco
marco.castelnuovo@lastampa.it
twitter.com/marcocastelnuov
 

Grossi guai per Berlusconi, Gheddafi e Putin: casualità?

Grossi guai per Berlusconi, Gheddafi e Putin: casualità?

Grossi guai per Berlusconi, Gheddafi e Putin: casualità?
Le rivolte del mondo arabo ci toccano molto da vicino, e non solo per il surplus di disperati che sbarcheranno a Lampedusa. Anche Silvio Berlusconi è traballante, proprio come i leader a sud del mediterraneo, ed è contestato nelle piazze: certo, variano i modi e la violenza rimane quasi solo verbale, almeno per ora. Ma il parallelismo potrebbe essere più che una coincidenza. Forse, un regolamento di conti.
In primo luogo, infatti, è interessante notare che le rivolte hanno toccato infine anche la Libia: e liberarsi di Gheddafi potrebbe essere, per ‘qualcuno’, l’ennesimo sassolino tolto dalla propria scarpa.
Secondo: non sarebbe un caso che la Russia si dimostri fredda e critica riguardo a ciò che sta avvenendo nel Mediterraneo. Secondo  un interessante articolo de L’Occidentale, Putin avrebbe seri motivi di temere la stessa fine di Mubarak. L’attentato all’areoporto Domodedovo di Mosca del 24 gennaio scorso (36 morti), infatti, è stato rivendicato ancora una volta da Dokku Umarov, soprannominato “il Bin Laden ceceno” e altrimenti conosciuto come l’Emiro del Caucaso.
La Repubblica Cecena, spina nel fianco della madre Russia, potrebbe essere tra le prossime a saltare in aria. E la novità è che, incoraggiata dall’onda degli eventi, questa volta nella rivolta i ribelli potrebbero avere il sopravvento, facendo precipitare una situazione che ha trascinato la Russia in un conflitto sanguinosissimo logorando il prestigio di Putin.
Bisogna considerare, poi, che nel mondo arabo la rivolta potrebbe essere percepita a tinte molto meno laiche di come i media occidentali la rappresentino. E in Russia la presenza musulmana è sempre più consistente e sempre più determinante nelle proteste contro Putin. Perdere in Cecenia potrebbe dare coraggio e propulsione a moti centrifughi che potrebbero mandare in pezzi la Federazione Russa.
Gheddafi e Putin, dunque, rischiano di rimanere travolti. Sembra un caso che l’unico leader occidentale contro cui si sta scatenando una bufera giudiziaria e di piazza sia Berlusconi? Ancora una volta, i documenti rivelati da Wikileaks suonano come un avvertimento: amico intimo di uno, socio dell’altro. Ciò confermerebbe l’ipotesi secondo cui Silvio Berlusconi sarebbe ‘reo’ di essersi sottratto dall’influenza americana.
A voler pensar ‘male’, gli eventi di questo inizio 2011 assomigliano più a un regolamento di conti internazionale che a una spontanea affermazione della sovranità dei popoli. Soprattutto con la Clinton che propaganda la libertà della rete per tutti proprio mentre il governo USA riconferma integralmente il Patriot Act. La stessa libertà di parola che in patria ti fa perdere il posto di lavoro o essere schedato come terrorista per un post su Facebook.

http://www.fabioghioni.net/blog/2011/02/18/grossi-guai-per-berlusconi-gheddafi-e-putin-casualita/

lunedì 8 giugno 2009

Lettera di protesta che abbiamo scritto per l’incontro tra Gheddafi e 700 donne italiane

Lettera di protesta che abbiamo scritto per l’incontro tra Gheddafi e 700 donne italiane

Pubblichiamo il testo di una lettera di protesta contro l’ incontro programmato per il prossimo 12 giugno tra il leader libico Gheddafi e 700 donne italiane scelte da deputate, imprenditrici e semplici casalinghe guidate da Mara Carfagna e dalla presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia

Al Leader della Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista

(Per conoscenza, alle e ai rappresentati del governo italiano e dell’Unione europea)
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Gentile Muammar Gheddafi,

noi non facciamo né vogliamo far parte delle 700 donne che lei ha chiesto di incontrare il 12 giugno durante la sua visita in Italia.
Siamo, infatti, donne italiane, di vari paesi europei e africani estremamente preoccupate e scandalizzate per le politiche che il suo Paese, con la complicità dell’Italia e dell’Unione europea, sta attuando nei confronti delle donne e degli uomini di origine africana e non, attualmente presenti in Libia, con l’intenzione di rimanervi per un lavoro o semplicemente di transitarvi per raggiungere l’Europa.

Siamo a conoscenza dei continui rastrellamenti, delle deportazioni delle e dei migranti attraverso container blindati verso le frontiere Sud del suo paese, delle violenze, della “vendita” di uomini e donne ai trafficanti, della complicità della sua polizia nel permettere o nell’impedire il transito delle e dei migranti.

Ma soprattutto siamo a conoscenza degli innumerevoli campi di concentramento, a volte di lavoro forzato, alcuni finanziati dall’Italia, in cui donne e uomini subiscono violenze di ogni tipo, per mesi, a volte addirittura per anni, prima di subire la deportazione o di essere rilasciati/e.

Alcune di noi quei campi li hanno conosciuti e, giunte in Italia, li hanno testimoniati.
Tra tutte le parole e i racconti che abbiamo fatto in varie occasioni, istituzionali e non, o tra tutte le parole e i racconti che abbiamo ascoltato, scegliamo quelli che anche Lei, insieme alle 700 donne che incontrerà, potrà leggere o ascoltare.

Fatawhit, Eritrea : “Il trasferimento da una prigione all’altra si effettuava con un pulmino dove erano ammassate 90 persone. Il viaggio è durato tre giorni e tre notti, non c’erano finestre e non avevamo niente da bere. Ho visto donne bere l’urina dei propri mariti perché stavano morendo di disidratazione. A Misratah ho visto delle persone morire. A Kufra le condizioni di vita erano molto dure (…) Ho visto molte donne violentate, i poliziotti entravano nella stanza, prendevano una donna e la violentavano in gruppo davanti a tutti. Non facevano alcuna distinzione tra donne sposate e donne sole. Molte di loro sono rimaste incinte e molte di loro sono state obbligate a subire un aborto, fatto nella clandestinità, mettendo a forte rischio la propria vita. Ho visto molte donne piangere perché i loro mariti erano picchiati, ma non serviva a fermare i colpi dei manganelli sulle loro schiene. (…) L’unico metodo per uscire dalle prigione libiche è pagare.”

Saberen, Eritrea: “Una volta stavo cercando di difendere mio fratello dai colpi di manganello e hanno picchiato anche me, sfregiandomi il viso. Una delle pratiche utilizzate in questa prigione era quella delle manganellate sulla palma del piede, punto particolarmente sensibile al dolore. Per uscire ho dovuto pagare 500 dollari.”

Tifirke, Etiopia: “Siamo state picchiate e abusate, è così per tutte le donne”. (Dal film “Come un uomo sulla terra”).

Siamo consapevoli, anche, che Lei e il suo Paese non siete gli unici responsabili di tali politiche, dal momento che gli accordi da Lei sottoscritti con il governo italiano prevedono ingenti finanziamenti da parte dell’Italia affinché esse continuino ad attuarsi e si inaspriscano nei prossimi mesi e anni in modo da bloccare gli arrivi dei migranti sulle coste italiane; dal momento, inoltre, che l’Unione europea, attraverso le sue massime cariche, si è espressa in diverse occasioni a favore di una maggiore collaborazione con il suo Paese per fermare le migrazioni verso l’Europa.

Facciamo presente innanzitutto a Lei, però, e per conoscenza alle e ai rappresentati del governo italiano, alle ministre e alle altre rappresentanti del popolo italiano che Lei incontrerà in questa occasione, così come alle e ai rappresentanti dell’Unione europea, una nostra ulteriore consapevolezza: quella per cui fare parte della comunità umana, composta da donne e uomini di diverse parti del mondo, significa condividere le condizioni di possibilità della sua esistenza.

Tra queste, la prima e fondamentale, è che ogni donna, ogni uomo, ogni bambino, venga considerato un essere umano e rispettato/a in quanto tale.

Finché tale condizione non verrà considerata da Lei né dalle autorità italiane ed europee noi continueremo a contestare e a combattere le politiche dell’Italia, della Libia e dell’Unione europea che violano costantemente i principi che stanno alla base della sua esistenza e fino a quel momento, quindi, non avremo alcuna voglia di incontrarla ritenendo Lei uno dei principali e diretti responsabili delle pratiche disumane nei confronti di una parte dell’umanità.

- Firmatarie:

Federica Sossi, Alessandra Sciurba, Isabelle Saint-Saens, Glenda Garelli, Anna Simone

- Per adesioni individuali semir@libero.it )

mercoledì 20 maggio 2009

SI PUO FIDARE?

La Libia sicuramente sta prendendo qualcuno per 'c..lo.'
chi è?

  1. L'Africa ?
  2. L'Europa ?
  3. Se stessa ?
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giovedì 14 maggio 2009

martedì 12 maggio 2009

Immigrati/ Respingimenti verso Libia,una strategia con stop and go

Immigrati/ Respingimenti verso Libia,una strategia con stop and go

Ce la farà Tripoli a reggerli con rischio collasso su sue coste?

postato 33 min fa da APCOM

ARTICOLI A TEMA
Quale respiro temporale può avere la strategia dei respingimenti degli immigrati clandestini verso la Libia inaugurata dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni? Sarà in grado Tripoli, da sola, di reggere l'urto del rientro di migliaia di disperati sulle proprie coste, rischiando l'aggravarsi di una emergenza umanitaria? Con le polemiche sul diritto alla richiesta d'asilo ('negato' dai respingimenti, secondo le organizzazioni umanitarie) sono questi gli interrogativi che accompagnano la 'svolta' annunciata dal ministro Maroni con la 'linea dura' nel contrasto ai flussi di clandestini che arrivano dal paese nordafricano. Dal 7 maggio, sono circa 500 gli immigrati clandestini raccolti in mare da mezzi navali italiani e riportati in Libia con l'ok di Tripoli. Da ieri, non si segnalano respingimenti. E' arrivato, semmai, il primo 'no' delle autorità libiche all'approdo del pattugliatore 'Spica' della Marina Militare italiana che nella notte aveva soccorso un barcone con 69 clandestini a bordo. Dopo una trattativa con i libici, terminato con il 'no' allo sbarco, e l'ennesimo 'niet' dalle autorità maltesi all'accoglienza dei clandestini, l'unità della marina militare ha dovuto fare rotta verso Porto Empedocle. E' un segnale - fa notare una fonte qualificata - che i libici non possono riprendersi tutti quelli che partono dalle loro coste e che vengono intercettati in acque internazionali dalle nostre unità navali. Insomma, la situazione non è semplice. Sebbene la Libia abbia trasformato, con l'accordo siglato a fine agosto tra Gheddafi e Berlusconi, l'Italia da paese 'quasi' nemico per i trascorsi coloniali non risolti a Paese amico è difficile immaginare che la strategia 'vincente' per contenere i flussi siano i respingimenti con una disponibilità illimitata del Paese nord africano; soprattutto se non ci sarà un impegno, invocato a più riprese dallo stesso ministro dell'Interno, dell'Unione europea. Nell'accordo tecnico siglato tra Italia e Libia per il contrasto all'immigrazione clandestina (che non è mai stato reso pubblico) - secondo una fonte - all'articolo 6 si farebbe riferimento all'impegno della Libia al rispetto Convezione Onu dei diritti dell'Uomo. L'avvio dei pattugliamenti previsti dall'accordo italo-libico è previsto il 15 maggio. Un giorno prima, a Gaeta, ci sarà la consegna delle unità navali alla Libia. I respingimenti sono iniziati tra il 6 e il 7 maggio. Se i respingimenti fanno parte di una intesa 'last minute' (non ci sono conferme ufficiali che i respingimenti siano contenuti nell'accordo) lo si capirà presto. L'obiettivo di spostare più a Sud la frontiera del contrasto all'immigrazione, allegerendo così la situazione a Lampedusa, potrà riuscire - spiega la fonte qualificata - solo se la Libia non sarà lasciata sola. Da qui a giugno, lo scenario potrebbe rapidamente cambiare. Come? La 'linea dura' adottata dal governo potrebbe essere accompagnata da qui a breve da una apertura alla collaborazione con organismi internazionali ed europei per la tutela degli immigrati richiedenti asilo sul territorio libico dove i centri sono già al collasso e sono pieni di persone che provengono da zone dove ci sono violenze e guerre. In quel caso, il governo incasserebbe un doppio successo: sul piano operativo, spostando più a Sud il contrasto al traffico di essere umani e su quello umanitario, ottenendo che le richieste sul diritto d'asilo siano vagliate in Libia, prima ancora della partenza verso le coste italiane. E' una questione di scelta dei tempi per Italia e Libia, ora Paesi 'amici'. Ma non solo.

venerdì 8 maggio 2009

Guantanamo Libya. The new Italian border police

Guantanamo Libya. The new Italian border police

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Centro di detenzione di ZlitanTRIPOLI - The iron door is closed. From the small loophole I see the faces of two African guys and one Egyptian. I can't stand the acrid smell coming from the holding cells. I ask them to move. Now I can see the whole room, three meters per eight. There are some thirty people inside. Piled one over the other. There are no beds, people sleep on the ground on some dirty foam mattresses. Behind, on the walls, somebody has written Guantanamo. But we are not in the U.S. base. We are in Zlitan, in Libya. And the detainees they are not suspected terrorists, but immigrants arrested south of Lampedusa.

Centro di detenzione di ZlitanPeople press behind the door. They have not been receiving any visits since they were arrested. Someone raises the voice: "Help us!" A young man put the hand out of the loophole and give me a piece of cardboard. There is written a telephone number, by pen. The prefix is that of Gambia. I put it in my pocket, hiding from the police. His name is Outhman. He asks me to tell his mother he is still alive. He has been locked in this prison for the last five months. Fabrice instead spent here nine months. Both of them were arrested during police raids in the immigrants neighbourhoods in Tripoli. Since several years actually, Libya is committed to patrol the European southern border. With any means. In 2003 Italy signed an agreement with Gaddafi and sent oversea motorboats, cars and body-bags... funding detention centres and deportation flights. Since then, tens of thousands of immigrants and refugees every year are arrested in Libya and held in such inhuman conditions.

Centro di detenzione di Zlitan"People are suffering here! The food is bad, and the water is dirty. We are sick and there are pregnant women." Gift is 29 years old. She is from Nigeria. She was arrested three months ago, while she was walking with her husband on the street. They left two children in Tripoli, she said. She is not allowed to call them. Her husband has been repatriated the previous week. She is still here, alone, wearing the same clothes she had when she was taken prisoner. Before, she has been living in Libya for three years, working as a hairdresser, and she didn't have any idea to cross the sea towards Italy, as many of the other immigrants who are here.

Il direttore del campo di Zliten, Ahmed SalimIt is not the case of Y. Because he really dreamed about Europe. He is Eritrean and he deserted the army in order to seek for political asylum in Europe. He was apprehended in the sea. By the Libyans police. And locked here in Zlitan. Before entering in the office of the director – Ahmed Salim -, a policeman whispers something to him. When we ask him about the conditions of the prison, he answers with a trembling voice: "Everything is good." He is frightened. He knows that if he says something wrong he will be beaten. The director smiles in front of him and grants us he will not be deported. Within the next week he will be transferred to the detention centre of Misratah, 210 km east of Tripoli, where all the Eritreans refugees are concentrated.

Mezzi di pattugliamento al centro di ZuwarahIn the region of Zlitan, there are three other detention centres for immigrants, in Khums, Garabulli and Bin Ulid. They are smaller and detainees kept there are normally moved to the camp of Zlitan, which can hold up to 325 people. But how many detention centres are there in Libya? According to the evidences we collected in the last years, they are at least 28, mostly concentrated along the coast. There are three kinds of centres. There are concentration camps, like those of Sebha, Zlitan, Zawiyah, Kufrah and Misratah, where migrants and refugees are concentrated waiting for their deportation. Then there are smaller facilities, such as Qatrun, Brak, Shat, Ghat, Khums ... where aliens are held for a shorter period of time before being sent to the bigger camps. And then there are the prisons: Jadida, Fellah, Twaisha, Ain Zarah ... Common prisons I mean, with entire branches dedicated to undocumented foreigners. The most known one was the prison of Fellah, in Tripoli, but it was recently demolished to construct a new building, in line with the restyling of the entire city. Its function was replaced by Twaisha, the prison near the airport.

La chiesa di San Francesco, a TripoliKoubros managed to escape from Twaisha only few weeks ago. He is Eritrean, 27 years old. He used to live in Sudan, but after an Eritrean friend was deported from Khartoum, he suddenly decided to leave towards a safer place in Europe. He went out from Twaisha walking with crutches. He says he was seriously beaten by a drunk policeman who asked him money. Hopefully his Eritreans cell mates collect some money to let him free. To bribe a prison guard $ 300 is enough. I met him in front of the church of San Francesco, in Tripoli. Like every Friday, about fifty African migrants are waiting for the opening of Caritas. Tadrous is one of them. He was released last October from the prison of Surman. He is one of the few refugees having been judged by a court. His story interests me. It was on June 2008. They took the sea from Zuwarah, in 90 people. But after a few hours they decided to come back, because of the stormy sea, and they were arrested. The judge sentenced them to 5 months of detention, with the charge of illegal emigration. I ask him if he was given a lawyer. He simply smiles shaking the head. The answer is no.

Nothing strange, says the lawyer Abdussalam Edgaimish. Libyan law does not provide free legal aid for crimes punishable by less than three years. Edgaimish is the director of the Bar of Tripoli. He welcomes us in his office, in the First September road. He explains us that the practice of arrest and detention of immigrants have nor legal basis neither a validation from the court. Any Libyan citizen, according to the law, could not be deprived of liberty without a warrant of arrest. But for foreigners it is not the same. Police raids are usual. The practice is that of house-to-house raids in the suburbs of Tripoli.

Pattuglie a Zuwarah"Migrants are victims of a conspiracy between the two shores of the Mediterranean. Europe sees only a security problem, but nobody wants to talk about their rights. " Jumaa Atigha is also a lawyer of Tripoli, graduated in Rome in 1983. Since 1999, he chaired the Organization for the Human Rights of the Foundation led by the firstborn of Gaddafi, Saif al Islam. In 2007 he resigned. During his presidency he led a national campaign, making the Government release 1,000 political prisoners. He describes a country involved in a rapid change, but still far from an ideal situation with respect to individual and political freedom. Atigha knows well the conditions of detention in Libya. From 1991 to 1998 he has been jailed without trial, as a political prisoner. He tells us that torture is a common practice among the Libyan policemen. "The lack of awareness means that policemen think to serve justice, while they are torturing people"

Mustafa O. Attir think the same. He is professor of sociology in the Tripoli University of El Fatah. "It is not simply a problem of racism. Libyans are kind with foreigners. It is a matter of police." Attir knows what he says. He visited Libyan prisons as a researcher in 1972, 1984 and 1986. Police officers have no education – he tells us - and are instead educated to the concept of punishment.

Parrucchiere ghanese a TripoliSuddenly his words make me rethink to the Ghanaian hairdressers in the medina, the Chadian tailors, the Sudanese shops, the Egyptians waiters, the Moroccan ladies in the cafeterias, and the Africans cleaning the roads every night. While Eritreans refugees are hiding themselves in the suburbs of Gurji and Krimia, thousands of African immigrants live and work here, maybe exploited, but with a relative peace. Certainly for Sudaneses and Chadians people, everything is easier. They speak Arabic and they are Muslims. They have been living in Libya for tens of years and therefore they are quite tolerated. The same for Egyptians and Moroccans. Instead is different for Eritreans and Ethiopians. They are here only for a transit to Europe. Often they do not speak Arabic. Often they are Christians. And their grandparents fought against Libyans with the Italian colonial troops. And as they travel with the money for the crossing in the pocket, they are often stolen even in the street. For the Nigerians, and more generally for the Anglophone sub-Saharan, is different. If they are directed to Europe or not, it is not important. Their integration in the Libyan society clashes systematically with the racist stereotypes against Nigerians, linked to the crimes of some Nigerian criminal networks. They are accused of smuggling drugs and alcohol, exploiting prostitution, bringing the Hiv virus and perpetrating robbery and murders.

Università el Fateh, TripoliDuring 2007, professor Attir organized three conferences on the subject of immigration in the Arab countries. In Libya he is one of the greater experts. And he is ready to deny the figures circulating in Europe. "Two million immigrants in Libya are waiting to leave to Italy? It is not true." Actually there is no statistic at all. The Libyan population is five and a half million people. Foreigners can not reasonably be more than one million, including Arab immigrants. Most of them have never thought to cross the sea. And Libya need them, because its economy is growing up, and the country is underpopulated and its citizens don't want any more to do heavy and cheap labours. Attir is aware of the pressures that Europe is doing on Libya. But he also knows that "there is no way" to stop the transit of migrants in the sea.

Pattuglie a ZuwarahLibya has about 1,800 km of coastline, largely uninhabited. Colonel Khaled Musa, head of anti-immigration patrols in Zuwarah, don't really think that the six patrol boats promised by Italy will solve the problem. For sure they will help to control the coast between the Tunisian border, Ras Jdayr, and Sabratah. But it is only around 100 km. The 6% of the Libyan coast. And the departures have already moved on the coasts east of Tripoli, between Khums and Zlitan, more than 200 km from Zuwarah. The department of immigration of Zuwarah was created in 2005. The number of migrants arrested fell from 5,963 in 2005 to 1,132 in 2007. For the head of the investigations department, Sala el Ahrali, the figures show the success of the repressive measures. Many smugglers have been arrested, that is why the departures decreased. And the coast is patrolled every night, by cars. Every ten kilometres there is a police tent, on the beach. But only along 50 kilometres from the Tunisian border, from Farwah, to Mellitah, near the gas treatment plant owned the Italian Eni and the Libya's National Oil Company.

Jehad Nga for The New York TimesIt goes from Mellitah to Gela, in Sicily. Greenstream, this is its name, is the longest underwater pipeline in the Mediterranean. Ironically, it runs along the same route which leads thousands of migrants to Lampedusa. On the surface of the sea, EU sends its military forces to stop the transRit of human beings. While at the bottom of the sea, eight billions cubic meters of gas annually pass through the 520 km of pipes, among the bones of thousands of victims of migration. An image that perfectly summarizes the relationship of the last five years between Rome and Tripoli, leaded under the slogan "more oil, less immigrants".


Read also:
Libya: inside the immigrants detention centre of Misratah
Border Sahara: the detention centres in the Libyan desert
Download the Fortress Europe 2007 Report: Escape from Tripoli

martedì 31 marzo 2009

I sogni e le speranze di un futuro migliore per più di 500 persone sono naufragati nel Mediterraneo

Tragedia al largo della Libia centinaia di migranti dispersi

Di quattro barconi in difficoltà due, con quasi 600 persone a bordosono affondate. Salvate solo 23 clandestini. Giallo sull'intervento di nave italiana




TRIPOLI - Nuova tragedia del mare tra l'Africa e l'Italia: due barconi carichi di migranti sono affondati. A bordo c'erano centinaia di disperati e quasi tutti sono al momento dati per dispersi dai guardacoste libici che stanno conducendo le operazioni di soccorso. Le informazioni sull'accaduto sono ancora confuse. Si parla - a quanto riferito alla Reuters da funzionari locali - di quattro imbarcazioni in difficoltà non lontano dalla costa della Libia. Di queste due sono sicuramente affondate. Delle altre due non si sa niente, anche se il ministero dell'Interno libico ha reso noto che una nave cisterna italiana ha salvato 350 clandestini che si trovavano a bordo di una imbarcazione alla deriva. Per il momento sono state tratte in salvo 23 persone mentre di altre 21 sono stati recuperati i corpi senza vita. I dispersi: considerando che su una imbarcazione affondata si trovavano 253 persone e sull'altra 365, sono pertanto più di 500. Secondo quanto ha reso noto l'agenzia egiziana Mena, tutti i clandestini - molti dei quali di nazionalità egiziana - erano diretti in Italia. Una delle imbarcazioni era partita da Sid Belal Janzur, un sobborgo di Tripoli e dopo tre ore di navigazione il battello è affondato 30 chilometri al largo della Libia. Delle altre i libici affermano di non avere certezza del luogo di partenza. Quanto al salvataggio effettuato da una nave italiana, resta qualche incertezza. Fino alla tarda serata - secondo quanto si è appreso - sia del naufragio sia del soccorso da parte di una nave cisterna non era giunta alcuna segnalazione alle autorità italiane competenti per la ricerca e il soccorso in mare. L'ennesima tragedia sulla rotta tra la Libia e la Sicilia non ha comunque fermato i viaggi della disperazione verso l'Italia: oltre 400 extracomunitari sono approdati infatti nelle ultime ore sulle coste della Sicilia orientale, dopo i 222 giunti ieri a Lampedusa. Sbarchi che, ha assicurato il ministro dell'Interno Roberto Maroni, "termineranno il 15 maggio prossimo, quando entrerà in vigore l'accordo siglato dal governo italiano con quello libico sul pattugliamento congiunto delle coste".
Il primo barcone si è arenato nella serata di ieri sulla spiaggia di Scoglitti, una frazione di Vittoria, in provincia di Ragusa. A bordo c'erano 153 immigrati, tra cui 29 donne, che dopo le procedure di identificazione sono stati portati nella palestra comunale di Pozzallo. Una carretta di circa 20 metri con a bordo 249 persone, tra le quali 31 donne - tre incinte - e otto minori, è approdata invece all'alba a Portopalo di Capo Passero, nel siracusano. Gli extracomunitari, in gran parte somali ed eritrei, sono stati scortati in porto dall'unità navale delle Fiamme Gialle e da una motovedetta della Guardia Costiera. Un giovane somalo di 24 anni è stato arrestato dalla Guardia di Finanza, con l'accusa di essere lo scafista che ha condotto l'imbarcazione, partita dalle spiagge libiche. Intanto a Lampedusa si registra una nuova fuga dal Centro di identificazione ed espulsione: una ventina di migranti sono riusciti ad allontanarsi dal Centro, prima di essere bloccati qualche ora dopo dai carabinieri. Due di loro, sorpresi a rubare all'interno di alcune villette disabitate, sono stati arrestati; altri cinque sono stati denunciati per violazione di domicilio. Episodi che fanno salire nuovamente la tensione sull'isola, dove in questi momenti si trovano complessivamente 720 extracomunitari distribuiti tra il Cie di contrada Imbriacola e l'ex base Loran di Capo Ponente. Ieri il sindaco, Dino De Rubeis, aveva lamentato la mancanza di assistenza medica adeguata per i 222 migranti sbarcati nel pomeriggio. Affermazioni seccamente smentite dal responsabile del Dipartimento immigrazione del Viminale, Mario Morcone: "Il sindaco dice il falso. Sul molo, hanno operato quattro medici e un infermiere e l'ambulanza che il dipartimento libertà civili ha acquistato e che è costantemente a disposizione delle necessità sull'isola".
(31 marzo 2009)
Dalla Repubblica on line

lunedì 15 settembre 2008

MORTI MORTI E MORTI

Immigrati morti alle frontiere dell'Europa

Fortress Europe è una rassegna stampa che dal 1988 ad oggi fa memoria delle vittime della frontiera: 12.907 morti, di cui 4.892 dispersi. Sono soprattutto naufragi, ma anche incidenti stradali di tir carichi di uomini nascosti insieme alle merci. È il caldo nel Sahara o le nevi dei valichi montuosi, sono le mine dei campi di Evros, in Grecia, sono gli spari della polizia marocchina, dell'esercito turco o le torture delle carceri in Libia e Algeria. Per chi viaggia da sud, in un modo o nell´altro, di frontiera non è difficile morire... [Leggi tutto]
RAPPORTO AGOSTO 2008 - Più sbarchi, più stragi. Raddoppiano le vittime dell'immigrazione in Sicilia, di pari passo con l'aumento degli arrivi. Sempre più grave il bollettino dalle frontiere Ue: 270 i morti ad agosto, 179 dei quali tra Libia e Italia. È il bilancio più grave del 2008. Vittime anche in Algeria (14), Spagna (45), Grecia (1), Egitto (1) e Iran (30). Prosegue il viaggio di Fortress Europe attraverso il Mediterraneo. Dopo Grecia, Israele e Turchia, reportage sulla drammatica situazione di Cipro [...] [Archivio]

12/09/08

Italia

Un ragazzo afgano di 16 anni è stato trovato morto in un tir sulla nave Ionian Quuen giunta stamattina a Brindisi dallo scalo greco di Igoumenitsa
Ansa

10/09/08

Antigua

Intercettata a 7 miglia da Falmouth Harbor una barca di 12 metri con a bordo gli scheletri di 8 migranti africani finiti alla deriva sulla rotta per le Canarie. Imprecisato il numero dei dispersi. A bordo anche un passaporto maliano
Associated Press

09/09/08

Malta

Muore durante il trasporto in elicottero verso l'ospedale Mater Dei a La Valletta una donna soccorsa su una barca 60 miglia a sud di Malta
Times of Malta

09/09/08

Egitto

La polizia egiziana apre il fuoco su un gruppo di migranti lungo la frontiera israeliana. Due morti. Almeno 22 le vittime dall'inizio del 2008
Reuters

08/09/08

Spagna

Muore all'ospedale Nuestra Señora de Guadalupe, sull'isola canaria di Gomera, uno dei 118 migranti sbarcati due giorni fa
El Pais

05/09/08

Algeria

Ritrovato un cadavere sulla spiaggia di Oued Saboun, vicino Skikda, annegato sulle rotte per la Sardegna
Quotidien d'Oran

03/09/08

Malta

5 dispersi al largo di Malta. Lo sostengono 85 naufraghi soccorsi dalla nave cisterna Johan Shulte, 97 miglia a sud dell'isola
Times of Malta

04/09/08

Spagna

Soccorsi naufraghi alla deriva, 5 miglia al largo di Arguineguin, alle Canarie. A bordo della barca i cadaveri di 13 uomini morti di stenti. Un altro corpo recuperato in mare. Erano partiti 12 giorni fa dalla Mauritania
El Pais

30/08/08

Algeria

Affonda sulla rotta per la Sardegna, al largo di Annaba, un'imbarcazione carica di migranti. 14 dispersi in mare
El Khabar

28/08/08

Tunisia

Naufragio nelle acque dell'isola di Zembra, al largo di Sidi Da'ud. Morti 5 ragazzi
Tunisa Watch

28/08/08

Sahara occidentale

Intercettata al largo di Dakhla un'imbarcazione con 51 migranti a bordo. Tra loro i corpi di 6 uomini morti di stenti durante la traversata
Le Monde

27/08/08

Malta

Naufragio 40 miglia a sud di Malta. Affonda un gommone nel mare in tempesta. 70 dispersi in mare. Otto i superstiti, salvati dal motopesca Madonna di Pompei. Tre cadaveri avvistati da un elicottero tedesco impegnato in missione Frontex
Reuters

26/08/08

Spagna

Soccorsa imbarcazione semiaffondata alla deriva, al largo dell'isola di Alborán, vicino Almería. Secondo il racconto dei superstiti, 35 migranti, tra cui tre bambini, sarebbero morti durante la traversata. I loro corpi sono stati abbandonati in mare
AP

24/08/08

Malta

Il mercantile danese Stadt Goslar soccorre 77 naufraghi al largo di Malta. Uno di loro sostiene che due giorni prima 27 persone siano annegate dopo il rovesciamento di un'imbarcazione al largo della Libia
Ansa

21/08/08

Iran

Trenta rifugiati afgani morti e 83 feriti in un incidente stradale di un camion che trasportava 125 persone, nella provincia meridionale di Fars, a Khiareh
AFP

19/08/08

Egitto

Ucciso sudanese di 27 anni sotto gli spari della polizia egiziana, alla frontiera con Israele. 20 morti dall'inizio dell'anno
Reuters

19/08/08

Turchia

Imbarcazione si rovescia in mare al largo di Didimi. Un morto
Reuters

12/08/08

Italia

Secondo il racconto di 28 somali sbarcati a Ognina, vicino Siracusa, nella traversata sarebbero morti un uomo e una donna. I loro corpi sarebbero stati gettati in mare
Ansa

05/08/08

Spagna

Ritrovato il corpo senza vita di un immigrato nella zona di Aguadú, a Melilla
Diario Sur

04/08/08

Libia

75 somali dispersi al largo delle coste libiche, dopo il naufragio delle due imbarcazioni su cui viaggiavano verso l'Italia
Mareeg

04/08/08

Spagna

Ritrovati i resti di un migrante nelle acque di Rincón en las Palmas, sull'isola di Gran Canaria
Europa Press

02/08/08

Spagna

Ritrovato il corpo senza vita di un immigrato nelle acque di Calahonda, a Granada
Ideal

02/08/08

Spagna

Sbarco a Cuevas del Almanzora, a Almeria. Un disperso in mare
El Pais

31/07/08

Malta

Imbarcazione soccorsa 79 miglia a sud di Malta dalle navi Northumberland e Vittorin. Recuperati i cadaveri di 2 donne, una era incinta
Times of Malta

31/07/08

Turchia

Ritrovati ai lati di una strada nel quartiere Küçükçekmece, a Istanbul, i cadaveri di 13 migranti morti asfissiati nel camion dove viaggiavano nascosti, con un gruppo di 140 persone, dalla città di Van
Turkish Daily News

29/07/08

Algeria

Secondo il racconto dei superstiti, 38 uomini sarebbero dispersi tra l'Algeria e la Sardegna, dopo che le due imbarcazioni su cui viaggiavano si sono rovesciate nel mare in tempesta
Fortress Europe

29/07/08

Libia

Affonda imbarcazione 150 miglia a sud est di Lampedusa, 7 dispersi. I superstiti soccorsi dai motopesca italiani Aries e Victoria
Repubblica

27/07/08

Italia

Morti durante la traversata del Canale di Sicilia due bambini di due e quattro anni. I corpi abbandonati in mare
Corriere

25/07/08

Spagna

Un morto tra i passeggeri a bordo di un cayuco sbarcato ad Alajeró, alle isole Canarie
El Pais

23/07/08

Spagna

Ritrovati sulle coste di Algarrobo, vicino Malaga, i resti di un bambino di quattro anni, annegato sulle rotte per la costa andalusa
El Pais

23/07/08

Francia

Naufragio al largo dell'isola francese di Mayotte, nell'Oceano Indiano. Almeno 6 morti, molti i dispersi
Le Monde

23/07/08

Francia

Eritreo diretto in Inghilterra ucciso in un'area di sosta dell'A26 a Saint Hilaire Cottes, vicino Pas de Calais, vittima di un pestaggio dei suoi passeurs
France Presse

21/07/08

Italia

Sospese le ricerche di un'imbarcazione di ferro di 25 metri, segnalata alla deriva a 27 miglia a sud est da Porto Palo. L'allarme era stato lanciato da due pescherecci, che però non hanno notato persone a bordo
Ansa

20/07/08

Egitto

La polizia egiziana uccide un migrante sudanese alla frontiera con Israele. Già 17 le vittime dall'inizio del 2008
Reuters

18/07/08

Malta

Recuperato al largo dell'isola il cadavere di un immigrato
Times of Malta

16/07/08

Malta

Ritrovato il relitto di un'imbarcazione 28 miglia a ovest da Malta. Potrebbe trattarsi di una barca dispersa nei giorni scorsi
Times of Malta

15/07/08

Francia

Uomo morto investito da un camion sulla A16, all'altezza di Transmarck, vicino Calais, dove si trovava per passare clandestinamente la frontiera con l'Inghilterra
France Presse

14/07/08

Italia

Tre morti e 30 dispersi, 75 miglia a sud est di Lampedusa, dopo il rovesciamento di un gommone con 76 passeggeri a bordo
Repubblica

13/07/08

Spagna

Morti due superstiti della piroga soccorsa l'11 luglio alle Canarie. Erano ricoverati in condizioni critiche. Secondo le dichiarazioni dei passeggeri, i corpi di altri 11 persone furono abbandonati in mare durante vari giorni passati alla deriva senza acqua né cibo
Gara

12/07/08

Egitto

Ahmed Salim Oweid, egiziano, ucciso dagli spari della polizia di frontiera mentre aiutava un gruppo di 30 migranti a entrare clandestinamente in Israele dal Sinai
Reuters

11/07/08

Spagna

Soccorsa imbarcazione alla deriva al largo dell'isola Gomera, alle Canarie. A bordo ritrovati i cadaveri di 4 persone
El Pais

10/07/08

Malta

Si rovescia imbarcazione al largo di Malta, muoiono tre donne, una delle quali incinta
Times of Malta

09/07/08

Spagna

Avvisata dal veliero Telefónica Negra, la Guardia Civil soccorre una barca alla deriva da 5 giorni, 27 miglia a sud di Punta Sabinal, a ovest di Almeria. I superstiti parlano di 14 morti tra cui 9 bambini, i cui corpi sono stati abbandonati in mare. Un'altra donna muore prima dell'arrivo al porto. Quattro persone sono ricoverate in condizioni critiche
El Pais

07/07/08

Spagna

Si rovescia un gommone con 37 passeggeri durante le operazioni di soccorso 50 miglia al largo di Motril, Granada. 14 i dispersi, tra cui 4 donne e un bambino
El Pais

06/07/08

Libia

15 somali morti disidratati nel deserto libico alla frontiera con il Sudan, rimasti bloccati per dieci giorni dopo un guasto al motore della macchina
Tripoli Post

04/07/08

Italia

Ritrovato un iracheno morto nella stiva del traghetto greco Icarus in sosta al porto di Venezia. È la terza vittima in due settimane nel porto
Reuters

30/06/08

Malta

Ritrovato un corpo in avanzato stato di decomposizione al largo di Zonqor Point a sud dell'isola
Ansa

28/06/08

Italia

Rinvenuto il corpo senza vita di un iraqeno in un camion di cocomeri, su un traghetto partito dalla Grecia e arrivato a Venezia
Gazzettino

28/06/08

Egitto

La polizia egiziana apre il fuoco su un gruppo di migranti lungo la frontiera israeliana a sud di Rafah. Muoiono due persone, tra cui una bambina di sette anni
Reuters

26/06/08

Malta

Naufragio 32 miglia a sud di Malta. Tre morti
Sky

22/06/08

Italia

Uomo trovato morto in un container nel porto di Venezia e proveniente da Igoumenitsa in Grecia
Repubblica

21/06/08

Algeria

Ritrovato un cadavere sulla spiaggia di Château Vert, a Skikda, vicino Annaba, annegato sulle rotte per la Sardegna
El Watan

20/06/08

Spagna

4 migranti sbarcati tre giorni fa alle Canarie sono morti all'ospedale La Candelaria e all'ospedale Universitario di Tenerife dove erano ricoverati
Noticias de Navarra

19/06/08

Malta

Secondo Antonio Sardo, il comandante del motopesca Gamber, una delle donne soccorse ha partorito un bambino morto durante la traversata
Il Tempo

19/06/08

Malta

Il peschereccio italiano "Gambero" soccorre altri 25 naufraghi 52 miglia a sud di Malta. Un disperso
Repubblica

19/06/08

Egitto

La polizia egiziana spara e uccide un uomo lungo la frontiera con Israele. Dall'inizio del 2008 almeno 14 persone sono state uccise lungo la frontiera del Sinai
Reuters

17/06/08

Algeria

Ripescato un cadavere in avanzato stato di decomposizione 10 miglia al largo di Ras El Hamra, sulla rotta tra Annaba e la Sardegna
El Watan

15/06/08

Malta

Soccorsi dal peschereccio italiano Gambero 28 somali aggrappati a gabbie per la pesca dei tonni dopo naufragio 55 miglia a sud di Malta. Sei dispersi tra cui alcuni bambini
Repubblica

14/06/08

Malta

Ritrovato un corpo in avanzato stato di decomposizione vicino Marsaxlokk
Times of Malta

12/06/08

Turchia

Un cittadino somalo, di nome Adam Terry, muore ucciso da un colpo di arma da fuoco durante una protesta esplosa nel campo di detenzione di Kırklareli vicino alla frontiera con Bulgaria e Grecia
Anatolie

11/06/08

Malta

Un cadavere recuperato dalla motovedetta Fiorillo della Guardia costiera italiana 54 miglia a sud dell'isola
Ansa

10/06/08

Turchia

Si rovescia in un incidente a Dogubayazit, nella Turchia orientale, un camion carico di migranti. 2 morti
Haber

07/06/08

Libia

Naufragio al largo di Zuwarah. Recuperati 40 cadaveri. Almeno 100 i dispersi. Un solo superstite
Repubblica

07/06/08

Italia

Recuperato un secondo cadavere sull'isola di Linosa. Un altro corpo è stato ripescato due miglia a sud di Lampedusa
Ansa

06/06/08

Italia

Scoperto un cadavere sugli scogli di Linosa, la più piccola delle isole Pelagie
Ansa

06/06/08

Libia

Naufragio al largo delle coste libıche. Recuperati 13 cadaveri. Tre dei corpi sono in avanzato stato di decomposizione e potrebbero pertanto appartenere a un secondo naufragio di cui però non si ha nessuna notizia
Repubblica

02/06/08

Italia

Ripescato il cadavere di una donna 36 miglia a sud ovest di Agrigento. Si tratta dell'ottavo corpo senza vita ritrovato negli ultimi tre giorni tra Agrigento e Lampedusa
Ansa

02/06/08

Italia

Ritrovato il corpo senza vita di una donna sulla spiaggia di cala Maluk, a Lampedusa
Adnkronos

01/06/08

Italia

Un cadavere ripescato a 300 metri da Punta Sottile, a Lampedusa. Il corpo senza vita di un altro naufrago, in avanzato stato di decomposizione, è stato individuato a 14 miglia dalla costa, mentre nella tarda serata di venerdì un altro cadavere è stato recuperato al largo di Lampedusa
Adnkronos

31/05/08

Italia

Un cadavere recuperato un miglio a est di Lampedusa, dopo la segnalazione di un diportista
Ansa

29/05/08

Italia

Il corpo di un uomo, in avanzato stato di decomposizione, è stato trovato a Castelvetrano (Trapani) sulla spiaggia della riserva naturale della foce del fiume Belice
Ansa

28/05/08

Cipro

Un uomo muore investito tentando di entrare nella zona greca dell'isola, all'altezza di Larnaca
Turkish Daily News

28/05/08

Regno Unito

Nascosti sulla nave cargo russa Pascal, salpata 12 giorni fa con un carico di fosfati da Sfax, in Tunisia, due uomini vengono ritrovati senza vita nel porto di Ayr
Guardian

26/05/08

Malta

Il peschereccio italiano Pegaso soccorre in mare 13 naufraghi. Altri 5 sono dati per dispersi
Times of Malta

26/05/08

Spagna

Intercettata un'imbarcazione a un miglio da San Bartolomé de Tirajana (Gran Canaria}. A bordo due morti. Una terza persona, ricoverata in gravi condizioni al Hospital Insular, muore poco dopo
Abc

24/05/08

Malta

Dopo tre giorni di ricerche, risulta dispersa 70 miglia a sud di Malta un'imbarcazione con 28 migranti a bordo
Times of Malta

23/05/08

Italia

Recuperato un cadavere al largo delle coste di Pozzallo, nel ragusano
Adnkronos

22/05/08

Algeria

Ripescati lungo le coste di Cherchell, tra Algeri e Oran, i corpi di due migranti vittime di un naufragio
Quotidien d'Oran

22/05/08

Malta

Recuperati sei cadaveri negli ultimi giorni a 50 miglia dall'isola
Times of Malta

20/05/08

Grecia

Recuperato un cadavere nelle acque di Samos
Yen

16/05/08

Grecia

Dispersi i 21 passeggeri di un gommone respinto in mare dalla Guardia costiera di Samos. Secondo l'unico passeggero riuscito a raggiungere l'isola a nuoto, sarebbero tutti annegati dopo l'affondamento del gommone, forato in più punti dalle autorità greche
Reuters
10/05/08

Tunisia

Naufragio lungo le coste di Teboulba, 3 cadaveri recuperati e 47 dispersi in mare. I 16 superstiti ricoverati all'ospedale di Monastir Reuters
10/05/08

Tunisia

Sale a 37 il bilancio delle vittime del naufragio di Chebba dello scorso 24 aprile, secondo la Ligue tunisienne des droits de l'homme Ltdh

08/05/08

Malta

Recuperati tre cadaveri vicino alla spiaggia di Delimara, vittime di un naufragio
Times of Malta

06/05/08

Algeria

Ritrovato nelle acque di Cap Carbon, vicino Arzew, il cadavere di un uomo annegato sulla rotta per la Spagna
El Watan

06/05/08

Marocco

7 dei 42 superstiti del naufragio di Hoceima del 28 aprile sono morti di stenti una volta deportati e abbandonati alla frontiera algerina nella provincia di Oujda
Fortress Europe

01/05/08

Belgio

Ebenizer Folefack Sontsa, camerunese, di 32 anni, si toglie la vita nel centro di detenzione per immigrati di Merksplas. Si trovava in cella di isolamento dopo un tentativo di rimpatrio su un volo di linea, fallito per le proteste di alcuni passeggeri
Le Soir

28/04/08

Marocco

Naufragio al largo di Al Hoceima sulle rotte per la Spagna. Almeno 36 morti, tra cui 2 donne e 4 bambini
El Pais

28/04/08

Turchia

Durante un'espulsione in Iraq, la polizia turca getta 18 uomini in un fiume lungo la frontiera a Habur, nella provincia di Sirnak. In 4 muoiono annegati
Turkish Daily News

25/04/08

Italia

Due uomini finiscono in mare durante le operazioni di salvataggio di una nave, 80 miglia a sud di Lampedusa. Nonostante i soccorsi, uno dei due muore annegato
Ansa

24/04/08

Tunisia

Naufragio al largo di Chebba sulle rotte per Lampedusa. 3 morti e 20 dispersi
Reuters

23/04/08

Spagna

Sale a 5 il bilancio delle vittime del cargo Rosa Delmas
Canarias 7

21/04/08

Spagna

Ritrovati a bordo della nave cargo "Rosa Delmas" sbarcata nel porto di Fuerteventura, alle Canarie, i cadaveri di due uomini che viaggiavano nascosti nella stiva insieme ad altre 11 persone, 4 delle quali sono state ricoverate in gravi condizioni di salute
La Provincia

17/04/08

Egitto

Rifugiato eritreo ucciso dagli spari della polizia di frontiera lungo il confine con Israele
Reuters

09/04/08

Algeria

Naufragio sulle rotte per la Spagna al largo di Béthioua, vicino Oran. 13 corpi recuperati vicino al porto e a Mers El-Hadjadj, 3 i dispersi in mare
Algeria Watch

08/04/08

Algeria

Ripescati in mare, a due miglia da Cap Carbon, nella provincia di Arzew, i corpi di 8 uomini annegati sulle rotte per la Spagna
El Khabar

02/04/08

Algeria

Le autorità algerine dichiarano di avere ripescato in mare, sulle rotte per la Spagna e l'Italia, i corpi di 94 migranti nel 2007. E dall'inizio del 2008 le vittime censite sono già 13
Jana

30/03/08

Spagna

Ripescato un cadavere sulle spiagge di Melilla. Un altro corpo era stato trovato a Melilla lo scorso 22 marzo sulla spiaggia di Beni Enzar
Diario Sur

30/03/08

Algeria

Partiti tre settimane fa da Mostaganem per la Spagna, 3 uomini di Tiaret risultano dispersi in mare. Le salme di altre due vittime, di Tiaret e Rahouia, sono state rimpatriate dalla Spagna
Quotidien d'Oran

27/03/08

Egitto

Due ivoriani ammazzati sotto il fuoco della polizia egiziana mentre tentavano di valicare la frontiera israeliana lungo il Sinai
Reuters

27/03/08

Sahara occ.

Ripescati in mare sulle coste di Dakhla i cadaveri di tre uomini e una donna, annegati sulle rotte per le Canarie. I dispersi potrebbero essere decine
Assabah

23/03/08

Turchia

Recuperati 6 cadaveri, tra cui quello di una donna somala, Ayse Abdurrahman, al largo di Tekagac, vicino a Didim, nella provincia di Aydin, vittime di un naufragio che potrebbe aver fatto altre vittime
Xinhua

19/03/08

Libia

Secondo la testimonianza di un superstite, raccolta a Metlaoui, in Tunisia, il 19 marzo 2008 una nave con 380 passeggeri sarebbe affondata nelle acque di Zawiyah, sulle rotte per la Sicilia. Una quarantina le vittime
Corriere della Sera

18/03/08

Egitto

La polizia egiziana spara su un gruppo di migranti che tentano di valicare la frontiera israeliana. Una donna eritrea di 25 anni muore ammazzata. È l'ottava vittima dall'inizio dell'anno
Reuters

15/03/08

Turchia

Naufragio sulle rotte per la Grecia, nella provincia di Hatay. Recuperati 4 cadaveri
Turkish Press

05/03/08

Spagna

Due morti ritrovati a bordo di una piroga sbarcata alle Canarie, al porto di Los Cristianos, sull'isola di Tenerife
Afp

03/03/08

Algeria

Ripescato un cadavere lungo le coste di Béthioua, vicino a Oran
Le Quotidien d'Oran

01/03/08

Spagna

Ripescato il cadavere di una donna, annegata davanti la costa di Caños de Meca, a Barbate, vicino Cádiz
Abc

25/02/08

Egitto

Un'altra donna eritrea uccisa sotto gli spari della polizia di frontiera egiziana lungo il confine con Israele
Reuters

19/02/08

Egitto

La polizia egiziana ammazza un sudanese, Ermeniry Khasheef, al confine con Israele sparandogli alla schiena mentre tentava di superare la barriera di filo spinato vicino Rafah
Amnesty

16/02/08

Egitto

La polizia egiziana ammazza una donna eritrea, Mervat Mer Hatover, al confine con Israele sparandole mentre tentava di saltare la barriera di filo spinato nella regione di El Kuntilla nel sud della penisola del Sinai
Amnesty

13/02/08

Marocco

Naufragio nelle acque di Tarfaya sulla rotta per le isole Canarie, 24 dispersi
Abc

06/02/08

Spagna

A Ceuta, un uomo muore schiacciato sotto le ruote dell'autobus turistico sotto il quale si era nascosto per imbarcarsi verso Algeciras
El Pais

03/02/08

Spagna

Ripescati i cadaveri di due migranti annegati, uno sulla spiaggia di La Barrosa, a Chiclana (Cadiz) e l'altro davanti a Isleta a Tarifa
El Pais

01/02/08

Algeria

Naufragio al largo di Annata, sulle rotte per la Sardegna, almeno 6 i dispersi
Le Quotidien d'Oran

30/01/08

Egitto

La polizia egiziana ammazza due migranti al confine con Israele a colpi di arma da fuoco. Le vittime sono un ragazzo di 22 anni e una ragazza di 18. Un altro migrante era stato ucciso all'inizio di gennaio
Reuters

30/01/08

Grecia

Ritrovato un cadavere sul traghetto di linea Patrasso-Venezia, nella stiva dove si era nascosto per raggiungere l'Italia
Ekathimerini

26/01/08

Algeria

Un cadavere ripescato a La Marsa, nel distretto di Ben Azzouz, a Skikda
Le Quotidien d'Oran
22/01/08

Italia

Afgano di 14 anni muore scorticato dall'asfalto, mentre viaggiava nascosto legato sotto un camion partito dalla Grecia e sbarcato ad Ancona. Il corpo è stato ritrovato a Bertinoro, in provincia di Forlì Cesena Romagna Oggi
22/01/08

Spagna

Sbarco a Torre del Puerco, a Conil (Cadiz). L'imbarcazione si rovescia a solo un metro dalla spiaggia, due uomini muoiono annegati El Pais

22/01/08

Eritrea

L'esercito eritreo spara su due soldati che stavano disertando tentando di valicare il confine con l'Etiopia. Uno muore ammazzato
Reuters

19/01/08

Mali

Intervistato di ritorno in India, Balihar Singh racconta di aver perso 8 compagni di viaggio quattordici mesi prima, nel 2006 morti di stenti attraversando il deserto del Sahara per raggiungere le coste del Mediterraneo
Le Monde
15/01/08

Grecia

Si rovescia un'imbarcazione mentre tentava di attraversare il fiume Evros, che separa la Turchia dalla Grecia. Una donna muore annegata nelle acque gelate Ana
15/01/08

Spagna

Sale a 8 il numero di cadaveri recuperati lungo le coste di Barbate, in Andalusia, dall'inizio dell'anno El Pais
13/01/08

Spagna

Soccorsa un'imbarcazione 90 miglia a sud dell'isola di Gran Canaria. A bordo 3 morti El Pais
11/01/08

Italia

Un uomo si tuffa in mare da un gommone alla deriva, 50 miglia a sud di Lampedusa, per raggiungere a nuoto un vicino peschereccio e chiedere aiuto. Ma appena a bordo viene ributtato in mare dal comandante Mariano Ruggiero dopo una colluttazione e muore annegato Repubblica
10/01/08

Spagna

Ritrovato un settimo cadavere a Barbate Abc
06/01/08

Spagna

Scoperti a Los Caños, Barbate, i cadaveri di sei migranti annegati El Pais
04/01/08

Sahara Occidentale

Recuperati da una barca di pescatori, i resti di 4 migranti annegati, 270 km a sud di Dakhla, al largo di Cap Barbars Panapress

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