sabato 7 aprile 2012

.......WOODCOCK......Bravo !!!!

La carriera di H.J. Woodcock, il pm delle inchieste spettacolari

Sono tre le procure che indagano sulle presunte malversazioni della tesoreria leghista: Milano, Reggio Calabria e Napoli. Quella di Napoli è un’inchiesta nata nel 2011 ed è a sua volta un’appendice di altre indagini, aperte sulle presunte tangenti internazionali della Finmeccanica.
Henry John Woodcock (Credits: La Presse)I due pm Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli chiedono ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico un approfondimento specifico su Francesco Belsito, il tesoriere della Lega. La risposta arriva loro il 30 marzo 2012 e scatena il caso: le intercettazioni più rilevanti e devastanti sono tutte lì dentro.
Va detto, peraltro, che il pubblico ministero Woodcock non brilla per risultati giudiziari. Sei anni fa il presidente della Camera Gianfranco Fini gli consigliò bruscamente di smetterla: “Woodcock” disse il 18 giugno 2006 l’allora leader di An “è un signore che in un paese serio avrebbe cambiato già mestiere”. Oggi c’è chi, più ironicamente, segnala su Twitter che invece la Lega deve tremare, non fosse altro per questioni squisitamente statistiche: perché prima o poi il pm arriverà a chiudere un’inchiesta con una condanna. E forse questa potrebbe essere la volta buona…
Alla fine del 2010 Panorama aveva calcolato che nella sua carriera il pm avesse fatto arrestare più di 210 persone: 15 l’anno se si parte dal 1996, quando è entrato in magistratura. Anche questa statistica, nel frattempo, si è allungata.
Look e origini britanniche, ma forte accento napoletano, Woodcock trasloca nel settembre 2009 dalla procura di Potenza a quella di Napoli, ed è già uno dei pm più controversi d’Italia. Arriva in Basilicata nel 1999 e catapulta la piccola procura al centro delle attenzioni mediatiche. Nel 2003 parte come un turbine l’indagine Vipgate: 78 indagati, fra cui Tony Renis e due ministri (Maurizio Gasparri e Antonio Marzano), accusati di associazione per delinquere, turbativa d’appalto, estorsione, corruzione e favoreggiamento: il giudice respinge gli arresti e dichiara l’incompetenza di Potenza, e Roma archivia.
Altre inchieste sono entrate di prepotenza nel lessico giudiziario: come Vallettopoli, che a sua volta stata trasferita ad altri tribunali e in nulla se si esclude la condanna (a Milano) di Fabrizio Corona. Nel 2006 il pm ottiene l’arresto di Vittorio Emanuele e di altri sette per corruzione, falso, sfruttamento della prostituzione: nel marzo 2007 la procura di Como, dove l’inchiesta approda per competenza territoriale, chiude con un’archiviazione.
Il 23 settembre da Roma arriva lo schiaffo finale: tutti assolti perché “il fatto non sussiste”.
Intanto, mentre la gogna mediatica si abbatte con fiorza sulla Lega (a un mese dalle eleziooni amministrative) qualcuno ricorda che Woodcock due anni fa si era pubblicamente dichiarato “contro la logica di sbattere il mostro” in prima pagina: il pm lo aveva scritto nella prefazione al libro della fidanzata Federica Sciarelli, “Il mostro innocente” (Rizzoli), che racconta la storia di Gino Girolimoni. L’uomo che fu accusato ingiustamente di essere “il mostro di Roma”.
foto...Henry John Woodcock (Credits: La Presse)
http://blog.panorama.it/italia/2012/04/06/la-carriera-di-hj-woodcock-il-pm-delle-inchieste-spettacolari/



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