martedì 2 agosto 2011

Soccorso barcone di immigrati Nella stiva 25 morti soffocati

Soccorso barcone di immigrati Nella stiva 25 morti soffocati

Dopo poche ore di viaggio, i gas provocati dal motore dell'imbarcazione avrebbero reso l'aria irrespirabile


LAMPEDUSA - Sono 25 sacchi di tela plastificata, color verde bluastro, disposti uno accanto all'altro sul molo Favaloro di Lampedusa il simbolo dell'ultima tragedia della disperazione del canale di Sicilia. In ogni sacco c'è il cadavere di un africano. Sono tutti giovani partiti dalla Libia - secondo le prime indicazioni - tre giorni fa, stipati sotto il ponte in un luogo angusto (il cui unico accesso è un boccaporto di 55 centimetri) che è anche sala macchine, e morti per la mancanza di aria e per i fumi che si sprigionavano dal vecchio motore. Secondo i primi rilievi medici i migranti sarebbero morti da circa 48 ore. I cadaveri infatti mostrano i primi segni della decomposizione, accelerata dalle condizioni in cui si trovavano i corpi. Da una prima ricostruzione, effettuata ascoltando alcune dichiarazioni di altri africani, sembrerebbe che le vittime siano state le prime persone a salire sull'imbarcazione lunga 15 metri prendendo posto nella parte inferiore. Subito dopo, sono saliti sul barcone gli altri migranti. L'ultimo soccorso a un barcone diretto a Lampedusa dal Nord Africa si era verificato il 17 luglio: su un natante si trovavano 231 persone tra cui nove bambini. Nell'aprile scorso in un naufragio a 39 miglia a Sud dell'isola pelagica morirono oltre 250 migranti.



SOFFOCATI DAI GAS DEL MOTORE - Dopo poche ore di viaggio i gas provocati dal motore della vecchia imbarcazione avrebbero reso l'aria irrespirabile nella stiva della barca. Le persone intrappolate nel piccolissimo spazio avrebbero tentato di uscire dalla botola ma la fuga è stata resa impossibile anche dal fatto che nella parte superiore dell'imbarcazione si trovavano gli altri migranti. Il viaggio, sempre secondo le prime indicazioni, sarebbe durato oltre tre giorni e i cadaveri sono stati ritrovati in stato di parziale decomposizione dai vigili del fuoco di Lampedusa che li hanno recuperati. «Sei dei 25 migranti morti verranno seppelliti nel nostro cimitero». Lo annuncia il sindaco dell'isola De Rubeis. «Gli altri cadaveri», aggiunge, «saranno portati a Porto Empedocle e trasferiti dove ci sono posti liberi. Per il trasporto verrà usata la nave traghetto Moby».

LA PROCURA DI AGRIGENTO APRE INCHIESTA - Intanto la procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d'inchiesta. L'indagine, a carico di ignoti, ipotizza i reati di morte come conseguenza di altro reato e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. «Faremo eseguire l'autopsia sui cadaveri », ha detto il procuratore di Agrigento Renato Di Natale, «per ricostruire precisamente le cause della morte anche se, dai primi accertamenti, pare che il decesso sia causato da asfissia. La polizia interrogherà gli altri migranti per cercare di capire cosa sia avvenuto sul barcone che è sotto sequestro». I magistrati spiegano che la morte delle persone sul barcone potrebbe essere avvenuta in acque internazionali. I cadaveri per ora sono stati sistemati nelle bare che erano state acquistate da «Lampedusa accoglienza», la coop che si occupa della gestione del Cie dell'isola, in occasione di un altro naufragio. Le salme, dopo l'autorizzazione della procura, dovrebbero essere trasportate a Porto Empedocle dove dovrebbe svolgersi l'autopsia.

L'ALLARME - Prima una telefonata di allarme per un barcone nel canale di Sicilia. Poi la conferma dopo l'avvistamento da parte di un elicottero della Guardia di Finanza del natante a 70 miglia a Sud di Lampedusa in acque libiche e quindi l'invio dall'isola di tre motovedette: una della gdf e due della guardia costiera. Così dopo l'allarme è cominciato il soccorso dello scafo con 271 migranti a bordo e 25 trovati cadaveri. «Ieri sera una nostra motovedetta ha intercettato a 35 miglia da Lampedusa un barcone con circa 300 migranti. Tirava un forte vento di maestrale e il mare era forza quattro», spiega il comandante della Capitaneria di Porto di Lampedusa Antonio Morana, «Dal porto dell'isola sono partite due motovedette: una nostra e una della Finanza. La barca con i migranti intanto ha continuato a navigare scortata». «A un miglio dal porto», ha spiegato, «ha avuto un'avaria e quattro nostri uomini a quel punto sono saliti a bordo e hanno scoperto i 25 cadaveri nella stiva. I superstiti sono stati trasferiti sulle motovedette e condotti a terra. La barca è stata ormeggiata nel porto di Favaloro e i cadaveri sono stati portati a terra». Intanto proprio al molo Favaloro è approdata un'imbarcazione con 53 migranti, che dicono di essere tunisini. Il natante era stato avvistato dalla Guardia di Finanza poco prima che giungesse in porto.

NESSUN RISCHIO SANITARIO A LAMPEDUSA - I ministri dell'Interno Roberto Maroni e della Salute Ferruccio Fazio stanno seguendo attentamente le operazioni connesse allo sbarco dei migranti. Le operazioni, sottolinea il Viminale, vengono costantemente affrontate dalle strutture sanitarie provinciali che operano sull'isola, in continuo contatto con la Protezione Civile Nazionale e la Prefettura di Agrigento. Il ministero della Salute ha inoltre inviato a Lampedusa specialisti sanitari di supporto alle strutture locali che «hanno escluso la possibilità di rischi per la salute della popolazione e dei migranti». È quanto affermato dal sottosegretario all'Interno Sonia Viale.

01 agosto 2011
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