lunedì 3 novembre 2008

SACCONI E L'IMMIGRAZIONE (lingua,casa e lavoro)

Presentazione del XVIII Dossier statistico immigrazione Caritas/Migrantes, contestato il ministro Sacconi

30.10.2008 15:10:55

Sacconi_Maurizio2.jpgRoma - Si è tenuto questa mattina presso il Teatro Orione di Roma la presentazione del XVIII Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes. L'evento è stato introdotto dal saluto di monsignor Piergiorgio Saviola, della Fondazione Migrantes, il quale ha presentato il dossier come "un'occasione per dibattere con serenità su un nodo importante della nostra società, che è quello dell'immigrazione. La grande affidabilità della redazione che ha lavorato al dossier, che ha raggiunto la sua 18esima edizione rende questo lavoro un punto importante di partenza per una campagna di sensibilizzazione del tema". Saviola ha poi ricordato a chi si occupa di questo argomento "di non dimenticare mai l'emigrazione italiana di ieri. Gli italiani hanno conosciuto disprezzo e difficoltà, ma anche accoglienza e solidarietà negli altri paesi. Non bisogna abdicare al rispetto e all'accoglienza per lo straniero".

E' stato compito di Franco Pittau, curatore del dossier, presentare questo preciso lavoro statistico. E proprio dai numeri è partito Pittau affermando che "in Italia ci sono tra i 3,5 e i 4 milioni di immigrati regolari con un aumento rispetto all'anno precedente di diverse centinaia di migliaia, nonostante la congiura economica poco favorevole. Dalla Lombardia, che conta quasi un milione di immigrati alla Sardegna che ne conta solo 25 mila l'immigrazione tocca tutte le regioni della penisola. Lavorativamente parlando questo fenomeno riguarda tre principali settori: l'edilizia, l'agricoltura e gli aiuti alle famiglie". Pittau invita la gente alla riflessione e chiede di "non aver paura degli stranieri, che sono anche una fonte di crescita economica. Non bisogna poi - continua Pittau - assolutamente cadere nell'errore di equiparare l'immigrazione con la violenza, come troppo spesso accade negli ultimi tempi. Infine - conclude - bisognerebbe rivedere il sistema normativo sull'argomento: gli immigrati hanno bisogno di essere aiutati ad inserirsi".

La presentazione ha visto inoltre l'intervento di Filomeno Lopes, giornalista di Radio Vaticana, come voce che esprimesse il punto di vista degli immigrati. Lopes ha affermato che il dossier affronta "un tema controverso. Ma bisogna che sia chiaro che dietro a questi numeri statistici ci sono degli esseri umani in carne ed ossa. La politica non deve avere la funzione di vigile del fuoco, che deve spegnere momentaneamente gli incendi, ma deve avere il tempo di pensare a questa situazione. Si potrebbe ad esempio pensare di creare un Ministero sull'Immigrazione. Bisogna, inoltre, far capire a tutti che l'immigrato non deve essere l'oggetto del dibattito sull'immigrazione, ma il soggetto attivo".

Il punto di vista della comunità ecclesiale è stato rappresentato dalla voce di monsignor Giuseppe Merisi, presidente della Caritas Italiana, il quale, dopo aver ricordato alcuni messaggi del papa sul tema, ha affermato che "il clima sociale e culturale ha portato le persone ad avere due sentimenti diversi e contrastanti verso l'immigrato: quello di solidarietà e quello di paura. Ci si deve impegnare affinché la gente valuti oggettivamente l'immigrazione senza ingigantire i fatti negativi, che certamente esistono". Anche monsignor Merisi chiama in causa lo stato che "deve fare di più e soprattutto deve stanziare finanze maggiori verso questo che è anche un problema sociale. Bisogna guardare all'immigrato con occhio benevolo, magari studiando quei paesi che hanno già affrontato in periodi precedenti i processi migratori. L'emergenza va affrontata con coraggio, ma anche con la consapevolezza di ciò che si vuole fare. C'è bisogno - ha concluso Merisi - di un ascolto vicendevole".

La presentazione del dossier è stata chiusa dall'intervento del ministro del Lavoro della Solidarietà sociale, onorevole Maurizio Sacconi, che ha destato una forte contestazione da parte della platea presente. Il ministro ha definito il dossier "un prodotto essenziale per chi si occupa di questa tematica", passando poi a avvisare che "ci troviamo in un momento difficile. Il paese è in bilico tra l'integrazione e la 'dis'integrazione. Ciò che avverrà durante la fase recessiva che stiamo attraversando metterà a dura prova questa situazione già al limite. Bisognerà sostenere la crescita economica e ridare valore al lavoro e all'impresa e si potrebbe creare la situazione di una riduzione della capacità di garantire il lavoro regolare. Certamente con questo stato di cose l'immigrato sarà la categoria più a rischio. Non bisogna sottovalutare questo rischio". In seguito alla reazione di una parte del pubblico presente nel teatro il ministro risponde che "non rinuncio a parlare di quello che penso e non ho paura di dire ciò che realmente potrebbe accadere nel prossimo futuro. E' necessario confrontarsi con la realtà delle cose. Certamente sarà necessario irrobustire le politiche di accesso, anche perché i flussi clandestini influenzano in maniera negativa il pensiero e la visione dell'immigrazione regolare. Il Governo si impegna nelle prossime settimane alla gestione ed alla programmazione dei flussi di lavoro relativo agli immigrati, tenendo, però, conto della recessione".

In conclusione il ministro Sacconi indica gli argomenti che dovranno essere al centro dello sviluppo di un'adeguata politica di integrazione. "Lingua, casa e lavoro regolare devono essere le tre linee da perseguire per i lavori di integrazione. Si deve permettere all'immigrato di vivere adeguatamente. E' necessario alzare il livello di impegno".

Francesco Lanna News ITALIA PRESS

http://www.newsitaliapress.it/pages/dettaglio.php?id_lnk=10_147791

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