mercoledì 24 settembre 2008

Dove vanno il latte ed i cibi adulterati?

23/09/2008
Il latte ai poveri
Scritto da: Fabio Cavalera alle 16:28
Lo scandalo del latte "arricchito" con la melamina è l'ultimo di una lunga serie. Forse il più odioso. E per almeno quattro ragioni:
1) i protagonisti - imprenditori e dirigenti sia della pubblica aministrazione sia del partito - erano perfettamente a conoscenza dell'avvelenamento, sapevano che stavano vendendo un prodotto tossico o ne stavano autorizzando la vendita. Non si è dunque trattato di un errore ma di quello che in altre parole si potrebbe definire un volontario tentativo di strage;
2) i numeri (22 aziende coinvolte, 13 mila bambini ricoverati, 53 mila sotto osservazione medica) chiamano in causa non un singolo o pochi individui senza scrupoli ma l'intero sistema, giacchè la questione del cibo adulterato resta irrisolta da anni, dando l'impressione (e alla fine la certezza) che nessuno abbia la voglia di invertire la rotta considerando la salute pubblica più importante del profitto;
3) i consumatori sono stati scientificamente raggirati, poi per settimane tenuti all'oscuro sulla gravità delle analisi effettuate, in nome di un obiettivo più alto (la perfetta riuscita delle Olimpiadi) smentendo con ciò chi sperava che la Cina avesse scelto la stada di una maggiore trasparenza comunicativa;
4) il latte tossico oltre che a bambini era destinato soprattutto ai Paesi poveri del Terzo Mondo, in Asia e in Africa (questo è un particolare sfuggito a molti).
Si dirà che anche nel mondo industriale avanzato si sono verificati casi simili. E' vero: chi dimentica il vino al metanolo in Italia? Ma, a parte che quello era un episodio isolato (nessuna giustificazione, per carità) e che i responsabili hanno pagato con alcuni anni di carcere (come era sacrosanto), viene da chiedersi per quale motivo in Cina la contraffazione del cibo sia una pratica tanto diffusa e le più elementari regole di tutela della saluta pubblica siano poco più di una fastidiosa litania. E' solo colpa della sfrenata corsa ai profitti che ha generato egoismo? O è perchè la classe dirigente cinese offre un esempio di eticità politica assai discutibile? O, ancora, è perchè il senso della legalità non ha messo radici profonde? Possibile che la Cina non faccia tesoro degli errori altrui e in particolare delle negatività proposte dal modello occidentale?
La Cina rivendica giustamente la sua via e la percorre. Non si occidentalizza ma si modernizza però emula il nostro peggio. E addirittura lo amplifica come se la Storia non fosse lì da leggere. Questo è il grave. E non vi è una giustificazione. La circostanza che il prodotto tossico fosse destinato ai poveri dell'Asia e dell'Africa può dare ragione al settimanale inglese Economist quando qualche mese addietro titolò in prima pagina "I nuovi colonialisti". Provocatorio. Ma lo scandalo del latte rafforza il sospetto che un certo tarlo si sia insinuato nella cultura politica ed economica della Cina. Sarà capace Pechino di cancellare i dubbi?
dal Corriere della Sera on line

1 commento:

Chukbyke.Okey,C. ha detto...

poor Africa...........pure questo



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