(Da Repubblica on line)
Prostituta fotografata in cella.Il magistrato apre un'inchiesta
Il Pm Francesco Gigliotti ha affidato alla questura di Parma l'indagine sulla vicenda della fotografia della prostituta nella cella della polizia municipale. Via ai primi interrogatori
di Stefania Parmeggiani
Il Pm Francesco Gigliotti ha aperto un fascicolo di atti non costituenti reato, per fare chiarezza sulla vicenda della prostituta fermata venerdì scorso dai vigili urbani di Parma e fotografata seminuda per terra in una camera di sicurezza. Al momento non ci sono indagati. Il magistrato ha affidato alla Questura le indagini preliminari. Per questo oggi la squadra Mobile della città emiliana ha sentito Mario Robusti, che ha scattato la foto per Repubblica Parma (La storia della fotografia). Nei prossimi giorni saranno sentiti anche gli altri fotografi e giornalisti presenti al blitz di venerdì notte, per ricostruire esattamente quello che è successo durante i controlli e successivamente nel comando della municipale. Al corpo dei vigili, inoltre, il pm chiederà una relazione. L'immagine della giovane prostituta nigeriana, accasciata sul pavimento di una cella del comando della polizia municipale di Parma, è divenuta un caso nazionale. Riportata da tutti i principali quotidiani e telegiornali del Paese ha sollevato dubbi e interrogativi, spingendo il presidente del Senato a chiedere chiarimenti al Prefetto e il pm Francesco Gigliotti ad aprire un fascicolo.Eppure, per l'assessore alla Sicurezza del Comune di Parma Costantino Monteverdi non ci sono dubbi: "Nessuna inchiesta interna sul caso della prostituta fotografata". Nemmeno dopo l'intervento della seconda carica dello Stato perchè "è già tutto chiaro, basterà una chiacchierata del sindaco col Prefetto e il rappresentante del Governo riferirà a Schifani". Considera le polemiche eccessive e l'immagine da cui sono nate "solo un tentativo di scoop".Il sindaco Pietro Vignali spiega di essere già in contatto con la presidenza del Senato: "La relazione dei vigili conferma la regolarità del loro comportamento verso la prostituta fermata. La donna, che non aveva con sè i documenti, è stata trattata con dignità e rispetto. Dalla ricostruzione fatta dalla polizia municipale ( Il giorno del no comment) mi risulta che si sia gettata a terra da sola. Inoltre le è stato offero di prendere parte a un programma di recupero, ma la sera dopo era già, nuovamente, sulla strada. Significa che è "recidiva". Sono in contatto con la Presidenza del Senato per rassicurare su questo. Ribadisco che i controlli anti prostituzione sono necessari per evitare il peggioramento della vivibilità della nostra città, ma anche per recuperare le ragazze dalla strada, Parma in termini di civiltà non ha nulla da imparare da nessuno. E non esiste alcun sindaco sceriffo: quella di venerdì notte era un'operazione di routine, come se ne fanno tutti i giorni". (Il comunicato stampa)Le rassicurazioni di sindaco e assessore non basteranno, da sole, a placare la polemica. Infatti, dalla Prefettura fanno sapere che l'iter da seguire non sarà quello di una chiacchierata informale, bensì l'ordinaria procedura che segue ogni interrogazione parlamentare. Stanno già preparando il fascicolo con tutti i dettagli di quanto è avvenuto nell'operazione anti-prostituzione di venerdì scorso, da inviare a Roma a disposizione del presidente del Senato e del ministero dell'Interno.Nel frattempo continua la bufera politica (Tutte le reazioni), con il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Giorgio Pagliari che chiede chiarimenti durante la prima assise utile "non per creare confusione, ma perchè non ci possono essere dubbi sull'operato della polizia municipale". E perchè "non si può perseguire la sicurezza dei cittadini non rispettando i diritti umani". Marco Ablondi di Rifondazione comunista è ancora più netto e chiede "il ritiro immediato delle deleghe all'assessore Monteverdi". (La posizione della minoranza)Critico anche il segretario generale della Cgil Paolo Bertoletti, che accusa il sindaco di essere impotente edi sviare il problema, i comunisti italiani e il garante dei detenuti del Lazio, che ritiene l'episodio gravissimo, "mai accaduto prima".Non solo la politica locale, ma anche quella nazionale continua a interrogarsi sulla fotografia e sull'utilità delle retate anti-prostituzione. Il Presidente del Senato,Renato Schifani, in merito alla giovane extracomunitaria fotografata all'interno di una cella "in condizioni di estremo abbandono", ha chiesto chiarimenti sull'episodio al Prefetto della città emiliana. ''La drammatica foto pubblicata - si legge in una nota di Palazzo Madama - rischia infatti di trasmettere una immagine del nostro Paese diversa da quella che è in realtà e di quanto si sta facendo a tutela dell'ordine pubblico, ma nel rispetto dei diritti inviolabili della persona. Chi intende adottare il criterio della tolleranza zero è tenuto a farlo non sottraendosi mai alla tutela della dignità della persona e della sua privacy. Pertanto il presidente del Senato auspica che venga fatta al più presto opportuna e doverosa chiarezza sull'intero accaduto". Chiarezza, però, secondo l'assessore Monteverdi non è necessaria perché, a suo dire, l'unica verità da spiegare è che "c'è stato un tentativo di scoop". Subito dopo, però, racconta la notte "di ordinari controlli" e difende l'operato dei suoi uomini, che hanno dimostrato "come sempre grande umanità". La ragazza, infatti, sarebbe stata lasciata in quella cella a dormire per terra "solo per un'ora", "il tempo che si calmasse" e liberata l'indomani dopo che "i vigili gli hanno offerto la colazione" (l'intervista integrale).
Ma Enzo Letizia, segretario dell'Associazione nazionale funzionari della polizia di Stato dice: "A Parma la polizia municipale in questo tipo di operazione non ha coinvolto la Questura, perché le extracomunitarie devono essere accompagnate negli uffici della polizia di Stato in cui vi sono le attrezzature e gli archivi che permettono di identificare un soggetto che può stare legalmente in Italia, oppure no. I vigili urbani, forse - aggiunge Letizia - volevano fare un fermo di identificazione, ma non hanno gli strumenti tipici della polizia scientifica per farlo, perché non hanno gli strumenti. Manca ai vigili urbani quella professionalità e sensibilità tipica delle forze dell'ordine. Il poliziotto quando ha davanti una prostituta sa benissimo che ha di fronte una vittima e come tale procede. Non vorrei che è stata fatta una scelta culturale che li ha portati a pensare che di fronte si solo una prostituta. Non vorrei che fosse successo questo''.I radicali Marco Perduca e Donatella Poretti chiedono al ministro degli Interni, tra le altre cose, "per quali motivi l'operazione è stata preannunciata alla stampa con il coinvolgimento di giornalisti e fotografi, unitamente alla presenza dell'assessore senza che venisse adottata alcuna precauzione a garanzia e tutela delle persone fermate" e se è vero che nel comando dei vigili urbani di Parma "esiste una struttura di detenzione di sicurezza dotata di imbottiture perimetrali, tali da proteggere l'incolumità di ospiti irrequieti". Critici anche gli esponenti emiliano-romagnoli del Prc, Nando Mainardi e Leonardo Masella: "E' la conferma che l'emergenza securitaria lanciata dal Governo, attraverso il decreto che attribuisce ai sindaci maggiori poteri in termini d'incolumità pubblica e sicurezza urbana, punta a colpire i più deboli socialmente mentre lascia inalterati i grandi e veri fattori di insicurezza che attraversano il Paese". Indignato anche Pino Sgobio del Pdci, ex capogruppo del partito alla Camera: "Non si può in alcun modo accettare che sui diritti umani l'Italia scivoli verso il baratro".«Il presidente del Senato Renato Schifani ha chiesto chiarimenti al prefetto di Parma sulla vicenda della prostituta fotografata inerte in un commissariato di polizia e ha fatto bene. Anche se rimane l'unico esponente della maggioranza a stigmatizzare l'episodio». Dichiarano, invece, Albertina Soliani e Carmen Motta, rispettivamente senatrice e deputata del Pd, entrambe di Parma. «Il presidente Schifani – aggiungono le parlamentari democratiche - ha sollevato finalmente il problema di come si debba garantire la sicurezza e nello stesso tempo assicurare sempre, in ogni circostanza, il rispetto per la dignità di ogni persona e dei diritti umani universali. Si tratta di un fatto di civiltà per la città di Parma e per tutto il nostro paese». «Nei prossimi giorni interrogheremo il governo insistendo perché sia avviata subito una seconda fase negli interventi per la sicurezza nella quale sia fortemente salvaguardata la cultura della dignità delle persone, evitando superficiali spettacolarizzazioni e realizzando politiche serie a favore di tutti i cittadini senza creare inutili allarmismi come è successo per il pacchetto sicurezza».
(12 agosto 2008)
Prostituta fotografata in cella.Il magistrato apre un'inchiesta
Il Pm Francesco Gigliotti ha affidato alla questura di Parma l'indagine sulla vicenda della fotografia della prostituta nella cella della polizia municipale. Via ai primi interrogatori
di Stefania Parmeggiani
Il Pm Francesco Gigliotti ha aperto un fascicolo di atti non costituenti reato, per fare chiarezza sulla vicenda della prostituta fermata venerdì scorso dai vigili urbani di Parma e fotografata seminuda per terra in una camera di sicurezza. Al momento non ci sono indagati. Il magistrato ha affidato alla Questura le indagini preliminari. Per questo oggi la squadra Mobile della città emiliana ha sentito Mario Robusti, che ha scattato la foto per Repubblica Parma (La storia della fotografia). Nei prossimi giorni saranno sentiti anche gli altri fotografi e giornalisti presenti al blitz di venerdì notte, per ricostruire esattamente quello che è successo durante i controlli e successivamente nel comando della municipale. Al corpo dei vigili, inoltre, il pm chiederà una relazione. L'immagine della giovane prostituta nigeriana, accasciata sul pavimento di una cella del comando della polizia municipale di Parma, è divenuta un caso nazionale. Riportata da tutti i principali quotidiani e telegiornali del Paese ha sollevato dubbi e interrogativi, spingendo il presidente del Senato a chiedere chiarimenti al Prefetto e il pm Francesco Gigliotti ad aprire un fascicolo.Eppure, per l'assessore alla Sicurezza del Comune di Parma Costantino Monteverdi non ci sono dubbi: "Nessuna inchiesta interna sul caso della prostituta fotografata". Nemmeno dopo l'intervento della seconda carica dello Stato perchè "è già tutto chiaro, basterà una chiacchierata del sindaco col Prefetto e il rappresentante del Governo riferirà a Schifani". Considera le polemiche eccessive e l'immagine da cui sono nate "solo un tentativo di scoop".Il sindaco Pietro Vignali spiega di essere già in contatto con la presidenza del Senato: "La relazione dei vigili conferma la regolarità del loro comportamento verso la prostituta fermata. La donna, che non aveva con sè i documenti, è stata trattata con dignità e rispetto. Dalla ricostruzione fatta dalla polizia municipale ( Il giorno del no comment) mi risulta che si sia gettata a terra da sola. Inoltre le è stato offero di prendere parte a un programma di recupero, ma la sera dopo era già, nuovamente, sulla strada. Significa che è "recidiva". Sono in contatto con la Presidenza del Senato per rassicurare su questo. Ribadisco che i controlli anti prostituzione sono necessari per evitare il peggioramento della vivibilità della nostra città, ma anche per recuperare le ragazze dalla strada, Parma in termini di civiltà non ha nulla da imparare da nessuno. E non esiste alcun sindaco sceriffo: quella di venerdì notte era un'operazione di routine, come se ne fanno tutti i giorni". (Il comunicato stampa)Le rassicurazioni di sindaco e assessore non basteranno, da sole, a placare la polemica. Infatti, dalla Prefettura fanno sapere che l'iter da seguire non sarà quello di una chiacchierata informale, bensì l'ordinaria procedura che segue ogni interrogazione parlamentare. Stanno già preparando il fascicolo con tutti i dettagli di quanto è avvenuto nell'operazione anti-prostituzione di venerdì scorso, da inviare a Roma a disposizione del presidente del Senato e del ministero dell'Interno.Nel frattempo continua la bufera politica (Tutte le reazioni), con il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Giorgio Pagliari che chiede chiarimenti durante la prima assise utile "non per creare confusione, ma perchè non ci possono essere dubbi sull'operato della polizia municipale". E perchè "non si può perseguire la sicurezza dei cittadini non rispettando i diritti umani". Marco Ablondi di Rifondazione comunista è ancora più netto e chiede "il ritiro immediato delle deleghe all'assessore Monteverdi". (La posizione della minoranza)Critico anche il segretario generale della Cgil Paolo Bertoletti, che accusa il sindaco di essere impotente edi sviare il problema, i comunisti italiani e il garante dei detenuti del Lazio, che ritiene l'episodio gravissimo, "mai accaduto prima".Non solo la politica locale, ma anche quella nazionale continua a interrogarsi sulla fotografia e sull'utilità delle retate anti-prostituzione. Il Presidente del Senato,Renato Schifani, in merito alla giovane extracomunitaria fotografata all'interno di una cella "in condizioni di estremo abbandono", ha chiesto chiarimenti sull'episodio al Prefetto della città emiliana. ''La drammatica foto pubblicata - si legge in una nota di Palazzo Madama - rischia infatti di trasmettere una immagine del nostro Paese diversa da quella che è in realtà e di quanto si sta facendo a tutela dell'ordine pubblico, ma nel rispetto dei diritti inviolabili della persona. Chi intende adottare il criterio della tolleranza zero è tenuto a farlo non sottraendosi mai alla tutela della dignità della persona e della sua privacy. Pertanto il presidente del Senato auspica che venga fatta al più presto opportuna e doverosa chiarezza sull'intero accaduto". Chiarezza, però, secondo l'assessore Monteverdi non è necessaria perché, a suo dire, l'unica verità da spiegare è che "c'è stato un tentativo di scoop". Subito dopo, però, racconta la notte "di ordinari controlli" e difende l'operato dei suoi uomini, che hanno dimostrato "come sempre grande umanità". La ragazza, infatti, sarebbe stata lasciata in quella cella a dormire per terra "solo per un'ora", "il tempo che si calmasse" e liberata l'indomani dopo che "i vigili gli hanno offerto la colazione" (l'intervista integrale).
Ma Enzo Letizia, segretario dell'Associazione nazionale funzionari della polizia di Stato dice: "A Parma la polizia municipale in questo tipo di operazione non ha coinvolto la Questura, perché le extracomunitarie devono essere accompagnate negli uffici della polizia di Stato in cui vi sono le attrezzature e gli archivi che permettono di identificare un soggetto che può stare legalmente in Italia, oppure no. I vigili urbani, forse - aggiunge Letizia - volevano fare un fermo di identificazione, ma non hanno gli strumenti tipici della polizia scientifica per farlo, perché non hanno gli strumenti. Manca ai vigili urbani quella professionalità e sensibilità tipica delle forze dell'ordine. Il poliziotto quando ha davanti una prostituta sa benissimo che ha di fronte una vittima e come tale procede. Non vorrei che è stata fatta una scelta culturale che li ha portati a pensare che di fronte si solo una prostituta. Non vorrei che fosse successo questo''.I radicali Marco Perduca e Donatella Poretti chiedono al ministro degli Interni, tra le altre cose, "per quali motivi l'operazione è stata preannunciata alla stampa con il coinvolgimento di giornalisti e fotografi, unitamente alla presenza dell'assessore senza che venisse adottata alcuna precauzione a garanzia e tutela delle persone fermate" e se è vero che nel comando dei vigili urbani di Parma "esiste una struttura di detenzione di sicurezza dotata di imbottiture perimetrali, tali da proteggere l'incolumità di ospiti irrequieti". Critici anche gli esponenti emiliano-romagnoli del Prc, Nando Mainardi e Leonardo Masella: "E' la conferma che l'emergenza securitaria lanciata dal Governo, attraverso il decreto che attribuisce ai sindaci maggiori poteri in termini d'incolumità pubblica e sicurezza urbana, punta a colpire i più deboli socialmente mentre lascia inalterati i grandi e veri fattori di insicurezza che attraversano il Paese". Indignato anche Pino Sgobio del Pdci, ex capogruppo del partito alla Camera: "Non si può in alcun modo accettare che sui diritti umani l'Italia scivoli verso il baratro".«Il presidente del Senato Renato Schifani ha chiesto chiarimenti al prefetto di Parma sulla vicenda della prostituta fotografata inerte in un commissariato di polizia e ha fatto bene. Anche se rimane l'unico esponente della maggioranza a stigmatizzare l'episodio». Dichiarano, invece, Albertina Soliani e Carmen Motta, rispettivamente senatrice e deputata del Pd, entrambe di Parma. «Il presidente Schifani – aggiungono le parlamentari democratiche - ha sollevato finalmente il problema di come si debba garantire la sicurezza e nello stesso tempo assicurare sempre, in ogni circostanza, il rispetto per la dignità di ogni persona e dei diritti umani universali. Si tratta di un fatto di civiltà per la città di Parma e per tutto il nostro paese». «Nei prossimi giorni interrogheremo il governo insistendo perché sia avviata subito una seconda fase negli interventi per la sicurezza nella quale sia fortemente salvaguardata la cultura della dignità delle persone, evitando superficiali spettacolarizzazioni e realizzando politiche serie a favore di tutti i cittadini senza creare inutili allarmismi come è successo per il pacchetto sicurezza».
(12 agosto 2008)
1 commento:
UNA VERGOGNA ALL' ITALIA!!!!!!!!!!!
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