domenica 31 ottobre 2010

IMMIGRATI: "NOI COME RUBY" «Berlusconi aiutaci, abbiamo bisogno del tuo buon cuore».

BRESCIA, SCONTRI ALLA PROTESTA DI IMMIGRATI -FOTO

 IMMIGRATI: "NOI COME RUBY" «Berlusconi aiutaci, abbiamo bisogno del tuo buon cuore». 
 
Scontri tra forze dell'ordine e manifestanti si sono verificati poco prima delle 16 in centro a Brescia, dove si sta tenendo una manifestazione non autorizzata a sostegno degli immigrati.Un uomo è stato arrestato in seguito ai disordini. Si trattta di un bresciano coinvolto negli scontri con la polizia. La tensione è rimasta alta per ore. Un centinaio di immigrati è entrato nel cantiere della metropolitana situato tra piazza Cesare Battisti e via San Faustino. Altri sono saliti su una gru ed è stato ribaltato ed incendiato un cassonetto in via Porta Pile. In via San Faustino il corteo, formato da alcune centinaia di manifestanti, è stato fermato dalle forze dell'ordine. I due gruppi si sono fronteggiati per alcuni minuti, poi il corteo ha ripreso ad avanzare ed è stato fermato nuovamente dalle forze dell'ordine. È stato in quel momento che la situazione è degenerata e manifestanti e forze dell'ordine sono entrati in contatto. Dopo alcune decine di secondi di scontri è tornata la calma, ma forze dell'ordine e immigrati, che chiedono 'permesso per tuttì, hanno continuato a fronteggiarsi. Alcuni dei manifestanti sono anche riusciti a salire su una gru, a circa 25 metri d'altezza, dove hanno issato uno striscione con la scritta 'Sanatoria'.

IMMIGRATI: "NOI COME RUBY"
 «Berlusconi aiutaci, abbiamo bisogno del tuo buon cuore». Chiaro il riferimento alla vicenda 'Ruby' del cartello che uno dei manifestanti ha mostrato dall'impalcatura di una gru oggi a Brescia durante una protesta, ancora in corso, per la regolarizzazione degli immigrati. Quando il manifestante è sceso dalla gru ed è uscito dal cantiere della metropolitana, è stato osannato dagli altri partecipanti all'iniziativa. In questo momento sono otto le persone che si trovano in cima alla gru.

SINDACO DI BRESCIA: "INACCETTABILE" «Ciò che è successo è inaccettabile ed è purtroppo una occasione persa da parte degli immigrati e di chi li ha organizzati per instaurare un rapporto positivo con la città»: lo afferma, in una nota, il sindaco di Brescia, Adriano Paroli, riguardo agli incidenti nella manifestazione organizzata dall'associazione 'Diritti per tuttì durante la celebrazione del novantesimo anno di attività del Corpo degli Alpini. «Brescia voleva festeggiare i 90 anni dei propri alpini e lo ha fatto - sottolinea il primo cittadino -. Pensare di manifestare le proprie idee non rispettando altre celebrazioni preparate da tempo diventa un atto di prepotenza e palesa l'incapacità di capire la realtà in cui a parole si desidererebbe vivere e integrarsi».



news

martedì 26 ottobre 2010

Dossier Caritas

Dossier Caritas: in Italia  5 milioni di immigrati (7%)

In 20 anni, gli immigrati regolari in Italia sono aumentati di 20 volte: erano mezzo milione nel 1990, sfiorano i 5 milioni nel 2010 (7% dei residenti). Insieme al numero degli immigrati, anche a causa della crisi, "sono aumentate le reazioni negative, la chiusura, la paura", nei loro confronti da parte degli italiani. Lo afferma l'annuale rapporto sull' immigrazione della Caritas Italiana e della Fondazione Migrantes, giunto alla ventesima edizione ("Dossier 1991-2010: per una cultura dell'altro"), presentato questa mattina. Oltre un ottavo degli immigrati, quasi 600 mila, sono di seconda generazione.


Un immigrato su quattro vive in Lombardia (982.225; 23,2%). Roma (405.657) perde il primato di provincia col più alto numero di immigrati a vantaggio di Milano (407.191).


La comunità più numerosa si conferma quella romena (21%), segue l'albanese (11%), la marocchina (10,2%). In Lombardia vive il 23,2% degli immigrati (982.225); poco più di un decimo nel Lazio (497.940; 11,8%). Segue il Veneto (480.616; 11,3%) e l'Emilia Romagna (461.321; 10,9%).


A fronte di una media del 7% di stranieri sui residenti, in Emilia Romagna, Lombardia e Umbria si supera il 10% e in alcune province il 12% (Brescia, Mantova, Piacenza, Reggio Emilia).


Nel 2009 sono nati da entrambi genitori stranieri 77.148 bambini (21 mila in Lombardia, 10 mila nel Veneto, 7 mila in Emilia Romagna e Lazio); queste nascite incidono per il 13% su tutte le nascite e per più del 20% in Emilia Romagna e Veneto. I minori sono quasi un milione (932.675), il 22%; sono il 24,5% in Lombardia e il 24,3% in Veneto; il valore più basso si ha nel Lazio e in Campania (17,4%) e in Sardegna (17%).

Altro dato significativo del rapporto: 572.720 (il 13%) dei residenti stranieri sono di seconda generazione. Si tratta per lo più di bambini e ragazzi nati in Italia, nei confronti dei quali l'aggettivo 'straniero' è "del tutto inappropriato", osserva il dossier. Gli iscritti a scuola sono 673.592 (7,5% degli studenti).


Nel 2009, sono stati censiti 6.587 minori non accompagnati dei quali 533 richiedenti asilo, per lo più maschi (90%) con età fra i 15 e 17 anni (88%); per questi, "non sempre, al raggiungimento dei 18 anni, le condizioni attuali (3 anni di permanenza e 2 di inserimento in un percorso formativo) consentono di garantire loro un permesso di soggiorno".

Gli immigrati irregolari presenti in Italia sono 500-700 mila: è la stima della Caritas Italiana che oggi, insieme alla Fondazione Migrantes, ha presentato l'ultimo rapporto sull'immigrazione. Gli irregolari, ritengono i ricercatori, sono tendenzialmente in calo (lo scorso anno le stime ipotizzavano circa un milione) e ciò è dovuto agli effetti dell'ultima regolarizzazione (300 mila) oltre al fatto che la crisi economica ha attratto di meno gli immigrati.

All'origine dell'illegalità non ci sono gli sbarchi ma l'entrata legale. Ossia arrivi per turismo, affari, visita e altri motivi che una volta scaduti diventa clandestinità. Il rapporto ribadisce che il "rigore" contro la clandestinità "va unito al rispetto del diritto d'asilo e della protezione umanitaria, di cui continuano ad avere bisogno persone in fuga da situazioni disperate e in pericolo di vita". Rispetto ai "flussi imponenti, e non eliminabili, anche la punta massima di sbarchi raggiunta nel 2008 (quasi 37 mila persone) è ben poca cosa. Risulterà inefficace il controllo delle coste, come anche di quelle terrestri, se non si incentiveranno i percorsi regolari dell'immigrazione". Ciò - prosegue il rapporto - "induce a pensare in maniera innovativa la flessibilità delle quote, le procedure d'incontro tra datore di lavoro e lavoratore".

Riferendo un dato di Eurostat secondo il quale con "immigrazione zero" l'Italia in mezzo secolo perderebbe un sesto della sua popolazione, la Caritas sottolinea che "l'agenda politica è chiamata a riflettere sugli aspetti normativi più impegnativi, come quelli riguardanti la cittadinanza e le esigenze di partecipazione di questi nuovi cittadini, in particolare se nati in Italia".

IL GETTITO FISCALE
Le casse pubbliche ricevono ogni anno dagli stranieri un regalo di circa un miliardo di euro per via del gettito fiscale. Lo stima il dossier Caritas/Migrantes secondo il quale le entrate assicurate dagli immigrati sono 11 miliardi di euro (10,827) mentre le spese per servizi a loro destinati ammontano a neanche 10 miliardi.


La retribuzione media annuale per immigrato è 12.000 euro, i contributi quasi 4.000 euro. Gli immigrati sono il 10% degli occupati dipendenti, il 3,5% dei titolari di impresa; incidono l'11,1% sul Pil; pagano 7,5 miliardi di contributi previdenziali; dichiarano al fisco un imponibile di oltre 33 miliardi (i dichiaranti stimati in quasi 2,7 milioni).
Le uscite sono circa 10 miliardi di euro: 2,8 miliardi per sanità (2,4 per i regolari, 400 milioni per gli irregolari); 2,8 miliardi per scuola, 450 milioni per servizi sociali comunali, 400 milioni politiche abitative, 2 miliardi dal Ministero della Giustizia (tribunale e carcere), 500 milioni dal Ministero dell'Interno (Cie e Cda), 400 milioni per prestazioni familiari e 600 milioni per pensioni a carico dell'Inps.


Le entrate assicurate dagli immigrati, invece, si avvicinano agli 11 miliardi di euro (10,827): 2,2 miliardi di tasse, 1 miliardo di Iva, 100 milioni per il rinnovo dei permessi di soggiorno e per pratiche di cittadinanza, 7,5 miliardi di euro per contributi previdenziali. Il dossier sottolinea poi che negli anni 2000 il bilancio Inps è risultato in attivo (fino a 6,9 miliardi) grazie ai contributi degli immigrati. Si stima che nel periodo 2011-2015 chiederanno la pensione circa 110 mila stranieri, il 3,1% di tutte le richieste.


Dai 15 mila pensionamenti nel 2010 (2,2%) si passerà a 61 mila nel 2025 (7%). Ora, tra gli immigrati è pensionato 1 ogni 30 mentre tra gli italiani 1 ogni 4. Nel 2025, i pensionati stranieri saranno circa 625 mila (l'8% degli stranieri);
http://www.avvenire.it/Cronaca/immigrati+irregolari+caritas_201010260923415970000.htm

domenica 3 ottobre 2010

Agguato a Belpietro! un altro inside job come quello del Berluska?


LA BUGIA E LA CONTRADDIZIONE DI BELPIETRO “Ho sentito 3 colpi di pistola e ho capito che era successo qualche cosa. Ho chiamato la scorta in sostanza l’agente che mi ha accompagnato scendendo le scale fumando una sigaretta, si è trovato davanti un uomo armato che senza dire nulla gli ha puntato la pistola e gli ha sparato… l’arma si è bloccata…”

Ricapitoliamo i fatti partendo da una presunta bugia secondo cui Maurizio Belpietro sarebbe stato bersaglio di un omicida armato di pistola alle 22 di giovedì 30 settembre a casa sua, al quinto piano di un palazzo del centro di Milano.

L’indomani, a Mattino 5, attorno alle 10, Belpietro rivela che il suo agente ha sparato 3 colpi di pistola in risposta a un colpo partito dall’arma dello sconosciuto incrociato per le scale. La grande bugia del direttore di Libero raccontata in tivù da Paolo Del Debbio è confermata dalla perizia della Digos sul luogo della sparatoria, che ha accertato 3 colpi di pistola partiti tutti dall’arma dell’agente della sua scorta, finiti su un battiscopa in marmo, lungo il corrimano e su una vetrata del terzo piano.

La bugia di Belpietro raccontata 11 ore dopo il fattaccio in tivù non può reggere nemmeno a un lapsus, visto che avrebbe dovuto accertarla col suo agente subito dopo il fattaccio. Il dettaglio non è da poco perché a questo punto è lecito chiedersi perché quell’agente abbia dovuto sparare 3 colpi di arma da fuoco contro qualcuno che non ha sparato, da cui non ha subito violenza o rapina, ma soltanto perché avrebbe sceso velocemente le scale del condominio. Messa così l’agente della scorta di Belpietro rischia l’accusa di tentato omicidio, sempre che il presunto malcapitato omicida esca allo scoperto dichiarando di essere fuggito dai colpi di pistola impazziti di un agente.

Allo stato dei fatti è più lecito chiedersi se non sia per la conseguenza degli spari dell’agente che il malcapitato se la sia data a gambe. Del resto non sarebbe la prima volta che un improvviso mal di pancia costringa una veloce corsa lungo le scale verso un bagno o dietro qualche cespuglio. E’ pur vero che non si ha notizia di tracce di deiezioni nel cortile del palazzo di Belpietro, ma nemmeno una foglia pare essersi mossa dalla siepe del cortile confinante che dà su via Borgonuovo, unica via di fuga possibile per il presunto omicida fuggiasco.

Alla luce dei fatti fin qui appurati non c’è traccia di umanità che abbia voluto sparare a Belpietro armato di pistola (giocattolo che si usa solo per i colpi in banca non certo per commettere omicidi) tantomeno del suo presunto inceppamento. Tutti da dimostrare per il presunto omicida, sfuggito a ben 3 colpi di un agente che ha fornito un dettagliato identikit degno più da colpo di fulmine culminato con bacio alla francese che da fortuito e concitato incontro-scontro a suon di pallottole. L’agente della scorta di Belpietro ha descritto i connotati del presunto omicida con zigomi marcati, labbro superiore carnoso e sporgente, capelli a ciuffo e occhi con grandi pupille. Dettagli strani da cogliere in un contesto così, lungo le scale con poca luce e in pochi attimi, come strano è che un omicida armato intenda compiere un delitto al quinto piano di un palazzo la sera tardi, senza prevedere che l’allarme provocato al vicinato dei 4 piani sottostanti dal rumore degli spari avrebbe messo a rischio la sua fuga.

Strano pure che un omicida sia così ingenuo di vagare per le scale con la pistola in vista proprio davanti alla scorta del suo presunto bersaglio già lontano. Com’è strano che la cieca voglia di ammazzare Belpietro induca il presunto omicida a risparmiare la vita della scorta. Ammazzarli tutti e 3 (compreso il secondo agente rimasto in auto ad aspettare) al momento della sosta davanti la casa di Belpietro o all’ingresso dell’androne del palazzo, avrebbe comportato il rischio dell’omicidio plurimo che non sarebbe stato molto più pesante dell’omicidio premeditato, ma avrebbe garantito meno rischi e maggiori possibilità di fuga al malintenzionato.

Insomma è troppo strano che il presunto omicida punti l’arma proprio contro l’agente già lontano dal vero presunto obiettivo del delitto (Belpietro) senza sparare. Com’è strano che un presunto omicida rischi così tanto per così poco: Maurizio Belpietro. Dal quale sarebbe lecito aspettarsi un editoriale in prima pagina in cui spiega (date alla mano) che da quando governa il suo finanziatore Berlusconi, in Italia stragi ed attentati sono diventati per fortuna uno spiacevole e lontano ricordo. Se non avesse tempo di scriverlo lo dica a Del Debbio. Sia mai che decida di invitare a Mattino 5 la famiglia Falcone, Borsellino o i parenti della bimba morta nell’attentato di via Georgofili. Per quell’episodio il presidente del consiglio è indagato per strage assieme a Dell’Utri. Mi sembra sia una notizia assai più consistente della fin qui bufala sull’attentato a Belpietro.

banner7 300x88 Belpietro raccontala a qualcun altro

http://informarexresistere.fr/belpietro-raccontala-a-qualcun-altro



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