sabato 21 novembre 2009

Un Natale di razza

20 novembre 2009
A Coccaglio, in provincia di Brescia, si cacciano gli stranieri per festeggiare il ““White Christmas”.







Brescia. Operazione “White Christmas”, “bianco Natale”. Con questo gioco di parole è scattata l’operazione che scadrà proprio il giorno di Natale e volta a “ripulire” il territorio da stranieri irregolari, al fine di poter trascorrere un felice e cristiano Natale con la famiglia bianca, senza contaminazioni razziali. Non stiamo parlando dell’Alabama degli anni Cinquanta, del Sud Africa di De Klerk, quello dell’apartheid, né stiamo ricordando un bianco e ariano Natale della Germania nazista degli anni Trenta. L’operazione “White Christmas”, è scattata a Coccaglio, un paese di settemila anime in provincia di Brescia, amministrato da una coalizione PdL – Lega Nord, guidata da sindaco, Franco Claretti, il quale ha affermato che bisogna “fare piazza pulita” degli stranieri. L’assessore alla sicurezza Claudio Abiendi, dello stesso partito, ha dichiarato che “il Natale non è la festa dell’accoglienza ma della tradizione cristiana”. E le feste della “tradizione cristiana” non si possono vivere in compagnia di stranieri irregolari, quindi la polizia municipale sta girando casa per casa a controllare circa quattrocento famiglie di migranti per appurare che i documenti siano in regola, in caso contrario “la loro residenza viene revocata d’ufficio”, ha detto il sindaco.


Viene da chiedersi che fare se uno straniero è cristiano, magari cattolico. Si può trascorrere un bianco Natale con un asiatico o africano se questi è cattolico? O l’essere cristiano è secondario all’avere i documenti in regola? E se uno straniero con la pelle nera non è cristiano ma ha i documenti in regola, quindi è utile all’economia bresciana che lo sfrutta per bene nelle aziende industriali o agricole, può vivere a Coccaglio? Se la risposta è sì allora il Natale è meno bianco. Chissà se la giunta comunale ha tenuto conto delle varie casistiche possibili.


La caccia allo straniero irregolare, o all’uomo che era regolare ma al quale è scaduto il permesso di soggiorno, o che ha perso il posto di lavoro come sta capitando a molti in questo periodo di crisi è scattata il 25 ottobre scorso e ben centocinquanta ispezioni sono già state effettuate perchè questi dettagli alla polizia municipale non interessano. Ovviamente altri comuni bresciani amministrati dalla Lega Nord, come prevedibile, stanno seguendo l’esempio: Castelcovati e Castrezzato. La via libera alla caccia all’uomo è stata data dai vertici del Carroccio: lo scorso 24 ottobre si è tenuta a Milano la prima convention dei sindaci leghisti e la “White Christmas” ha avuto il via libera. Il Ministro Maroni “ha dato dei consigli per attuare il provvedimento senza incorrere nei soliti ricorsi ai giudici”, ha affermato il sindaco Claretti.


Debole la posizione dell’ex sindaco del centro-sinistra, Luigi Lotta, il quale ha affermato che si tratta di propaganda politica e che “ha lasciato il paese unito senza problemi di integrazione”. Viene da chiedersi se la comunità di Coccaglio è così unita visto che la Lega dei respingimenti ha vinto le elezioni. Inoltre, la propaganda politica non deve essere minimizzata perché non ha effetti indolore. Questo provvedimento razzista e persecutorio è possibile proprio perché la propaganda politica ha creato un problema inesistente: il pericolo dello straniero. Le politiche razziste creano consenso e una volta attuate sono condivise dalla maggioranza dell’opinione pubblica. Poche persone in paese si sono indignate, non c’è stata una protesta da parte della Chiesa che, invece, dovrebbe sentirsi direttamente coinvolta visto che l’operazione è messa in atto in nome delle “radici cristiane” e il “bianco Natale” richiama, non vagamente, la più importante festività cristiana.


C’è chi banalizza e sottovaluta l’operazione, relegandola ad un semplice trovata folkloristica tipica degli esponenti del Carroccio. Ma così non è dal momento che, come detto, i controlli sono già partiti e dal momento che simili persecuzioni sono rese possibili dal decreto sicurezza che dà poteri ai sindaci in questo senso.


Gli stranieri a Coccaglio sono passati da 177 nel 1998 a 1562 nel 2008. Ma dov’è il problema? “Da noi non c’è criminalità - afferma il sindaco – vogliamo soltanto iniziare a fare piazza pulita”. Solitamente la Lega utilizza l’argomentazione della mancanza di sicurezza per attuare politiche razziste. Ora si è andati oltre: non si usa più il pretesto della sicurezza, si parla esplicitamente e tranquillamente di “pulizia”. Affermazioni agghiaccianti, che ricordano il Ku Klux Klan o la “pulizia etnica” delle guerre fratricide della ex Jugoslavia. Lo straniero “è sporco” e lo sporco si pulisce con l’espulsione.


Ovviamente il problema non è solo bresciano ma nazionale, Felice Mometti, dell’Associazione “Diritti per tutti” di Brescia lo spiega bene: “l'iniziativa dei comune di Coccaglio è l'ennesimo esempio di razzismo istituzionale. I provvedimenti del governo, come il cosiddetto pacchetto sicurezza, e le purtroppo tante delibere dei comuni contro i migranti hanno lo scopo di mantenerli in uno stato perenne di precarietà e clandestinità. La Lega nord, ormai vero partito del potere centrale, alimenta il razzismo affinché i migranti non abbiano diritti sui luoghi di lavoro e nella società”.
fonte

2 commenti:

Chukbyke.Okey,C. ha detto...

The fall starts this way....
non hanno capito niente....

Camminando Scalzi ha detto...

Integrazione e Clandestini, il “Bianco Natale” di Brescia:
http://www.camminandoscalzi.it/wordpress/il-white-christmas-di-brescia.html



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