GHISALBA DENUNCIATI DA DUE LUCCIOLE, ERANO STATI ARRESTATI A LUGLIO DELL'ANNO SCORSO. IERI IL RITO ABBREVIATO
Condanne fino a dieci anni per un gruppo di sfruttatori nigeriani
2009-04-24
— GHISALBA —
ADESCAVANO giovanissime ragazze nigeriane con la promessa di un lavoro in Italia, poi le costringevano a prostituirsi lungo la strada provinciale "Francesca" a Ghisalba, nella Bassa Bergamasca, a suon di botte, violenze sessuali e minacciando di sottoporre i loro familiari in Nigeria a riti "voodoo", la pratica religiosa diffusa nei Paesi africani e utilizzata dalle organizzazioni criminali per sottomettere le loro vittime. Due giovani lucciole avevano avuto però il coraggio di denunciare alla polizia gli sfruttatori e, nel luglio dell'anno scorso, dopo oltre un anno di indagini, erano scattate cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere. Ieri mattina il procedimento è approdato davanti al gup Alberto Viti: l'udienza preliminare si è conclusa con due condanne con il rito abbreviato (sconto di un terzo sulla pena), un patteggiamento e due rinvii a giudizio. In abbreviato sono stati condannati Florence Aibangbee, 28 anni, detta Jennifer, ritenuta dagli inquirenti la "mente" del gruppo di sfruttatori, alla quale sono stati inflitti 10 anni di carcere, e il suo compagno Frank Tommy Eribo, 32 anni, operaio con regolare permesso di soggiorno, condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione.
HA INVECE PATTEGGIATO una condanna a 8 mesi (pena sospesa) F. E., accusata di aver aiutato Florence Aibangbee a mettersi in regola attraverso un matrimonio di comodo con un bergamasco. Il gup ha infine rinviato a giudizio i due indagati che non avevano chiesto il rito alternativo: una giovane nigeriana che aveva il compito di sorvegliare in casa le prostitute (tuttora latitante) e l'uomo che si era prestato al matrimonio di comodo con Jennifer. Il processo a loro carico inizierà il 13 ottobre. Le indagini della Squadra Mobile erano partite nel gennaio 2007, dopo la denuncia di una delle vittime, allora 17enne: la ragazza era fuggita ai suoi aguzzini chiedendo aiuto a una pattuglia della polizia locale di passaggio e, dopo un periodo in una comunità protetta, aveva raccontato tutto in questura. Dopo la prima vittima, una seconda ragazza minorenne aveva sporto denuncia e altre quattro giovani avevano fornito elementi utili alle indagini. Il primo a finire in manette era stato Frank Eribo, poi era toccato a Florence, che dopo l'arresto del compagno si era rifugiata in Spagna, a Murcia, da dove era stata estradata in Italia. M.A.
original news
— GHISALBA —
ADESCAVANO giovanissime ragazze nigeriane con la promessa di un lavoro in Italia, poi le costringevano a prostituirsi lungo la strada provinciale "Francesca" a Ghisalba, nella Bassa Bergamasca, a suon di botte, violenze sessuali e minacciando di sottoporre i loro familiari in Nigeria a riti "voodoo", la pratica religiosa diffusa nei Paesi africani e utilizzata dalle organizzazioni criminali per sottomettere le loro vittime. Due giovani lucciole avevano avuto però il coraggio di denunciare alla polizia gli sfruttatori e, nel luglio dell'anno scorso, dopo oltre un anno di indagini, erano scattate cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere. Ieri mattina il procedimento è approdato davanti al gup Alberto Viti: l'udienza preliminare si è conclusa con due condanne con il rito abbreviato (sconto di un terzo sulla pena), un patteggiamento e due rinvii a giudizio. In abbreviato sono stati condannati Florence Aibangbee, 28 anni, detta Jennifer, ritenuta dagli inquirenti la "mente" del gruppo di sfruttatori, alla quale sono stati inflitti 10 anni di carcere, e il suo compagno Frank Tommy Eribo, 32 anni, operaio con regolare permesso di soggiorno, condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione.
HA INVECE PATTEGGIATO una condanna a 8 mesi (pena sospesa) F. E., accusata di aver aiutato Florence Aibangbee a mettersi in regola attraverso un matrimonio di comodo con un bergamasco. Il gup ha infine rinviato a giudizio i due indagati che non avevano chiesto il rito alternativo: una giovane nigeriana che aveva il compito di sorvegliare in casa le prostitute (tuttora latitante) e l'uomo che si era prestato al matrimonio di comodo con Jennifer. Il processo a loro carico inizierà il 13 ottobre. Le indagini della Squadra Mobile erano partite nel gennaio 2007, dopo la denuncia di una delle vittime, allora 17enne: la ragazza era fuggita ai suoi aguzzini chiedendo aiuto a una pattuglia della polizia locale di passaggio e, dopo un periodo in una comunità protetta, aveva raccontato tutto in questura. Dopo la prima vittima, una seconda ragazza minorenne aveva sporto denuncia e altre quattro giovani avevano fornito elementi utili alle indagini. Il primo a finire in manette era stato Frank Eribo, poi era toccato a Florence, che dopo l'arresto del compagno si era rifugiata in Spagna, a Murcia, da dove era stata estradata in Italia. M.A.
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