sabato 25 ottobre 2008

Maledizione africana

Statuetta africana rubata, il proprietario: "Riportatela, altrimenti sarete colpiti dalla maledizione"
La statuetta in bronzo dell'etnia Ashanti Ghana, che è stata rubata lunedì scorso al complesso del S. Spirito, deve tornare al suo posto prima della fine della mostra, altrimenti scatterà la maledizione. A lanciare l'avvertimento è di Emilio Giani, collezionista di "Spiriti Africani", la collaterale della mostra-mercato "Antiquari nella Roma Rinascimentale", al complesso monumentale del S. Spirito in Sassia fino a domenica 26 ottobre. Giani, dopo il furto del raro pezzo della collezione, che risale al 1800 e ha un valore di almeno 15 mila euro ha rispolverato libri e appunti, risalendo alla storia della statuetta nera. "Non solo quest'opera è legata ad un rito di Magia Nera di una tribù africana, ma il metallo con cui è stata realizzata - spiega - proviene dalla fusione delle monete di scambio per acquistare gli schiavi nel 1600 - 1700, ed è denso di sofferenza". Inoltre, la statuetta, ottenuta col processo della cera persa, e raffigurante un cavaliere con la spada sguainata, fu utilizzata come contrappeso della bilancia per la misurazione dell'oro. "Molti ricercatori d'oro di quei tempi - fa ancora Giani - sono morti per la bramosia del metallo prezioso, sono anche stati assassinati e depredati. La statuetta è testimone di tutte queste energie negative, che potrebbero essersi risvegliate con il recente furto alla mostra per scatenarsi sull'autore del misfatto. Solo se tornerà al suo posto potrà rientrare la maledizione".

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