sabato 2 agosto 2008

IMMIGRATI, CDM APPROVA DECRETI E LI INVIA A BRUXELLES


IMMIGRATI, CDM APPROVA DECRETI E LI INVIA A BRUXELLES (di Massimo Nesticò)

ROMA - Cautela. Prudenza. Piedi di piombo. Dopo un'estate passata a rintuzzare attacchi al pacchetto sicurezza da parte di Commissione europea, Europarlamento, Consiglio d'Europa e Romania, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, lancia un segnale distensivo: i tre decreti legislativi che introducono una stretta su soggiorno dei comunitari, asilo e ricongiungimenti familiari, saranno inviati all'esame dell'Europa, prima dell'approvazione definitiva. Anche per evitare un nuovo caso impronte, tanto più che pure nel primo di questi decreti ritorna l'espressione "rilievi dattiloscopici" riferita a cittadini europei.

MARONI, MATERIE DELICATE, SERVE PARERE UE - La decisione è stata presa nel corso del Consiglio dei ministri e spiegata dallo stesso Maroni in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Si tratta, ha riferito, "di materie assai delicate, specie il decreto sul soggiorno e libera circolazione dei comunitari. Per questo abbiamo deciso di non procedere all'approvazione definitiva ed abbiamo inviato il testo dei provvedimenti al Commissario europeo alla Giustizia, Sicurezza e Libertà, Jacques Barrot, affinché li valuti informalmente e suggerisca eventuali proposte di modifica". Se non ci saranno obiezioni da parte europea, ha aggiunto il ministro, "saranno approvati dal Consiglio dei ministri a metà settembre". E Barrot ha ricevuto e ringraziato. "E' un atto - ha detto il commissario - che appare come la testimonianza di una volontà di rispettare la legislazione europea, di cui noi apprezziamo tutto il valore".

SEGNALE PACE ANCHE AD OPPOSIZIONE - Oltre che all'Europa, Maroni ha porto il calumet della pace anche all'opposizione. "La procedura - ha informato - è stata concordata con il ministro dell'Interno ombra del Pd che ha ritenuto assai utile la nostra iniziativa". E apprezzamento è arrivato dal Pd. "Siamo soddisfatti - ha detto il ministro per le Politiche Comunitarie nel governo ombra, Maria Paola Merloni - che su questo punto sia stata ascoltata la voce dell'opposizione che, più volte, ha ribadito la necessità di instaurare un dialogo chiaro e proficuo con l'Ue". Da parte sua, il ministro delle Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, ha sottolineato che "le decisioni prese oggi smentiscono chi ha parlato di scollamento e attriti tra il nostro Governo e la Commissione europea". TRA MISURE DUBBIE, DI NUOVO IMPRONTE - Maroni ha così voluto evitare nuovi rilievi dalle istituzioni europee dopo la bufera sui rom. Alcune misure contenute nei decreti legislativi (che recepiscono direttive Ue), infatti, corrono il rischio di censure da parte di Bruxelles. Nel mirino, in particolare, il testo sulla libera circolazione di comunitari. Profili di dubbia compatibilità con le norme Ue sarebbero emersi, secondo quanto si apprende, per la previsione della mancata iscrizione all'anagrafe tra i motivi che giustificherebbero l'allontanamento del comunitario. Così come per l'obbligo di avere "risorse economiche sufficienti, derivanti da attività dimostrabili come lecite" quale condizione per poter soggiornare in Italia oltre i tre mesi. E torna anche il tema delle impronte. Il decreto attualmente vigente, approvato dal Governo Prodi nel 2007, prevede che "per l'iscrizione anagrafica ed il rilascio della ricevuta di iscrizione e del relativo documento di identità si applicano le medesime disposizioni previste per il cittadino italiano". L'aggiunta proposta dal decreto legislativo, dopo le parole 'cittadino italiano', è: "compresi i rilievi dattiloscopici nei casi previsti dalla legge". Impronte, cioé. Un passaggio sul quale la Commissione potrebbe esprimere dubbi. Così come sul trattenimento in un Centro di permanenza per un periodo massimo di 15 giorni del destinatario del provvedimento di espulsione, nel caso di difficoltà nell'identificazione.

IN 28 SBARCANO A MALTA - Un barcone con 28 immigrati è stato soccorso dalla Marina maltese stamane, dopo che è stato avvistato dal peschereccio italiano 'Nuova Lorenzo' a circa 30 miglia sud di Malta. Gli immigrati sono stati scortati verso il porto de La Valletta dove sono stati consegnati alla polizia e trasferiti nel centro di Safi. Intanto, dopo gli arrivi massicci degli ultimi giorni, i centri dell'isola sono sull'orlo del collasso, con il governo che ha riunito la protezione civile, l'esercito e la polizia per creare nuovi spazi d'accoglienza. Ieri due donne, tra cui una incinta, hanno perso la vita nell'ennesimo naufragio al largo di Malta.

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